Leucemie, esame microscopico

Leucemie: le neoplasie dei globuli bianchi

LE LEUCEMIE: TIPI, SINTOMI, DIAGNOSI E TERAPIE

 

Le leucemie sono tumori delle cellule del sangue causate da una proliferazione incontrollata di linfociti B a-funzionali.  

Ma per spiegare meglio da dove provengono queste cellule a proliferazione incontrollata torniamo un attimo indietro e capiamo dove vengono prodotte le cellule presenti nel nostro circolo sanguigno.  

 

Da cosa è formato il sangue

Il sangue è formato da 3 diversi tipi cellulari con ognuna una specifica funzione. Nello specifico, nel sangue esistono:  

  • I globuli rossi, chiamati anche eritrociti, la cui funzione è il trasporto di ossigeno ai diversi tessuti e di anidride carbonica ai polmoni.  
  • I globuli bianchi, chiamati anche leucociti, che formano il sistema immunitario  
  • Le piastrine che sono fondamentali nel processo di coagulazione del sangue.

Questi tre tipi cellulari vengono prodotti all’interno del midollo osseo, tessuto spugnoso presente all’interno delle ossa piatte delle persone adulte, a partire da cellule staminali ematopoietiche, che sono cellule indifferenziate e quindi immature.  

 

La formazione delle cellule leucemiche

Visto l’importanza di queste cellule, il loro sviluppo, differenziamento e maturazione è un processo estremamente controllato, ma, a volte per cause non ancora totalmente comprese, si ha una proliferazione incontrollata di queste cellule staminali parzialmente differenziate che prendono il nome di cellule leucemiche o blasti. Nella maggior parte dei casi per blasti si intendono linfociti B parzialmente differenziati e comunque non funzionali, la cui proliferazione incontrollata influenza anche lo sviluppo di globuli rossi e piastrine con conseguenza di una maggiore insorgenza di infezioni, una grande sensazione di stanchezza e lo sviluppo di emorragie. 

Le leucemie sono tumori ad incidenza abbastanza alta e con differenze significative tra razze e sesso; l’incidenza delle leucemie infatti è più alta tra i bianchi e più bassa tra cinesi, giapponesi e coreani e colpisce maggiormente gli uomini rispetto alle donne. In Italia in particolare, sono diagnosticati circa 4.700 nuovi casi ogni anno tra gli uomini e 3.200 tra le donne.  

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Classificazione delle leucemie

Le leucemie possono essere classificate in due modi diversi: considerando la velocità di propagazione e in base al tipo cellulare coinvolto.  

 

Classificazione delle leucemie secondo la velocità di propagazione:

Considerando la velocità di propagazione della malattia le leucemie si differenziano in acute e croniche: 

  • Nella leucemia acuta i blasti, essendo molto immaturi, non possono affatto svolgere le loro normali funzioni per cui la progressione della malattia è estremamente rapida.
  • Nella leucemia cronica i blasti sono parzialmente immaturi per cui sono in grado di svolgere parzialmente le loro funzioni. La crescita di questi blasti è inoltre più lenta, rispetto alla leucemia acuta, per la cui la progressione della malattia è più lenta.  

 

Classificazione delle leucemie secondo il tipo cellulare coinvolto:

Considerando l’origine dei linfociti B a-funzionali, essi possono essere di due diverse derivazioni:

  • mieloide (linea staminale ematopoietica da dove originano monociti e neutrofili)
  • linfoide (linea staminale ematopoietica che da origine ai linfociti).

Se i globuli bianchi derivano dalla linea mieloide si parla di leucemia mieloide se, invece, derivano dalla linea linfoide si parla di leucemia linfoide. Le leucemie acute sono più frequenti nei bambini collocandosi al primo posto tra le neoplasie pediatriche più frequenti, con una prevalenza di leucemie di origini linfoidi tra i bambini e mieloidi, invece, tra gli adulti. Le leucemie croniche sono invece tipiche dell’età adulta mentre sono rare in età pediatrica. 

 

In particolare i tipi più comuni di leucemia sono quattro: 

  • La leucemia linfoblastica acuta (LLA), la più comune tra i bambini.
  • La leucemia linfatica cronica (LLC), che si può riscontrare sia in adulti che in bambini. Può avere un decorso indolente e asintomatico per lungo tempo, senza necessità di trattamenti. 
  • La leucemia mieloide acuta (LMA), che colpisce più spesso adulti di età superiore a 55 anni ed è invece rara tra i bambini.
  • La leucemia mieloide cronica (LMC) che si verifica principalmente negli adulti. Questa forma di leucemia può avere pochi sintomi o essere asintomatica per anni prima di passare ad una fase di malattia a crescita rapida e quindi sintomatica.  

Vi sono anche altre leucemie, ma più rare. 

 

Cause e fattori di rischio: eziologia delle leucemie

Quali sono i principali fattori di rischio per lo sviluppo della leucemia? 

La causa delle leucemie è ancora sconosciuta ma vi sono delle condizioni che aumentano il rischio di sviluppare la malattia.  

