La miopia è una condizione oculare comune caratterizzata da una visione sfocata degli oggetti lontani.
In base al numero di diottrie si stabilisce la gravità della condizione, ovvero:
- lieve: se arriva fino a 3 diottrie;
- moderata: se si posiziona tra le 3 e le 6 diottrie;
- elevata: se si superano le 6 diottrie.
Questo disturbo refrattivo può influenzare le attività quotidiane, ma esistono diverse opzioni di trattamento disponibili per correggerlo e migliorare la visione. Scopriamo insieme quali sono!
Quanto è frequente la miopia? Epidemiologia
La miopia è diventata un problema di salute pubblica globale: nel corso degli anni la sua prevalenza è notevolmente aumentata soprattutto nelle regioni altamente industrializzate e urbane. Questo aumento è stato osservato negli ultimi decenni, suggerendo un ruolo importante dei fattori ambientali e dello stile di vita nel suo sviluppo.
Questo aumento può avere implicazioni significative per la salute pubblica, poiché è associata a un rischio aumentato di sviluppare altre patologie oculari, come la degenerazione maculare e il distacco della retina.
Da che cosa è causata la miopia? Eziologia
La miopia si verifica quando l’occhio ha una lunghezza assiale eccessiva o quando la curvatura della cornea e/o del cristallino è troppo accentuata. In queste situazioni i raggi di luce convergono davanti alla retina anziché sulla retina stessa, causando una visione sfocata degli oggetti lontani.
L’eziologia è complessa e coinvolge una combinazione di fattori genetici e ambientali:
- Fattori genetici: ha una forte componente ereditaria. Se uno o entrambi i genitori sono miopi, c’è una maggiore probabilità che i figli sviluppino la condizione, suggerendo il coinvolgimento di specifici geni. Inoltre è una condizione poligenica, il che significa che più geni possono contribuire al suo sviluppo.
- Scarsa attività all’aperto: la mancanza di esposizione alla luce solare e la scarsa attività all’aperto, soprattutto durante l’infanzia e l’adolescenza, sembrano aumentare il rischio di sviluppare la condizione. Alcuni studi suggeriscono che l’esposizione alla luce solare può avere un effetto protettivo, ma le ragioni precise di questo fenomeno non sono ancora completamente comprese.
- Eccesso di visione ravvicinata: l’uso eccessivo di dispositivi digitali come computer, smartphone, tablet e il tempo trascorso a leggere possono influenzare lo sviluppo della miopia, specialmente nei bambini e negli adolescenti. Questo può essere dovuto alla fatica degli occhi causata da un lavoro visivo prolungato a distanze ravvicinate.
Quali sintomi comporta la miopia? Sintomatologia
Vediamo alcuni dei sintomi associati a questa condizione:
- Visione sfocata da lontano: le persone affette da miopia potrebbero sperimentare difficoltà nel vedere dettagli chiari quando guardano una lavagna, un cartello stradale o altre cose distanti.
- Sforzo visivo: poiché i soggetti miopi faticano a vedere oggetti lontani con chiarezza, spesso si sforzano per mettere a fuoco queste immagini. Questo sforzo costante può causare affaticamento degli occhi, mal di testa e disagio durante le attività quotidiane, in particolare dopo periodi prolungati di lettura o lavoro su schermi digitali.
- Strabismo: in alcuni casi può causare strabismo, ovvero una condizione in cui gli occhi non sono allineati correttamente. Ciò può comportare un occhio che devia verso l’interno o verso l’esterno rispetto all’altro, con conseguente visione doppia o ambliopia (occhio pigro).
- Difficoltà nella guida notturna: le persone miopi possono avere difficoltà a guidare di notte a causa della ridotta capacità di vedere chiaramente gli oggetti e le segnalazioni stradali distanti.
Diagnosi di miopia
La diagnosi viene solitamente posta all’interno di una visita oculistica, in seguito ad un’anamnesi e ad una serie di esami che possano confermare la condizione.
Anamnesi
Durante l’anamnesi un medico o un oftalmologo porrebbe domande specifiche per ottenere informazioni rilevanti su:
- Sintomi visivi: come visione sfocata da lontano, difficoltà a leggere segnali stradali o lavagne, fatica visiva, mal di testa o fastidi durante l’uso dei dispositivi digitali.
- Età di insorgenza: la miopia può manifestarsi in età giovanile, durante l’infanzia o l’adolescenza, ma può anche svilupparsi più tardi nella vita.
- Storia familiare: sarà importante chiedere al paziente se ha parenti stretti (genitori, fratelli o sorelle) affetti da miopia o altre condizioni oculari.
- Progressione della miopia: aiuta a valutare la gravità della condizione e a identificare eventuali fattori di rischio per il suo progresso.
