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In questo articolo approfondiamo cos’è la mindfulness e in quali ambiti medici potrebbe essere utilizzata, con alcuni esempi pratici.
Che cos'è la mindfulness?
La mindfulness è una pratica che consiste nel concentrarsi consapevolmente sul momento presente e richiede alcune abilità chiave, tra cui:
- Consapevolezza: la capacità di prestare attenzione a ciò che accade intorno a noi e dentro di noi in un dato momento.
- Accettazione: riuscire ad accettare ciò che succede nel momento presente, senza giudicare o reagire.
- Non-giudizio: osservare i propri pensieri, emozioni e sensazioni fisiche evitando di etichettarli come buoni o cattivi.
- Non-identificazione: osservare i propri pensieri, emozioni e sensazioni fisiche senza identificarsi con essi o identificarli come parte di sé.
L’obiettivo è quello di raggiungere una maggiore comprensione di sé e del mondo intorno a noi, per vivere in maniera più armoniosa.
Applicazione della mindfulness in ambito medico
Negli ultimi anni ci sono state numerose ricerche che hanno dimostrato l’efficacia della mindfulness in ambito medico: diversi studi hanno rilevato come molti pazienti, dopo aver partecipato a programmi di mindfulness, abbiano riportato miglioramenti significativi rispetto a quelli che non vi hanno preso parte.
Vediamo nel dettaglio le applicazioni che la mindfulness potrebbe avere in ambito medico.
Mindfulness nella riduzione del dolore cronico
La mindfulness è ritenuta efficace nella gestione di dolori persistenti come mal di schiena e fibromialgia, aiutando i pazienti a sviluppare una maggiore consapevolezza dei segnali inviati dal corpo.
Può essere utilizzata anche come parte di un trattamento più ampio, come la terapia cognitivo-comportamentale, riducendo stress e tensione che possono contribuire alle manifestazioni dolorose.
Salute mentale e mindfulness
Questa pratica può essere implementata nel trattamento di disturbi emotivi, come ansia, depressione e disturbo da stress post-traumatico, anche al fine di prevenire le ricadute.
In particolare aiuta i pazienti a riconoscere e gestire i pensieri automatici e le emozioni negative.
Mindfulness e qualità del sonno
Può aiutare ad abbassare i livelli di preoccupazione prima di coricarsi, fattore che compromette un corretto riposo e la capacità di mantenere il sonno.
Una respirazione consapevole aiuta a rilassarsi e a ridurre la tensione muscolare. Può essere efficace contro l’insonnia associata a malattie croniche.
Effetto della mindfulness sul sistema immunitario
Anche se la ricerca a riguardo è ancora in corso, ci sono alcune evidenze che suggeriscono la capacità della mindfulness, tramite la gestione dello stress, di influenzare positivamente l’espressione dei geni coinvolti nella risposta immunitaria. Ciò riduce il rischio di malattie e infezioni, oltre a fornire un senso di calma e di equilibrio che agisce positivamente sulla salute.
Inoltre può inibire i comportamenti a rischio come il fumo e l’alcolismo, i quali compromettono l’efficacia del sistema immunitario.
Malattie croniche e qualità della vita
La pratica può essere utilizzata anche per:
- migliorare la qualità della vita dei pazienti con malattie croniche, come il cancro e la sclerosi multipla,
- lesioni e convalescenze post operatorie, tramite la riduzione del dolore, della fatica e della nausea.
Viene impiegata come una forma di terapia complementare per ridurre il disagio in modo naturale, senza l’uso di farmaci o di altre terapie invasive.
Mindfulness per la gestione dello stress e del burnout degli operatori sanitari
Il lavoro in ambito medico può essere molto stressante e impegnativo, poiché ci si trova a dover affrontare situazioni difficili ed emotivamente intense.
La mindfulness può aiutare a individuare strategie per gestire gli stati d’animo in modo efficace e a sviluppare una maggiore empatia e compassione verso i pazienti, migliorando la qualità dell’assistenza e riducendo il rischio di burnout.
Tecniche e strumenti applicabili in ambito medico per la mindfulness
Vediamo ora alcuni esempi di tecniche di mindfulness.
Meditazione mindfulness
L’attenzione è rivolta al momento presente, senza giudicare i propri pensieri o emozioni.
Occorre trovare un luogo tranquillo, sedersi in modo comodo e concentrarsi sulla respirazione, osservando il ritmo e il flusso dell’aria che entra ed esce dal proprio corpo. L’obiettivo è quello di lasciare andare i pensieri e le emozioni che possano distrarre.
Questa tecnica può essere guidata da un insegnante che conduce il praticante attraverso una serie di istruzioni, oppure eseguita in modo autonomo. Inoltre sono disponibili diverse app per smartphone e programmi online che possono aiutare a integrare la tecnica nella vita quotidiana.
Respirazione diaframmatica
La concentrazione è sulla respirazione addominale, piuttosto che su quella toracica.
Il praticante inspira ed espira lentamente e profondamente attraverso il naso. Con l’ingresso dell’aria il diaframma, muscolo che separa il torace dall’addome, si contrae, spostandosi verso il basso e permettendo ai polmoni di espandersi. Durante l’espirazione, si rilassa e torna nella sua posizione originale.
Può aiutare a ridurre la tensione muscolare e lo stress, ad aumentare l’ossigenazione del sangue e a ridurre la frequenza cardiaca. Inoltre può essere utilizzata come parte di una pratica di meditazione o di una routine di rilassamento quotidiana.
Per provarla si può eseguire questo esercizio:
- Sedersi o sdraiarsi in una posizione comoda.
- Appoggiare una mano sulla pancia, vicino all’ombelico.
- Inspirare lentamente e profondamente attraverso il naso, spingendo l’aria nella parte inferiore dei polmoni, in modo che la mano sulla pancia si sollevi.
- Espirare lentamente attraverso il naso, spingendo l’aria fuori dalla parte inferiore dei polmoni, facendo sì che la mano sulla pancia si abbassi.
- Ripetere per alcuni minuti, concentrandosi sulla respirazione addominale.
Scansione del corpo
Prevede il concentrarsi su varie parti del corpo, dai piedi alla testa, per sviluppare una maggiore consapevolezza del fisico e dei suoi segnali, favorendo il benessere e il rilassamento.
Ecco un esercizio da poter provare:
- Sedersi o sdraiarsi in una posizione comoda.
- Chiudere gli occhi e concentrarsi sulla respirazione per alcuni minuti, lasciando che i pensieri scorrano in sottofondo mentre si porta l’attenzione al respiro..
- Iniziare a concentrarsi sulla parte inferiore del corpo, dalle dita dei piedi alla caviglia, osservando le sensazioni fisiche, la temperatura e la tensione muscolare.
- Spostarsi verso l’alto, soffermandosi su ogni parte del corpo, dalle caviglie alle ginocchia, alle cosce, all’addome, al torace, alle braccia, alle mani, al collo, alla testa.
- Osservare le sensazioni fisiche di ogni zona, senza giudicare o analizzare i propri pensieri o emozioni.
- Posare gentilmente l’attenzione sul respiro quando si raggiunge la testa, non importa quante volte l’attenzione andrà via verso altri stimoli distraenti, è necessario dedicarsi alla sensazione di benessere e di rilassamento in tutto il corpo.
Training dell'attenzione
L’attenzione è sempre rivolta al momento presente e, anche in questo caso, è necessario sistemarsi in un luogo tranquillo, sedersi in modo comodo e concentrarsi unicamente sul respiro, lasciando andare pensieri ed emozioni distraenti, in modo guidato o meno.
Questo training è particolarmente indicato per migliorare la concentrazione e la memoria, nonché a ridurre lo stress e l’ansia.
Pratica informale
L’obiettivo è concentrarsi sull’attività che si sta svolgendo: ad esempio, si può prestare attenzione all’acqua che scorre sulla pelle sotto la doccia, osservando la temperatura, la pressione e la sensazione di pulizia.
Oppure, durante una camminata, sentire i piedi che toccano il suolo, il suono dei passi e l’aria fresca sul viso.
Ancora, facendo pulizie in casa, dedicarsi alle sensazioni associate al gettare la spazzatura, come ad esempio:
- la sensazione dell’ordine che si crea
- il contatto della mano con il sacchetto dell’immondizia
- le sensazioni della mano sulla maniglia mentre si apre la porta, e così via.
Limitazioni all'utilizzo della mindfulness in ambito medico
- Tempo: gli operatori spesso hanno poco tempo a disposizione per formarsi e integrare queste tecniche nella routine quotidiana.
- Resistenza al cambiamento e integrazione con la pratica clinica: i professionisti della salute possono essere scettici verso le pratiche di meditazione, opponendosi al loro utilizzo. L’integrazione potrebbe quindi essere complessa e richiedere un cambiamento nella cultura dell’organizzazione sanitaria.
- Adattamento ai pazienti: alcune tecniche potrebbero non essere adatte a tutti e vanno utilizzate a seconda delle esigenze e condizioni individuali.
- Valutazione dell’efficacia: non è ancora del tutto chiara e ci sono pochi studi a lungo termine che dimostrino i suoi benefici.
Mindfulness: cosa ricordare
La mindfulness sta guadagnando sempre più riconoscimento e apprezzamento nel campo della medicina moderna grazie al suo potenziale nel migliorare la salute fisica e mentale.
Può offrire un sostegno importante durante il trattamento di malattie croniche, nella gestione del dolore e nel recupero post-operatorio. Inoltre, può contribuire a migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti da patologie a lungo termine, come il cancro o malattie cardiache.
Può essere anche una strategia di prevenzione funzionale per la salute, poiché aiuta a ridurre i fattori di rischio associati a numerose malattie, come l’ipertensione, l’obesità e il diabete.
La formazione dei professionisti della salute è altrettanto importante per sviluppare una maggiore empatia e comprensione nei confronti dei pazienti, migliorando la qualità dell’assistenza e rafforzando la relazione terapeutica. Inoltre, può contribuire a prevenire il burnout e a sostenere il loro benessere generale.
Rappresenta un’opportunità per i pazienti e i medici di collaborare attivamente nel processo di guarigione e offre un approccio accessibile e adattabile che può essere facilmente integrato nella vita quotidiana, incoraggiando l’autogestione e la responsabilità personale per la propria salute.
La sua importanza nella medicina moderna non può essere sottovalutata. Rappresenta un’utile integrazione alle terapie tradizionali e un potente strumento per migliorare la qualità della vita e la salute a lungo termine. Continuando a esplorare e sostenere il suo utilizzo nella pratica medica, possiamo avanzare verso un approccio più olistico e centrato sul paziente.