Tra i fattori di rischio principali vi sono:  

  • Esposizione a radiazioni o a sostanze chimiche come benzene e toluene  
  • Precedenti terapie antineoplastiche (chemioterapia o radioterapia)  
  • Sindromi genetiche come la sindrome di Down o l’anemia di Fanconi sono forti fattori di rischio nello sviluppo di leucemia  
  • Fumo di sigaretta che predispone alla leucemia mieloide acuta 
  • Fattori ereditari. E’ stato infatti dimostrato che chi presenta di casi di leucemia in famiglia ha un maggior rischio di sviluppare tale malattia
  • Infezioni virali, in particolare l’infezione mediata dal virus HTLV-1 (Human T-cell Leukemia Lymphoma Virus).

La leucemia è comunque una malattia complessa e in fase di studio per cui i fattori di rischio sono relativi, in quanto una grande percentuale di chi sviluppa la malattia non presenta alcun fattore di rischio mentre gran parte delle persone che presentano i fattori di rischio non sviluppano la patologia.  

 

Sintomi

Quali sono i sintomi più frequenti nelle leucemie?   

I sintomi possono essere estremamente vari in quanto le cellule leucemiche, come tutte le altre cellule del sangue, possono spostarsi nell’organismo e concentrarsi in localizzazioni diverse, dando di conseguenza diversi sintomi.  

Tra i segni tipici della malattia vi sono: stanchezza e debolezza, sanguinamento, presenza di lividi, febbre, perdita di peso, formazione di petecchie e maggiore suscettibilità alle infezioni. Di solito questi sintomi dipendono dalla carenza di globuli rossi o di piastrine. Se casualmente i blasti infiltrano specifici organi possono dare sintomi più specifici che comunque possono essere scambiati per sintomi legati ad altre malattie. Per questo motivo è bene sottoporsi eventualmente a un controllo medico più approfondito.  

Per quanto riguarda la sintomatologia delle leucemie è importante inoltre fare una distinzione tra le forme croniche o acute di malattia in quanto la leucemia cronica può non dare sintomi nelle fasi iniziali, perché le cellule leucemiche interferiscono in modo limitato con le funzioni delle altre cellule, mentre la leucemia acuta si presenta con sintomi precoci che possono inoltre peggiorare molto rapidamente. 

 

Diagnosi

Come si effettua la diagnosi di leucemia? 

Spesso la diagnosi di leucemia avviene casualmente, senza sintomi evidenti, durante analisi di routine. Se in presenza di sintomi o in dubbio diagnostico gli esami che vengono effettuati sono: 

  • Visita generica per analizzare i segni visibili di leucemia 
  • Emocromo poiché in presenza di leucemia il numero dei globuli rossi, bianchi e delle piastrine è alterato
  • Analisi del midollo osseo per analizzare le caratteristiche delle cellule malate 

A seguito di diagnosi, per valutare l’estensione della malattia all’organismo, vengono effettuate anche analisi di imaging come radiografia, ecografia o tomografia computerizzata (TC). Recentemente anche le analisi genetiche sono di aiuto alla diagnosi di leucemia per valutare modificazioni a livello del DNA come la presenza del cromosoma Philadelphia, cromosoma modificato causato da una traslocazione casuale presente in una specifica LLA.  

 

Trattamento terapeutico

Quali sono i trattamenti con cui si cura la leucemia? 

La terapia varia molto in base al tipo di leucemia e l’età del paziente al momento della diagnosi.  

Le principali terapie sono:  

  • Chemioterapia: è il trattamento principalmente usato. Spesso la chemioterapia è svolta mediante la combinazione di più farmaci, non vi è un chemioterapico di elezione per il trattamento.
  • Terapie bersaglio specifiche al fine di bloccare specifici processi che regolano la proliferazione cellulare. 
  • Terapie biologiche con cui si cerca di ‘istruire’ il sistema immunitario nella distruzione delle cellule tumorali. A questo fine vengono, per esempio, utilizzati gli anticorpi monoclonali.
  • Immunoterapia con le cellule CAR-T, approccio terapeutico estremamente innovativo utilizzato in leucemie che non rispondono ai trattamenti convenzionali. In questo trattamento, i linfociti T del paziente vengono geneticamente modificati con aggiunta la molecola CAR (recettore chimerico antigenico) al fine di riconoscere, una volta reintrodotti all’interno del paziente, le cellule tumorali e causarne l’eliminazione. 
  • Radioterapia, anche se viene utilizzata in modo marginale. Spesso il bersaglio della radioterapia è il midollo osseo.  
  • Trapianto di cellule staminali ematopoietiche con cellule sane provenienti da un donatore compatibile. Le cellule tumorali vengono prima eliminate mediante chemio e radioterapia e successivamente sostituite. E’ un processo complesso e rischioso poiché ad alto rischio di rigetto delle cellule provenienti dal donatore. 

 

Prevenzione delle leucemie

E’ possibile prevenire lo sviluppo di leucemie? 

Essendo una malattia a causa scatenante non nota non è possibile purtroppo definire delle strategie di prevenzioni. Si consiglia comunque di:

  • evitare l’esposizioni a grandi dosi di radiazioni
  • effettuare spesso i controlli di routine in modo da monitorare costantemente il proprio stato di salute.   

 

Med4Care Marco De Nardin

Dott. Marco De Nardin

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