- Storia medica pregressa: inclusi eventuali problemi di salute, interventi chirurgici pregressi o condizioni mediche croniche che potrebbero avere un’associazione con la miopia. Verranno valutate anche visite oftalmologiche precedenti, problemi oculari pregressi, eventuali interventi oculari o trattamenti e l’efficacia di eventuali correzioni visive precedenti.
- Abitudini di vita: come l’attività fisica, l’esposizione alla luce solare e le attività lavorative, per valutare eventuali fattori ambientali che potrebbero influenzare lo sviluppo o il peggioramento della condizione.
Esame obiettivo
Durante l’esame obiettivo l’oftalmologo userà strumenti e tecniche specifiche per valutare l’acuità visiva del paziente e determinare il livello di correzione ottica necessario.
Tra questi:
- Test di refrazione: valuta la potenza delle lenti necessarie per correggere la miopia. Durante questo test il paziente guarderà attraverso un dispositivo chiamato forottero o refrattometro. L’oftalmologo o l’ottico cambieranno le lenti in modo da fornire al paziente una serie di opzioni di messa a fuoco. Il paziente dovrà dire quale lente offre la visione più chiara.
- Test di acuità visiva: misura la capacità del paziente di vedere oggetti a varie distanze con chiarezza. Solitamente il paziente leggerà lettere o simboli su una tavola di Snellen da una distanza standard di 6 metri. L’oftalmologo registrerà quindi la scala numerica della visione del paziente.
- Oftalmoscopia: permette di esaminare la parte posteriore dell’occhio, in particolare la retina, il nervo ottico e i vasi sanguigni tramite uno strumento chiamato oftalmoscopio per proiettare luce nell’occhio e osservarne le strutture interne. La miopia elevata può essere associata a una maggiore curvatura del bulbo oculare, il che può portare a un rischio aumentato di alcune patologie oculari.
- Tonometria: misura la pressione all’interno dell’occhio, nota anche come pressione intraoculare. Questo test è importante per escludere o monitorare il glaucoma, una condizione che può essere correlata alla miopia elevata.
- Esame di movimento oculare: valuta i movimenti oculari per individuare eventuali problemi di strabismo o di coordinazione oculare.
- Esame del fondo oculare: per valutare la salute generale della retina e identificare eventuali anomalie o patologie, come la degenerazione maculare o il distacco della retina.
- Esame delle lenti oftalmiche: infine l’oftalmologo esaminerà attentamente le lenti oftalmiche utilizzate dal paziente per la correzione della miopia, se disponibili, per assicurarsi che siano adatte e correttamente prescritte.
Esami diagnostici
La diagnosi si basa principalmente sull’esame visivo e sulla valutazione oftalmologica e solitamente non sono necessari ulteriori esami.
Tuttavia ci sono alcuni esami strumentali che possono essere utilizzati per aiutare nella diagnosi o per monitorare la progressione della condizione, come:
- Topografia corneale: è un esame che mappa la superficie della cornea, rilevando eventuali irregolarità nella sua curvatura. Può essere utile per identificare l’astigmatismo associato alla miopia.
- Ecografia oculare: utilizza ultrasuoni per ottenere immagini dettagliate dell’interno dell’occhio, specialmente utile in caso di opacità o patologie opache del segmento anteriore dell’occhio, che potrebbero influenzare la capacità di misurare accuratamente la refrazione.
- Tomografia a coerenza ottica: è una tecnica di imaging ad alta risoluzione che permette di valutare lo strato di tessuti della retina e del nervo ottico. Questo esame può essere utilizzato per monitorare la progressione della miopia e identificare eventuali cambiamenti strutturali legati alla malattia.
Diagnosi differenziale di miopia
È il processo attraverso il quale si escludono altre condizioni o patologie che potrebbero presentare sintomi simili, come:
- Ipermetropia: è un altro disturbo refrattivo dell’occhio in cui gli oggetti vicini sembrano sfocati, ma la visione da lontano può essere normale o meno compromessa.
- Astigmatismo: è una condizione in cui la cornea o il cristallino dell’occhio hanno una curvatura irregolare e causa una visione sfocata sia da vicino che da lontano, poiché i raggi di luce si concentrano in punti diversi sulla retina. Può verificarsi contemporaneamente alla miopia.
- Presbiopia: è una condizione comune legata all’invecchiamento, in cui la capacità di mettere a fuoco oggetti da vicino diminuisce. In alcuni casi possono essere presenti contemporaneamente.
- Cataratta: è un’opacità del cristallino dell’occhio che causa una visione sfocata o offuscata. A seconda della gravità della cataratta, la visione da lontano e da vicino può essere compromessa. Può essere associata alla miopia, rendendo la diagnosi più complessa.
- Distacco della retina: è una condizione grave in cui il tessuto della retina si separa dalla parete posteriore dell’occhio. Questo può causare una visione improvvisamente sfocata e visione di “corpi mobili”. In alcune situazioni può essere confuso con una peggioramento della miopia.
- Degenerazione maculare: è una malattia degenerativa che colpisce la parte centrale della retina (macula) e può portare a visione offuscata o una perdita centrale della vista. La miopia elevata può aumentare il rischio di sviluppare degenerazione maculare miopica, una forma specifica della malattia associata alla miopia.
- Glaucoma: è una malattia oculare caratterizzata dal danneggiamento del nervo ottico, spesso causato da un aumento della pressione all’interno dell’occhio. Alcune forme possono essere associate alla miopia elevata.
- Cheratocono: è una malattia corneale caratterizzata da un assottigliamento e una protuberanza della cornea. Questa condizione può causare una visione sfocata o distorta e può verificarsi in individui miopi.
Trattamento per la miopia
Il trattamento per la miopia mira a correggere la visione da lontano. Vediamo alcune delle opzioni terapeutiche possibili.
Occhiali
Gli occhiali sono uno dei trattamenti più comuni e semplici per correggere la miopia.
Vediamo alcune informazioni al riguardo:
- Principio di funzionamento: deviano i raggi di luce in modo che convergano sulla retina anziché davanti ad essa. Questo avviene grazie alle lenti degli occhiali, che sono concave, ovvero più sottili al centro e più spesse ai bordi. Le lenti concave divergono i raggi di luce e li rendono convergenti all’entrata nell’occhio, aiutando a correggere la miopia e migliorare la visione da lontano.
- Prescrizione: la correzione viene prescritta dopo un esame visivo completo e un test di refrazione.
- Tipi di lenti: le lenti degli occhiali per la miopia sono realizzate in materiali ottici trasparenti come il vetro o i materiali plastici come il policarbonato o il CR-39. Questi materiali possono essere sottili e leggeri per garantire il massimo comfort. Le lenti possono anche essere trattate con rivestimenti antiriflesso per ridurre gli abbagliamenti e migliorare la visione durante la guida notturna o l’uso di dispositivi digitali.
- Montature degli occhiali: possono essere realizzate in vari materiali, come metallo o plastica, e in una vasta gamma di stili, colori e design, consentendo ai pazienti di scegliere un paio di occhiali che si adattino al loro stile e personalità.
- Adattamento: potrebbe richiedere un breve periodo di adattamento per abituarsi alla correzione visiva. Inizialmente la visione potrebbe sembrare leggermente distorta o offuscata, ma questo si risolve solitamente entro pochi giorni.
- Benefici: gli occhiali sono una soluzione semplice, non invasiva e facilmente reversibile per la correzione della miopia. Sono ideali per i pazienti di tutte le età e possono essere indossati in modo flessibile, a seconda delle esigenze.
Lenti a contatto
Le lenti a contatto funzionano in modo simile agli occhiali, cioè deviando i raggi di luce in modo che convergano sulla retina, ma sono posizionate direttamente sulla cornea il che le rende più vicine al punto di focalizzazione della luce.
Ci sono diversi tipi di lenti a contatto disponibili con caratteristiche specifiche per adattarsi alle esigenze e alle preferenze del paziente:
- Lenti a contatto morbide: sono realizzate con materiali flessibili e traspiranti, che rendono le lenti comode da indossare e adatte per un uso quotidiano prolungato. Sono disponibili in varie opzioni, come monouso giornaliere, bimestrali o mensili, e possono essere utilizzate per correggere diversi tipi di difetti visivi.
- Lenti a contatto rigide gas-permeabili: sono realizzate con materiali più rigidi, ma traspiranti, che consentono una migliore trasmissione dell’ossigeno alla cornea. Offrono una visione nitida e sono spesso utilizzate per correggere astigmatismo o miopia più elevata.
- Lenti a contatto toriche: sono progettate specificamente per correggere l’astigmatismo associato alla miopia e hanno un design asimmetrico che compensa la curvatura irregolare della cornea.
- Lenti a contatto multifocali: sono utilizzate per pazienti affetti sia da miopia che da presbiopia (difficoltà a mettere a fuoco oggetti da vicino legata all’invecchiamento). Le lenti a contatto multifocali consentono di vedere chiaramente sia da lontano che da vicino.
L’utilizzo delle lenti a contatto richiede un periodo di adattamento, durante il quale il paziente impara a inserirle ed estrarle, oltre a familiarizzare con le sensazioni legate all’indossarle.
Le lenti a contatto offrono una correzione visiva più ampia rispetto agli occhiali, poiché seguono il movimento degli occhi. Ciò li rende ideali per attività sportive e attività all’aperto. Inoltre molte persone apprezzano il fatto che non alterino l’aspetto estetico del viso come gli occhiali.
