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Igiene intima femminile: quanti bidet in un giorno?

Quanti bidet fare in un giorno?

Quanti bidet è il caso di fare in un giorno? C’è un limite massimo oltre il quale è esagerato? Scopriamolo insieme.

 

La superficie della zona intima è organica, un ecosistema complesso

Verrebbe spontaneo al primo momento pensare che più volte si pulisce, più elevata è l’igiene, quindi il maggior numero di bidet possibile. Questo principio è valido per igienizzare perfettamente una superficie non organica, come un pavimento o una mensola, dove pulendo si elimina lo sporco e si riduce il contenuto di batteri.  Ma quando si parla di superfici organiche le cose cambiano, perchè queste sono molto più complesse. In una superficie organica sono presenti:

  • cellule della parete, che producono secrezioni;
  • sostanze mediatrici di informazioni;
  • mezzi di difesa fisici e chimici;
  • batteri e altri micro-organismi

Tutte queste componenti interagiscono tra loro e “collaborano” per un buon ecosistema, frutto di interazioni complesse e reattive alle condizioni mutevoli dell’ambiente stesso.

Ogni superficie organica è differente, perciò bisogna valutare il tipo di superficie per capire ogni quanto tempo va pulita.

 

Specificità della zona genitale esterna femminile

Nel caso della zona genitale femminile dobbiamo distinguere tra la zona interna, la vagina, e la zona esterna, la vulva.

La vagina ha i suoi propri batteri e non essendo in contatto con l’esterno non ha bisogno di “manutenzione” nel senso di pulizia, é ricca di batteri (bacilli di Doederlein), utili a protezione da infezioni e irritazioni.

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La vulva invece è ricca anche di ghiandole sudoripare sebacee e vestibulari che producono grandi quantità di secrezioni: se non vengono rimosse ciclicamente c’è il rischio che fungano da terreno fertile per infezioni.

 

Quanti bidet in un giorno?

Il miglior compromesso possibile

Il miglior compromesso per l’igiene intima è fare un lavaggio (bidet) una volta al giorno: rimuove le secrezioni ma non elimina la gran parte dei batteri “buoni” che garantiscono un valido funzionamento dell’ecosistema vulvare.

Aumentando invece il numero di sessioni di pulizia più volte al giorno, si tende a ridurre progressivamente il numero di batteri buoni che proteggono la vulva e la tendenza è quella di creare situazioni di sovrainfezione, peggiorando paradossalmente la salute vulvare.

 

Che tipo di detergente utilizzare?

Il grado di acidità della vagina cambia nel corso della vita della donna, passando dal pH=4 tipico dell’età fertile, per abbassarsi in gravidanza e arrivare fino a pH=7 con la menopausa. Responsabile di questa variabilità è l’assetto ormonale, che quando è sostenuto dagli estrogeni, gli ormoni femminili per eccellenza, tende a mantenere un grado di acidità che funge da barriera protettiva. Ad ogni età il suo detergente, dunque, che sarà di acidità simile a quella corretta per l’età, preferendone uno più acido nell’età giovanile e uno meno acido con l’aumentare dell’età.

 

Come lavarsi

Dovrebbe essere già noto, tuttavia ricordiamo di lavarsi sempre in senso antero-posteriore (da davanti a dietro) e non il contrario, così da evitare che i batteri presenti nella zona posteriore, i batteri fecali, possano risalire in uretra o vagina. Lavande e irrigazioni sono generalmente sconsigliate e da eseguire solo su prescrizione medica.

 

Dott. Marco De Nardin

 

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Fonti:

 

Per approfondire: