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In questo studio si mette in luce il possibile ruolo di nuovi marker per la diagnosi di polmonite ab ingestis.
Polmonite ab ingestis: marker diagnostici
La polmonite ab ingestis, anche detta polmonite da aspirazione, rappresenta un’importante sfida diagnostica e terapeutica per i clinici.
La diagnosi è spesso suggerita dalla storia clinica del paziente che usualmente presenta fattori di rischio per l’inalazione di materiale presente in orofaringe, come malattie neurodegenerative o altre che causano disfagia, malattia da reflusso gastro-esofageo o ernia jatale. Altre volte invece il quadro radiologico può orientare il sospetto clinico, essendoci una certa predisposizione al coinvolgimento del lobo inferiore destro.
La terapia antibiotica che viene prescritta è diversa da quella della polmonite acquisita in comunità . Infatti i germi responsabili dell’infezione sono spesso differenti a causa del diverso meccanismo patogenetico.
Gli autori di questo studio hanno voluto indagare il ruolo di Amilasi e Pepsina nel fluido di lavaggio broncoalveolare (BAL), come potenziali marker diagnostici della polmonite aspirativa.
Caratteristiche dello studio
- Tipo di studio: Studio osservazionale.
- Luogo: Giappone.
- Tipo di pazienti: Sono stati coinvolti 327 pazienti che avevano indicazione a eseguire FBS per qualunque motivo. In 48 di questi casi la diagnosi era di polmonite da aspirazione.
Scopo dello studio: amilasi e pepsina possono essere considerati marker diagnostici per la polmonite ab ingestis?
Con la valutazione dei livelli di amilasi salivare e pepsina nel BAL di pazienti sottoposti a broncoscopia per diverse patologie polmonari, gli autori hanno voluto indagare il potenziale utilizzo di queste proteine come marker diagnostici in caso di sospetta polmonite ab ingestis.
La polmonite ab ingestis avviene infatti per aspirazione del contenuto orofaringeo che può essere saliva, materiale di reflusso gastro-esofageo o boli alimentari. Il razionale può essere dunque ricondotto alla presenza di questi enzimi, presenti primariamente a livello salivare e dei succhi gastrici, nel materiale aspirato endobronchiale.
Risultati: valori elevati di amilasi nel broncolavaggio e di pepsina sono correlati alla polmonite da aspirazione
Il valore mediano del BAL dell’amilasi salivare e della pepsina nei pazienti con polmonite ab ingestis erano rispettivamente 702,0 U/L e 12,7 ng/ml, significativamente più alti rispetto ai pazienti con diagnosi alternative.
L’analisi statistica dei dati ha inoltre consentito di evidenziare dei valori cut-off, in particolare:
- Livelli di BAL-amilasi ≥ 204 U/L potrebbero diagnosticare la polmonite da aspirazione con una sensibilità del 77,1% e una specificità dell’84,2%.
- Livelli di pepsina ≥ 7,45 ng/ml hanno una sensibilità e specificità rispettivamente dell’87,2% e del 59,9% per la diagnosi.
Conclusione
La valutazione di questi enzimi nel BAL potrebbe contribuire alla diagnosi della polmonite da aspirazione, oltre la storia clinica e il quadro radiologico.
In particolare valori di amilasi ≥ 204 U/L e di pepsina ≥ 7,45 ng/ml sono associati a probabilità significativamente più elevate di AP. La pepsina tuttavia presenta una specificità inferiore al 60% e dovrebbe essere valutato più attentamente il suo effettivo ruolo.
Bibliografia: fonti e note
ARTICOLO ORIGINALE: Suzuki, T., Saitou, M., Utano, Y., Utano, K., & Niitsuma, K. (2023). Bronchoalveolar lavage (BAL) amylase and pepsin levels as potential biomarkers of aspiration pneumonia. Pulmonology, 29(5), 392–398.
- Marik P. E. (2001). Aspiration pneumonitis and aspiration pneumonia. The New England journal of medicine, 344(9), 665–671.