Chirurgia refrattiva
Ci sono diverse procedure di chirurgia refrattiva disponibili, ognuna con il suo principio di funzionamento, vantaggi e rischi. Tra le più comuni:
- LASIK: è la procedura di chirurgia refrattiva più diffusa e ampiamente utilizzata. Durante il LASIK viene utilizzato un laser per creare uno strato sottile sulla superficie della cornea, chiamato lembo corneale. Il lembo viene sollevato e il tessuto corneale sottostante viene rimosso con il laser per modellare la curvatura della cornea. Infine il lembo viene riposizionato sulla cornea, dove si adatta senza necessità di punti di sutura.
- PRK: è una procedura simile al LASIK, ma senza creare un lembo sulla cornea. Il tessuto corneale viene rimosso direttamente con il laser per modellare la curvatura. La PRK è spesso scelta per pazienti con cornea sottile o con stili di vita che potrebbero essere a rischio di trauma oculare.
- LASEK: è una variante della PRK, in cui viene creato un sottile lembo di epitelio corneale prima dell’uso del laser per modellare il tessuto corneale.
- SMILE: è meno invasiva rispetto al LASIK e alla PRK. Utilizzando un laser a femtosecondi, viene creato uno strato di tessuto nella cornea chiamato lenticolo, che viene poi rimosso attraverso una piccola incisione. Questo aiuta a ridurre il rischio di secchezza oculare post-operatoria e il periodo di recupero è spesso più breve.
La selezione dei candidati idonei si basa su diversi fattori, come l’età, la stabilità della prescrizione, la salute oculare generale e altre condizioni oculari presenti. Solitamente i candidati devono avere una miopia stabile da almeno un anno e devono essere liberi da patologie oculari significative.
Come con qualsiasi procedura chirurgica comporta alcuni rischi, come secchezza oculare, sensibilità alla luce, alterazione della visione notturna e la possibilità di necessitare di una correzione ottica aggiuntiva dopo l’intervento.
Ortocheratologia
L’ortocheratologia, comunemente nota come Ortho-K, è un trattamento non chirurgico e temporaneo per la correzione della miopia e dell’astigmatismo.
Vediamo alcune informazioni:
- Principio di funzionamento: il principio è modificare temporaneamente la curvatura della cornea, la parte trasparente dell’occhio, per ottenere una messa a fuoco più precisa della luce sulla retina. Durante il sonno il paziente indossa lenti a contatto rigide gas-permeabili progettate in base alla misura specifica della cornea e alle esigenze di correzione visiva del paziente. Queste lenti esercitano una pressione controllata sulla superficie della cornea, permettendo di ridurne la curvatura.
- Indicazioni: è particolarmente adatta per i pazienti con stili di vita attivi o per coloro che hanno problemi nella gestione delle lenti a contatto tradizionali durante le attività sportive o in ambienti polverosi.
- Procedura di adattamento: durante la prima visita il professionista misurerà attentamente la curvatura corneale del paziente e fornirà lenti a contatto ortocheratologiche personalizzate.
- Durata degli effetti: l’effetto correttivo può durare tutto il giorno, ma è temporaneo e reversibile. Se il paziente smette di indossare le lenti per una o due notti, la cornea tornerà gradualmente alla sua forma originale, ripristinando la visione pre-esame.
- Adattamento e follow-up: il paziente avrà bisogno di un periodo di adattamento iniziale, durante il quale il professionista seguirà attentamente i progressi e le eventuali modifiche alla curvatura corneale. Saranno necessarie visite di follow-up periodiche per valutare l’efficacia del trattamento e per apportare eventuali regolazioni alle lenti a contatto, se necessario.
- Sicurezza e considerazioni: è considerata sicura e adatta a chi ha una prescrizione di miopia stabile e buone condizioni oculari. È importante seguire attentamente le istruzioni riguardo all’utilizzo e alla cura delle lenti a contatto per prevenire complicazioni e infezioni oculari.
Miopia: punti chiave
La miopia è una condizione visiva diffusa, ma con una corretta comprensione delle sue cause e delle opzioni di trattamento disponibili, è possibile ottenere una correzione visiva efficace.
Può essere causata da fattori genetici o ambientali, come il tempo trascorso davanti a dispositivi digitali e la scarsa esposizione alla luce solare.
Comporta una visione sfocata da lontano alla quale possono associarsi altri sintomi, come mal di testa e affaticamento visivo dovuto allo sforzo di mettere a fuoco.
È fondamentale sottoporsi a esami regolari presso un oftalmologo per valutare la vista e stabilire il trattamento più adatto alle esigenze individuali: possono essere consigliati occhiali e lenti a contatto in base alle esigenze personali o, in alcuni casi, interventi chirurgici o ortocheratologia.