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La menopausa è una fase naturale della vita della donna in cui il corpo smette di produrre gli ormoni estrogeni e progesterone, responsabili del ciclo mestruale. Rappresenta un cambiamento importante nella vita di una donna poiché segna la fine della fertilità e delle mestruazioni.
È definita come mancanza di flusso mestruale (amenorrea) per almeno 12 mesi ed è un processo fisiologico che tutte le donne subiscono sicuramente a partire dai 60 anni di età (anche se la media è di 51).
In questo articolo approfondiamo sintomi e trattamenti possibili per la menopausa.
Quali sono le cause della menopausa? Eziologia
Le donne nascono già con un numero predefinito di follicoli di cui, a partire dalla pubertà , una ventina al mese iniziano un processo di maturazione, che si conclude per uno soltanto di loro che potrà essere fecondato.
Quindi, man mano che la donna invecchia, il numero di follicoli diminuisce e le cellule della granulosa nell’ovaio degenerano e non producono più estradiolo e inibina.
Il declino dei livelli di estrogeno interrompe l’asse ipotalamo-ipofisario-ovarico, diminuendo lo sviluppo endometriale e portando a cicli mestruali irregolari fino alla loro totale scomparsa.
La menopausa può insorgere anche:
- a seguito di isterectomia con ovariectomia bilaterale,
- può essere indotta con le terapie per l’endometriosi
- quando si è sottoposti al trattamento del cancro al seno con anti-estrogeni,
- durante la chemioterapia per altri tumori.
Come avviene la menopausa? Fisiologia
Durante la menopausa avvengono modificazioni da un punto di vista istopatologico.
A livello ovarico la corteccia (porzione del parenchima più esterna) diventa più sottile, questo rende la distinzione con la sua parte più interna (midollare) più difficile. Sono presenti meno follicoli e la superficie ovarica presenta invaginazioni e cisti.
La mucosa vaginale inizia ad atrofizzarsi a causa della carenza di estrogeni: diventa più secca e sottile, rendendo l’organo fragile.
Il deficit ormonale ha conseguenze anche extra-genitali: aumenta l’attività degli osteoclasti che degradano la matrice ossea, da qui ne deriva l’insorgenza di osteoporosi.
Inoltre gli estrogeni sono implicati nel mantenimento della flessibilità delle arterie: la menopausa è dunque correlata anche a disturbi cardiovascolari dati soprattutto da fragilità dello strato più interno dei vasi.
Sintomi della menopausa
La maggior parte delle donne riferisce sintomi relativi al sistema cardiovascolare (vasomotori), con le classiche “vampate” ad esempio. Ma la menopausa è una condizione diffusa a tutto l’organismo, che colpisce anche altri distretti come il tratto urogenitale e l’area della psiche.
Vediamoli nel dettaglio.
Sintomi vasomotori
Circa il 75% delle donne in menopausa lamenta sintomi vasomotori. Tra questi:
- Vampate di calore: durano circa 3-4 minuti e sono favorite da cibo, alcol, stress e sforzo,
- Sudorazione notturna,
- Palpitazioni,
- Emicranie.
Sintomi urogenitali
Oltre ai sintomi vasomotori, la menopausa può provocare anche sintomi a livello del sistema urogenitale. Tra questi:
- Atrofia vaginale,
- Atrofia uretrale: incontinenza e difficoltà a urinare,
- Disfunzione sessuale.
Sintomi legati alla sfera psicologica
Vi son poi tutta una serie di sintomi legati propriamente alla sfera psicologica, come:
- Rabbia e irritabilità ,
- Perdita di concentrazione,
- Perdita di autostima.
Diagnosi di menopausa
Tendenzialmente non vengono eseguiti test per verificare la menopausa: è necessario solo sapere l’età della paziente e i sintomi. Questa viene infatti generalmente diagnosticata sulla base dei seguenti fattori:
- Età : si verifica in genere tra i 45 e i 55 anni di età .
- Sintomi: i sintomi tipici includono vampate di calore, sudorazione notturna, irritabilità , insonnia, secchezza vaginale e alterazioni dell’umore.
- Interruzione del ciclo mestruale: le mestruazioni non si verificano più per almeno 12 mesi consecutivi (amenorrea).
- Livelli ormonali: il medico può effettuare un esame del sangue per verificare i livelli di estrogeni e del follicolo-stimolante (FSH), che aumentano con l’inizio della menopausa (un valore maggiore di 40mIU/mL già indica menopausa).
Se la paziente ha subito l’asportazione chirurgica delle sue ovaie o è stata sottoposta a trattamenti per il cancro, la diagnosi di menopausa può essere fatta immediatamente senza aspettare 12 mesi di assenza di mestruazioni. In questi casi il medico può anche utilizzare test specifici per valutare i livelli ormonali.
Come si arriva alla menopausa?
Classificazione del ciclo riproduttivo femminile e livelli di FSH
Nel 2011 è stato istituito un sistema di stadiazione basandosi sul ciclo mestruale, in base al quale il ciclo riproduttivo femminile viene distinto in:
- riproduttivo,
- transizione alla menopausa,
- post-menopausa.
Nella prima fase il ciclo è regolare, con variazioni nel flusso e nella durata: bassi livelli di FSH tra il secondo e il quinto giorno del ciclo.
Successivamente si ha variabilità nella durata del ciclo più importante e può avvenire amenorrea per 60 o più giorni: a questo punto si trovano nella fase tardiva della transizione verso la menopausa (da 1 a 3 anni). Durante questo periodo si hanno valori di FSH elevati.
Nella fase di post-menopausa le mestruazioni sono cessate: la peri-menopausa continua fino all’assenza di mestruazione per un anno. Anche qui si ha un livello elevato di FSH: le donne hanno maggiori probabilità di sperimentare sintomi vasomotori. Con il progredire dello stadio post-menopausa i livelli di FSH si stabilizzano e il numero i follicoli è estremamente ridotto.
In tarda menopausa prevalgono i sintomi genito-urinari, tra cui atrofia vulvovaginale e secchezza e sintomi del tratto urinario inferiore, tra cui frequenza urinaria, urgenza e nicturia.
Diagnosi differenziale della menopausa: le altre cause di assenza di mestruazioni
Nelle donne giovani può insorgere amenorrea a seguito di altre cause.
Fisiologicamente la prima causa è la gravidanza: una volta esclusa questa vi sono tutta una serie di disturbi patologici, che vanno da difetti anatomici a disturbi di tipo endocrino.
Questi sono i più frequenti e si dividono in:
- Ipogonadismo primitivo: riduzione degli estrogeni dovuta a malfunzionamento o danno ovarico.
- Ipogonadismo secondario: la causa sta nella mancata stimolazione da parte dell’ipofisi, il difetto sta nell’asse di controllo della secrezione ovarica.
In alcuni casi potrebbero essere necessari ulteriori esami, come una biopsia endometriale o una risonanza magnetica, per escludere altre condizioni che potrebbero causare sintomi simili a quelli della menopausa.
Terapia per la menopausa
Il trattamento per la menopausa ha come fine quello di migliorare la sintomatologia e prevenire complicazioni a lungo termine.
Terapia ormonale per la menopausa
La terapia ormonale consiste nell’utilizzo di ormoni sessuali femminili (estrogeni), o di una combinazione di estrogeni e progestinici, per compensare la carenza ormonale che si verifica durante la menopausa. Gli ormoni sono somministrati per via orale, transdermica (cerotto), vaginale o iniettiva.
Tra gli ormoni somministrati troviamo:
- estrogeni,
- estro-progestinici,
- estrogeno-bazedoxifene,
- progestinico da solo,
- contraccettivi orali combinati,
- Modulatori selettivi del recettore dell’estrogeno: modulano l’azione degli estrogeni senza portare a iperplasia dell’endometrio e a conseguente neoplasia.
Questa terapia può aiutare a ridurre i sintomi della menopausa come le vampate di calore, l’irritabilità e l’insonnia, ma può anche aumentare il rischio di alcune condizioni come trombosi, ictus e cancro al seno.
Bisogna porre particolare attenzione all’uso di estrogeni incontrastati, poiché potrebbe aumentare il rischio di iperplasia uterina e cancro uterino.
Terapia non ormonale
Farmaci per il tono dell'umore nella menopausa
Tra i farmaci utilizzati per la terapia non ormonale utili per stabilizzare il tono dell’umore ricordiamo:
- inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI),
- inibitori della ricaptazione della serotonina-noradrenalina (SNRI),
- gabapentina.
Farmaci per la prevenzione dell'osteoporosi in menopausa
Inoltre potrebbero essere utilizzati farmaci per la terapia o la prevenzione dell’osteoporosi connessa alla menopausa. Tra questi:
- bisfosfonati,
- denosumab,
- integrazione con calcio,
- integrazione di vitamina D.
Terapia non farmacologica
Tra i rimedi non farmacologici che possono aiutare con i sintomi della menopausa, ricordiamo:
- Assunzione di fitoestrogeni tramite la dieta, ad esempio aumentando il consumo di soia e trifoglio rosso;
- Assunzione di vitamina E e acidi grassi omega-3.
È infatti importante mantenere una dieta equilibrata e bilanciata, con una adeguata quantità di proteine, carboidrati, grassi, vitamine e minerali, e fare esercizio fisico regolarmente per mantenere un buono stato di salute.
Conclusioni
La menopausa è una fase della vita della donna che segna la fine della fertilità e delle mestruazioni. In generale si verifica intorno ai 50 anni, ma può variare da persona a persona.
Durante la menopausa i livelli di estrogeni e progesterone diminuiscono, causando cambiamenti nel corpo e nell’umore.
Ci sono alcune opzioni di trattamento disponibili per gestire i sintomi della menopausa, come la terapia ormonale sostitutiva, che può aiutare a ridurre le vampate di calore e aumentare la densità ossea, o gli integratori alimentari come il calcio e la vitamina D, per prevenire l’osteoporosi.