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Avanzamenti terapeutici per il microcitoma polmonare: il ruolo della nuova immunoterapia che coinvolge le cellule T

Secondo questo interessante studio si sarebbero registrati effetti clinici favorevoli con l’immunoterapia nei pazienti affetti da microcitoma polmonare.

Microcitoma polmonare: caratteristiche, prognosi e immunoterapia

Il microcitoma polmonare, noto più correttamente come “carcinoma del polmone a piccole cellule” (SCLC), è una forma biologicamente aggressiva del tumore maligno del polmone. Attualmente le neoplasie polmonari rappresentano la principale causa di morte per tumore in tutto il mondo, e tra queste il sottotipo NSCLC ha una frequenza sul totale delle diagnosi intorno al 15%.

Sia il microcitoma polmonare che il carcinoma squamoso del polmone riconoscono nella loro eziologia una forte abitudine tabagica, sia attiva che passata, e si manifestano clinicamente il più delle volte con lesioni di tipo centrale. Queste lesioni possono occludere i rami bronchiali e dare luogo a sintomi come dispnea, tosse produttiva, emottisi/emoftoe e dolore toracico.

Tra le varie tipologie di tumore polmonare, il cancro a piccole cellule esibisce una aggressività biologica particolarmente spiccata, è spesso caratterizzato da un alto indice di proliferazione e produce frequentemente sindromi paraneoplastiche. Anche per queste ragioni la sopravvivenza stimata a 5 anni per lo SCLC è molto bassa, pari al 30% per le forme confinate e al 3% per le forme già metastatiche.

Un nuovo tipo di immunoterapia sta venendo testato per il trattamento del microcitoma polmonare, e prevede come target biologico due proteine espresse sulla membrana delle cellule tumorali. Il farmaco tarlatamab riuscirebbe a direzionare la risposta delle cellule T dell’immunità contro questi bersagli, portando all’uccisione delle cellule tumorali.

 

Caratteristiche dello studio

  • Tipo di studio: Trial clinico controllato randomizzato.
  • Luogo: Paesi partecipanti al progetto DeLLphi-301.
  • Tipo di pazienti: Soggetti adulti affetti da SCLC che hanno già ricevuto un trattamento di prima linea.

 

Scopo dello studio: l’immunoterapia con il nuovo farmaco tarlatamab è efficace per il microcitoma polmonare?

Gli autori di questo importante studio multicentrico hanno voluto testare l’efficacia e la sicurezza del nuovo farmaco con azione sui linfociti T, il tarlatamab, come trattamento di seconda linea nei pazienti affetti da carcinoma polmonare a piccole cellule.

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Progettazione

Nello studio sono stati coinvolti 220 pazienti, tutti affetti da carcinoma polmonare a piccole cellule, diagnosticato istologicamente o citologicamente, con recidiva di malattia o resistenza dopo un trattamento di prima linea.

Dopo la fase di selezione, tutti i partecipanti sono stati incanalati attraverso varie fasi di sperimentazione clinica, fino a venire suddivisi in due grandi gruppi e a ricevere una dose di 10 mg o di 100 mg di tarlatamab, per via endovenosa, ogni due settimane.

 

Risultati

Dopo un follow-up di circa 10 mesi, si sono registrati i seguenti risultati:

  • una risposta obiettiva grazie alla terapia si è ottenuta nel 40% del gruppo da 10 mg di farmaco rispetto al 33% del gruppo a dosaggio 100 mg del farmaco stesso. In generale la durata della risposta obiettiva si è estesa per almeno 6 mesi in quasi il 60% dei pazienti con risposta obiettiva.
  • il tasso di sopravvivenza globale a 9 mesi dall’avvio della sperimentazione si è attestato in maniera molto simile nei due gruppi (68% gruppo 10 mg e 66% gruppo 100 mg).
  • la terapia con tarlatamab ha fatto riportare nei pazienti svariati effetti avversi, tra cui la sindrome da rilascio di citochine¹, il rialzo termico e l’iporessia.

 

Conclusioni

Il farmaco innovativo tarlatamab, specialmente nella dose da 10 mg inoculata una volta ogni due settimane, ha riportato effetti clinici favorevoli nei pazienti affetti da carcinoma polmonare a piccole cellule.

In particolar modo, nonostante alcuni effetti avversi legati alla terapia, la sopravvivenza globale dei pazienti che hanno testato il tarlatamab si è attestata su valori significativi, al pari della risposta obiettiva registrata come terapia di seconda linea

 

Fonti e note:

ARTICOLO ORIGINALE: Ahn M-J, Cho BC, Felip E et al. Tarlatamab for patients with previously treated small-cell lung cancer. New England Journal of Medicine. 2023 Nov 30;389(22):2063–75.

[1] Basumallik N, Agarwal M. Small Cell Lung Cancer. [Aggiornato il 10 Luglio 2023]. In: StatPearls [Internet]. Treasure Island (FL): StatPearls Publishing; 2024.

Nota 1. La sindrome da rilascio di citochine, comunemente nota come CRS (Cytokine Release Syndrome), è una reazione infiammatoria sistemica che può verificarsi come risposta a diverse cause, tra cui terapie immunoterapiche, infezioni gravi e altre condizioni. Questo rilascio eccessivo di citochine può portare a una cascata di eventi infiammatori che possono essere dannosi per il paziente, causando condizioni gravi come febbre, ipotensione marcata e  insufficienza d’organo.