Il mirtillo rosso americano come pianta medicinale: caratteristiche e proprietà
Come si presenta il mirtillo rosso americano
Il mirtillo rosso americano, noto anche come cranberry o ossicocco americano, è una pianta appartenente alla famiglia delle Ericacee e al genere Vaccinium (Vaccinium macrocarpon, Vaccinium microcarpon, Vaccinium erythrocarpon, Vaccinium oxycoccos) che cresce spontaneamente e viene coltivata nei climi freddi del Nord America.
Si presenta come un arbusto basso (5-20 cm di altezza), le cui fronde possono raggiungere una lunghezza di 2 metri; i fiori sono di colore bianco-rosa, mentre le bacche rosse, carnose e lucenti, sono raccolte in grappoli. Il picco di maturazione è in autunno, dove i frutti vengono raccolti per scopi alimentari e per la preparazione di farmaci vegetali.
Quali sono le parti della pianta utili per scopi medicinali?
La parte attiva medicalmente è costituita dai frutti della pianta, cioè le bacche di mirtillo, che possono essere consumate fresche, essiccate o come succo, mantenendo le loro proprietà medicinali.
Proprietà medicinali del mirtillo rosso
Sostanze chimiche contenute nel mirtillo rosso americano
Il fitocomplesso del cranberry contiene numerose sostanze attive, tra cui:
- acidi fenolici;
- flavonoli, tra cui la quercetina;
- antocianine, tra cui galattosidi e arabinosidi;
- proantocianidine (PAC), in particolare PAC di tipo a (PAC-A), catechine ed epicatechine;
- tannini;
- triterpenoidi;
- acidi organici, tra cui acido citrico, malico, chinico, benzoico e glucuronico;
- vitamine A, C, E e vitamine del gruppo B.
Effetti medicinali e terapeutici del mirtillo rosso americano
L’utilizzo del cranberry nella prevenzione e nel trattamento della cistite e delle infezioni urinarie ricorrenti è certamente quello più noto.
In particolare, tra i componenti del fitocomplesso, le PAC-A impediscono ai microrganismi patogeni, tra cui Escherichia Coli, di aderire all’epitelio delle vie urinarie, diminuendo così la probabilità di infezione e di recidive. Per questo motivo, alcuni studi clinici hanno dimostrato un beneficio nell’assunzione di succo di cranberry o di integratori alimentari a base di estratto secco come prevenzione a lungo termine per le infezioni ricorrenti delle basse vie urinarie.
Alcuni studi preliminari hanno dimostrato risultati promettenti nell’utilizzo del cranberry per migliorare i sintomi dell’ipertrofia prostatica benigna (necessità di urinare frequentemente, difficoltà di svuotamento della vescica, nicturia e incontinenza) e per ridurre i livelli di PSA (antigene prostatico specifico) nei pazienti con cancro alla prostata.
Grazie alle sue proprietà antiadesive nei confronti dei batteri, il cranberry si è dimostrato efficace anche nella prevenzione e/o nel trattamento di:
- ulcere peptiche, gastriche e duodenali: in particolare, alcuni studi clinici hanno osservato che l’associazione di cranberry alla triplice terapia utilizzata in tutti i casi di infezione da Helicobacter pylori aumenta il tasso di eradicazione;
- carie dentali, periodontite e infezioni orali: queste condizioni, spesso correlate alla presenza di Streptococcus mutans e Porphyromonas gingivalis, sembrerebbero beneficiare dall’assunzione di succo di cranberry, il quale previene la formazione a livello delle gengive di biofilm batterico e di acidi organici che risultano cariogenici;
- condizioni infiammatorie e di stress ossidativo: la presenza di diversi composti antiossidanti nel fitocomplesso, in particolare di polifenoli quali i flavonoidi e le proantocianidine, riduce i radicali liberi e i processi di ossidazione lipidica. I processi infiammatori sono alla base di diverse malattie, quali patologie cardiovascolari, obesità, diabete, artrite reumatoide e cancro. A oggi sono presenti numerosi studi clinici che stanno investigando i potenziali benefici del mirtillo rosso in associazione a farmaci per il trattamento di patologie a base infiammatoria.
Avvertenze alle proprietà medicinali del mirtillo rosso americano
L’assunzione di succo di cranberry o di integratori alimentari a base di estratto secco è generalmente sicura.
Alcuni studi, che tuttavia necessitano un maggiore approfondimento, hanno evidenziato un problema coagulativo, ovvero un aumento del valore dell’INR nei pazienti in terapia con farmaci anticoagulanti (warfarin); pertanto, è consigliabile monitorare l’INR durante l’assunzione di cranberry.
Il mirtillo rosso contiene acido salicilico, quindi evitare l’assunzione in caso di allergia al principio attivo o di assunzione di acido acetilsalicilico come fluidificante sanguigno.
L’assunzione di succo di cranberry in dosi elevate è sconsigliata nel caso si sia predisposti alla formazione di calcoli renali.
Non sono presenti studi che evidenzino controindicazioni nell’assunzione di mirtillo rosso americano in bambini e donne in gravidanza; tuttavia, si consiglia di consultare un medico.
Come assumere il mirtillo rosso americano
Attualmente non esistono indicazioni ufficiali di posologia, ma diversi studi hanno dimostrato che è possibile assumere cranberry in modo sicuro nelle seguenti modalità e dosaggi, per cicli di massimo 3-6 mesi.
Come succo puro: 120-750 ml al giorno.
Come estratto secco: 120-1600 mg al giorno.
Dosaggi eccessivi possono causare diarrea e dolori addominali.
Dott.ssa Giulia Radighieri, Farmacista
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