L’holter cardiaco
L’holter è un dispositivo portatile utilizzato per eseguire test funzionali non invasivi.
L’holter cardiaco, in particolare, permette di eseguire un elettrocardiogramma (o ECG) per periodi prolungati. Di norma, quando si esegue un elettrocardiogramma, l’esame viene eseguito in pochi minuti in sede ambulatoriale o in farmacia. Ci sono però circostanze che necessitano di un periodo più lungo di monitoraggio del battito cardiaco, e qui entra in gioco l’holter.
La storia dell’holter
Lo studio del battito cardiaco ha inizio nel 1893, con il lavoro del galvanometro a corde di Einthoven. Successivamente fu inventato l’elettrocardiogramma tradizionale, e solo nel 1957 il dr. Norman J. Holter e il suo team misero a punto questo nuovo strumento diagnostico.
All’epoca non si resero sicuramente conto che il loro dispositivo avrebbe cambiato il modo in cui tracciamo i ritmi cardiaci fuori dall’ospedale. Dal 1961 sono poi state prodotte varie altri strumenti avanzati per questo scopo.
Come è fatto un holter cardiaco
Il primo modello di holter aveva le dimensioni di una valigetta e comprendeva un amplificatore, un registratore, elettrodi attaccati al torace dell’individuo, unità di riproduzione e unità di analisi. Consisteva in dieci elettrocardiogrammi. Dopo continui miglioramenti e progressi, l’holter ha ora le dimensioni di un piccolo telefono cellulare.
Esistono diverse tipologie di holter, da quelli standard, più semplici, ad altri con un grado di precisione altissima. La scelta del tipo di holter da usare dipende dall’obiettivo: se viene utilizzato per monitorare la frequenza cardiaca e il suo ritmo è sufficiente il modello standard, mentre se lo scopo è stabilire l’origine di battiti prematuri/aritmie o tachicardia, allora sarà necessario utilizzare uno strumento ad alta precisione.
Come funziona l’holter cardiaco
L’holter è un dispositivo che registra il battito cardiaco di un individuo mentre svolge le sue attività quotidiane.
La sua attivazione avviene tramite applicazione degli elettrodi, che devono aderire a specifiche parti del corpo, e dal loro collegamento con il dispositivo di rilevazione e processamento degli impulsi.
Il monitoraggio avviene senza interruzioni fino a quando l’holter non viene staccato dal paziente o non si esaurisce la carica.
Di solito questo esame ha una durata che va dalle 12 alle 48 ore, ma può durare anche molti più giorni.
Quando è utile un holter cardiaco?
L’utilizzo dell’Holter è notevolmente aumentato per via della sua grande utilità. In particolare, si utilizza frequentemente:
- nella rilevazione della fibrillazione atriale
- su pazienti con disfunzione sistolica ventricolare
- in caso di presunto evento aritmico
- in presenza di sintomi che si teme siano dovuti a blocchi cardiaci.
Nuove frontiere del monitoraggio cardiaco
Nel 2011, la Federal Drug Administration ha approvato un dispositivo wireless resistente all’acqua che consente fino a 14 giorni di monitoraggio continuo. Con esso, il paziente può premere un pulsante nel momento in cui accusa sintomi, così da permettere al dispositivo di correlarli all’elettrocardiogramma di quel momento specifico. Si ha quindi una simultaneità tra i sintomi e l’attività cardiaca.
Addirittura, uno studio che ha confrontato il nuovo dispositivo wireless con il monitor holter standard ha rilevato che il nuovo cerotto di monitoraggio adesivo wireless ha diagnosticato più eventi aritmici rispetto al monitor holter. (1)
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Fonti e note:
- Daic- Diagnostic and Interventional Cardiology :Real-time vs. Post-monitoring Review Approaches to Holter, Event Recording
- Ateeq Mubarik; Arshad Muhammad Iqbal. Holter Monitor.