sindrome da rientro

La sindrome da rientro: cos’è e come affrontarla

La sindrome da rientro: cos’è e come affrontarla

Anche per quest’anno le vacanze sono terminate. È tempo di tornare al lavoro, alle preoccupazioni quotidiane, allo stress, al traffico, alle discussioni con i colleghi, alla routine… E magari, prima ancora di aver di­sfatto le valigie, avvertite già un certo malumore, vi sentite stanchi, svogliati, fuori forma e con un lieve mal di testa…giusto? Se è così, potreste soffrire della cosiddetta “Sindrome da rientro”.

 

Ansia o sindrome da rientro?

Pur non trattandosi di una vera e propria patologia, la sindrome da rientro è una condizione di cui sembrano soffrire molti italiani. Pare infatti che questo disturbo, che gli americani chiamato Post Vacation Blues, colpisca il 33% delle persone, al­meno stando ad una rilevazione condotta da un settimanale online[1].

La verità è che non disponiamo di stime più precise, anche perché la sindrome da rientro non è rico­nosciuta dalla psichiatria ufficiale e quindi non c’è letteratura sufficiente per esporre dati certi sul fenomeno. Nella visione psicologica classica si tratta, infatti, di una comune sindrome da adattamento, ovvero di una risposta dell’organismo allo stress di doversi riadattare alle abitudini di vita che erano state abbandonate durante le vacanze.

 

I benefici della vacanze

Certo, non sempre le vacanze rispettano le nostre aspettative, alcuni imprevisti possono determinare stress, conflitti con il proprio partner e la propria famiglia, disagi fisici, ma, nella maggior parte dei casi, in vacanza ci si sente meglio, meno stressati, più attivi e questo sembra essere dimostrato anche da uno studio che ha coinvolto dei manager tedeschi i quali sono stati forzati a prendersi una vacanza di breve durata, documentando la riduzione della condizione di stress e di stanchezza psi­cofisica e l’aumento della loro resistenza e della sensazione di benessere[2]. Altri studi hanno dimo­strato un significativo incremento dell’incidenza dell’infarto miocardico in uomini ad alto rischio cardiovascolare che non si sono mai presi una vacanza rispetto a quelli che invece l’hanno fatto abi­tualmente[3].

 

Come si manifesta la sindrome da rientro dalle vacanze?

I disturbi provati al rientro delle vacanze ma, soprattutto, alla prospettiva di dover tornare ai soliti rit­mi della vita quotidiana possono essere:

  • stanchezza
  • malinconia
  • deflessione dell’umore
  • disturbi del sonno
  • dolori muscolari
  • nausea
  • tachicardia
  • sudorazione ecces­siva
  • calo dell’appetito

La prevalenza del singolo sintomo è soggettiva ed in generale il quadro è tanto più intenso quanto più si ha la percezione di lavorare in un ambiente ostile o comunque non congeniale. Chi fa un lavoro gratificante o appagante in termini economici o di rapporto con i colle­ghi in genere è meno soggetto a sviluppare disturbi al rientro dalle vacanze.

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Come combattere queste sensazioni?

Ok abbiamo capito che andare in vacanza è utile alla nostra salute e che il ritorno alle attività quoti­diane, al contrario, può farci ammalare. Come possiamo fare allora per combattere lo stress da rien­tro? Ecco alcuni suggerimenti pratici:

