Indossare le mascherine N95: svantaggi e benefici inaspettati
In questo articolo vedremo come uno studio scientifico abbia evidenziato che indossare le mascherine N95 o superiori in modo prolungato potrebbe portare svantaggi e benefici inaspettati alla capacità di respirazione di chi le indossa.
COVID-19 e mascherine in uso
Durante la pandemia in corso l’utilizzo di mascherine sta consentendo di tutelare la collettività dalla diffusione del virus respiratorio SARS-CoV-2. Come abbiamo visto nelle settimane precedenti, non tutte le mascherine sono uguali. Il personale sanitario che viene normalmente a contatto con persone potenzialmente o sicuramente contagiate si deve proteggere in maniera diversa dal comune cittadino, poiché il rischio è molto più elevato. Questi operatori quindi non usano delle mascherine chirurgiche, ma utilizzano dei dispositivi con una capacità filtrante maggiore. In particolare, queste mascherine più “avanzate” dovranno proteggere l’operatore che le indossa, bloccando il più possibile il contatto con i fluidi dei pazienti.
Queste mascherine vengono chiamate FFP2 o N95 e si trovano sia in forma “piatta”, come le mascherine chirurgiche, o a forma di coppa. Come abbiamo visto in un precedente articolo, per evitare che l’operatore stesso possa contagiare le persone intorno a lui, quando vi è una valvola che protegge dall’entrata ma non dall’uscita dei germi, deve aggiungere una mascherina chirurgica sopra alla propria mascherina N95.
Cosa succede con l’uso prolungato di mascherine N95?
Il personale sanitario si trova spesso a dover utilizzare queste mascherine per diverse ore; quali sono le conseguenze di queste mascherine sulle respirazione?
In una situazione normale, senza mascherina, ad ogni respiro inaliamo una certa percentuale di anidride carbonica (0.04%) e di ossigeno (21%), con uno sforzo maggiore a seconda dell’intensità dell’attività fisica che stiamo svolgendo.
Quando invece utilizziamo queste mascherine per lungo tempo (almeno un’ora) inaliamo più anidride carbonica e meno ossigeno del normale e quindi il sistema respiratorio deve fare più fatica per compensare questa mancanza.
Quali sono gli svantaggi di portare queste mascherine?
Consideriamo un’attività fisica moderata, come quella di un medico o di un infermiere che si spostano tra i reparti camminando. È stato misurato che la loro inalazione di anidride carbonica aumenta, passando dallo 0,04% fino al 2-3%. Le conseguenze sull’operatore sono molteplici: un’acidosi transitoria del sangue, l’innesco di meccanismi di compensazione come l’aumento dei respiri al minuto, un maggiore sforzo respiratorio e cardiaco. Questi effetti possono diminuire parzialmente la resistenza dell’operatore in termini di vigilanza, attività e capacità di ragionamento. Allo stesso tempo la diminuzione di ossigeno dal 21% a circa il 17%, porta sintomi simili, come mal di testa, sonnolenza, debolezza, fatica a respirare e persino nausea e vomito.
In effetti i risultati di questi studi ben li conosciamo noi operatori: dopo un po’ si fa davvero fatica, anche a concentrarsi per fare le consuete attività, occorre lavorare con maggiore lentezza per evitare errori anche fatali.
Per questo motivo nella rianimazione Covid-19 di Jesolo era previsto che il tempo massimo continuativo con la mascherina N95 addosso fosse di 3 ore, dopo le quali era necessaria una pausa obbligatoria di mezz’ora per riossigenarsi e “respirare”.
I vantaggi inaspettati di portare mascherine N95
Nonostante le problematiche descritte sopra, gli scienziati hanno anche riscontrato dei benefici inaspettati derivanti dall’utilizzo prolungato di queste mascherine.
Con un’attività fisica leggera, come descritto prima, è necessario respirare maggiormente. Si inala l’aria con più forza, perché occorre vincere la resistenza dei filtri della maschera.
La resistenza inspiratoria della maschera N95 crea una “pompa respiratoria” che riduce maggiormente le pressioni intratoraciche, venose centrali e intracraniche. Di conseguenza aumenta la quantità di sangue in arrivo al cuore e la contrattilità cardiaca, con beneficio per l’apparato circolatorio.
Nello studio citato si fa poi un ulteriore esperimento: si valuta cosa accade aumentando ulteriormente l’attività fisica. Ed ecco che si ottengono nuovi benefici. Infatti, se chi indossa queste mascherine fa degli esercizi, come per esempio fare 30 respiri veloci due volte al giorno per un mese, la forza dei muscoli respiratori risulta aumentata. Lo stesso vale se si mantiene un’attività fisica moderata per 10-30 minuti, 3-5 giorni alla settimana: si vedrà un miglioramento della resistenza dei muscoli respiratori.
Conclusioni
L’uso prolungato di mascherine da parte del personale sanitario può portare a degli effetti svantaggiosi sul rendimento. Questi sono da tenere in considerazione nella pianificazione dei carichi di lavoro del personale per non sottoporre i pazienti a rischi significativi. Di contro, la resistenza delle mascherine alla respirazione offre l’opportunità di aumentare la propria capacità di ventilazione, proprio come durante un allenamento.
Concludiamo con un sorriso: anche se sono faticose e minano la nostra concentrazione, almeno ci possiamo consolare col fatto che facciamo un po’ di esercizio fisico efficace!
Dott. Marco De Nardin
Fonti:
- Wearing an N95 Respiratory Mask: An Unintended Exercise Benefit? Bryan A. Davis, M.D., M.A.; Lawrence C. Tsen, M.D.
Per approfondire: