Misurare la febbre: metodo efficace per fermare il Covid-19?
Abbiamo appreso di recente che negli aeroporti sono stati attivati dei cordoni sanitari, in particolare per i voli provenienti da Wuhan e dalla Cina, nei quali viene misurata la temperatura corporea per valutare se una persona ha una possibile infezione sospetta da coronavirus.
Ma la misurazione della temperatura corporea negli aeroporti è davvero un mezzo sufficiente per arginare l’epidemia? Scopriamolo insieme.
Princìpi di ragionamento
Il principio alla base del ragionamento che porta alla decisione di effettuare la misurazione della temperatura corporea come sistema di screening è:
“se tutti i contagiati da coronavirus hanno la febbre, allora se misuro la febbre individuo tutti i possibili contagiati da coronavirus”.
Ma è corretto dire così? Cerchiamo di fare luce sulla vicenda.
Una persona che arriva dall’aeroporto di Wuhan può avere la febbre oppure no, e può essere infettata dal coronavirus oppure no. Mettiamo queste due possibilità su una tabella.
Nella parte verticale mettiamo la possibilità che una persona abbia l’infezione, cioè sia portatrice del virus, mentre nella parte orizzontale della tabella mettiamo la possibilità che la persona manifesti la febbre come sintomo oppure no.
Infezione/Febbre | Febbre SI | Febbre NO |
Infezione SI | ||
Infezione NO |
Ora incrociamo i dati provenienti dalle righe e dalle colonne: si formano 4 possibilità:
- L’individuo ha sia la febbre che l’infezione
- L’individuo non ha né la febbre né l’infezione
- L’individuo ha la febbre ma non ha l’infezione
- L’individuo non ha la febbre ma ha l’infezione
Infezione/Febbre | Febbre SI | Febbre NO |
Infezione SI | Febbre SI, Infezione SI | Febbre NO, Infezione SI |
Infezione NO | Febbre SI, Infezione NO | Febbre NO, Infezione NO |
L’errore tollerabile: i falsi positivi
Ora, se il test fosse perfetto, dovrebbe accadere che tutte le persone che hanno la febbre abbiano anche la infezione e che nessuna persona che ha la febbre abbia l’infezione.
Ebbene, come tutti già immaginiamo, può succedere che una persona abbia la febbre e NON abbia l’infezione, come nel caso di qualcuno che abbia la normale influenza e non il coronavirus e venga sottoposto a misura della temperatura. Questo caso si chiama FALSO POSITIVO: in questo caso la persona verrebbe fermata, isolata, sottoposta ad esame del sangue per la ricerca del coronavirus e poi risulterebbe negativa.
L‘errore intollerabile: i falsi negativi
Ma può verificarsi anche il caso che una persona sia infetta da coronavirus e non abbia la febbre! Questo caso si chiama FALSO NEGATIVO. Cioè un individuo che sia NEGATIVO al test (la febbre) ma risulti FALSO come negatività, perché è positivo al virus.
Tutti i test in medicina mirano ad avere nessun falso negativo, perché altrimenti non permettono di individuare con certezza le persone positive al test stesso.
Ebbene, nel caso del coronavirus la capacità del test di non avere falsi negativi NON é OTTIMALE, anzi è piuttosto scarsa!
In particolare, risulta dalle notizie a noi pervenute che il periodo di incubazione, quello durante il quale non si manifestano sintomi, può essere compreso tra 1 e 14 giorni. Significa che durante quel periodo la persona è infetta ma non ha sintomi, quindi nemmeno la febbre.
La notizia ulteriore, di oggi 29/01/2020, è che pare che il soggetto sia in grado di TRASMETTERE il virus anche durante il periodo di incubazione, quando non presenta sintomi.
Quindi a quanto pare il test di ricerca dei sintomi, come per esempio la misura della temperatura corporea, non risulta affatto efficace nell’identificare i soggetti infetti e quindi potenziali fonti di infezione.
Misurare la febbre è un metodo efficace per fermare il Covid-19?
È evidente che la misura della temperatura corporea, da sola, non è sufficiente per fermare il Coronavirus. Tuttavia è utile come metodo di screening da applicare per ridurre la cerchia dei soggetti potenzialmente infetti circolanti.
Quali metodi davvero efficaci per debellare il virus?
Fino a che non saranno disponibili terapie efficaci o altri metodi di cura, l’unico attuale metodo noto certamente efficace per bloccare la diffusione del virus è quello di isolare i soggetti che possono essere ritenuti “a rischio” per l’infezione, per tutto il tempo dell’incubazione del virus. Questo metodo si chiama quarantena, e per quanto possa evocare spettri del passato, è l’unica forma di prevenzione efficace con certezza.