  • Cercare di dormire per un tempo sufficientemente lungo: passare dalle 8-10 ore di sonno durante le vacanze a 6-7 ore al rientro può essere traumatico. Recuperare gradualmente, ma­gari tenendo 2-3 giorni per rimanere a casa ed abituarsi al nuovo ritmo. Cercare, inoltre, di dormire in ambienti bui e silenziosi, rinunciando a tablet e telefonini prima di coricarsi.
  • Praticare un’attività fisica leggera, basta una mezz’ora di camminata al giorno o, se lo si preferi­sce, ci si può dedicare allo yoga, al pilates e in generale alle ginnastiche dolci. Evitare invece di praticare attività fisica intensa di sera, potrebbe disturbare il regolare riposo.
  • Preferire un’alimentazione leggera e regolare, prediligendo frutta, verdura, legumi e cereali, riducendo il consumo di carni rosse e dei grassi. Ricordare, inoltre, il consiglio sempre valido di bere molto per mantenere un corretto stato di idratazione dell’organismo.
  • Dedicarsi ad un hobby, possibilmente rilassante, dando spazio alla fantasia: pit­tura, decoro, lavori a maglia, uncinetto, decoupage ecc.
  • Passare del tempo all’aria aperta. Questo aiuterà l’ organismo a regolarizzare il rit­mo sonno/veglia.
  • Cercare di essere sistematici: se sono stati lasciati in sospeso dei lavori prima di andare in ferie, fare un a lista di tutto ciò che deve essere affrontato al rientro. Questo aiuterà ad organizzare il tem­po e non lasciarsi sopraffare dall’ansia.
  • Guardare il lato positivo del rientro (fidatevi: c’è, eccome…) pensiamo a Settembre come ad un mese per dedicarci a nuovi interessi, a qualche nuovo acquisto da fare, a libri da leggere quando le giornate saranno più corte!
  • Programmare un week end fuori porta, anche solo per una breve gita. Aiuterà ad avvertire meno il distacco dalle vacanze e favorirà il relax.
  • Uscire dalla routine. Spesso ciò che ci stressa davvero della nostra vita lavorativa è l’abitudine. Proviamo a cambiare percorso per andare al lavoro, abituandoci ad alzarci qualche minuto prima per preparare una colazione diversa, o in aggiunta,  provare, se possibile, a cambiare il posto in cui si lavora (anche solo l’ufficio).

Ma c’è dell’altro… ovvero qualche piccolo trucco in più per mantenere quello stato di rilassatezza e di benessere che ci ha accompagnato durante le vacanze[1]:

  • Rimanere in un ambiente silenzioso per qualche minuto prima di dedicarsi al lavoro.
  • Respirare lentamente e a fondo per almeno 5 volte consecutive prima di cominciare un lavoro pesante o impegnativo.
  • Alla fine di questo compito regalarsi una gratificazione: il proprio piatto preferito, una seduta di massaggi, una passeggiata in un luogo piacevole o anche un semplice cioccolatino.
  • Prendersi una pausa a metà mattina o metà pomeriggio sfruttandola  per rimanere in contatto con qualche amico o con il proprio partner.
  • Utilizzare un rituale da ripetere alla chiusura della giornata lavorativa: una passeggiata, l’ascolto della musica preferita ecc.

 

Dai che insieme ce la facciamo!

Per tirare le somme di questa nostra disamina, possiamo dire che, anche se non vi è un ac­cordo unanime sull’esistenza della “sindrome da rientro”, il fatto di sentirci stanchi o sfiduciati è comune a molti (a prescindere dai dati numerici in sé). Infatti sono molte le persone che speri­mentano al rientro dalle vacanze uno o più sintomi di cui abbiamo parlato in questo articolo. Proviamo quindi a mettere in atto le semplici regole e, se la situazione dovesse essere troppo dura da affrontare, chiediamo aiuto al nostro medico di medicina generale che saprà darci una mano per affrontare al meglio eventuali maggiori difficoltà.

 

Med4Care Marco De Nardin

Dott. Marco De Nardin

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Fonti

[1]    studio condotto con metodologia WOA (Web Opinion Analisys) su circa 3500 italiani, uomini e donne, attraverso un monitoraggio online sui principali social network, forum e community digitali per raccogliere ansie e paure sul ritorno in città (da In a bottle, 24/08/2018)

[2]          Short Vacation Improves Stress-Level and Well-Being in German-Speaking Middle-Managers-A Randomized Controlled Trial.; Blank C, Gatterer K, Leichtfried V, Pollhammer D, Mair-Raggautz M, Duschek S, Humpeler E, Schobersberger W. Int J Environ Res Public Health. 2018 Jan 13;15(1). pii: E130. doi: 10.3390/ijerph15010130.

[3]          1: Gump BB, Matthews KA. Are vacations good for your health? The 9-year mortality experience after the multiple risk factor intervention trial. Psychosom Med. 2000 Sep-Oct;62(5):608-12.

[4]          Dr.ssa M.L. Abbinante psicoterapeuta specializzata in psicoterapia ad indirizzo cognitivo-neuropsicologico presso la Scuola Lombarda di Psicoterapia (SLOP) di Retorbido (PV)