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La mononucleosi, nota anche come “malattia del bacio“, è una malattia infettiva causata dal virus di Epstein-Barr (EBV), un virus molto comune che si trasmette attraverso la saliva.
Scopriamo insieme in questo articolo cause, sintomi e possibili cure.
Quanto è diffusa la mononucleosi? Epidemiologia
Secondo i Centers for Disease Control and Prevention degli Stati Uniti, circa il 95% degli adulti di età compresa tra 35 e 40 anni è stato infettato da mononucleosi. È più diffusa nei Paesi sviluppati e in quelli con un’elevata densità di popolazione.
È comune tra i giovani adulti, con un picco di incidenza tra i 15 e i 24 anni, ma può colpire persone di tutte le età e può essere più grave in soggetti con un sistema immunitario compromesso o in persone anziane.
La segnalazione non è obbligatoria in molti Stati, quindi i dati sulla sua incidenza e prevalenza sono spesso incompleti. Tuttavia, si stima che la maggior parte delle persone infette non manifesti sintomi o che li abbia in forma lieve e non si renda conto di essere stata contagiata e che solo una piccola parte sviluppi la malattia vera e propria.
Quali sono le cause della mononucleosi? Eziologia
La mononucleosi si diffonde attraverso il contatto con la saliva infetta, ad esempio attraverso il bacio, ma anche toccando oggetti contaminati o tramite la tosse e le secrezioni nasali.
Il responsabile è l’Epstein-Barr, un virus a DNA che appartiene alla famiglia degli Herpesviridae. È uno dei più comuni agenti virali nell’uomo e può causare diverse malattie: è infatti stato associato anche a diverse patologie oncologiche, tra cui il linfoma di Burkitt e di Hodgkin e il carcinoma nasofaringeo. Si ritiene che giochi un ruolo nella trasformazione delle cellule B, che può portare alla formazione di tumori.
In generale, le persone infette sviluppano una risposta immunitaria che previene la diffusione del virus nel corpo e la riattivazione dell’infezione. Tuttavia il virus può rimanere latente nell’organismo e riattivarsi in alcune situazioni, come ad esempio in soggetti con un sistema immunitario compromesso o in caso di stress.
Quali sono i sintomi della mononucleosi? Sintomatologia
I sintomi della mononucleosi possono variare, ma i più comuni sono i seguenti:
- Febbre: è tra i sintomi più comuni e di solito supera i 38°C.
- Mal di gola: la gola può essere infiammata e arrossata, causando dolore e difficoltà a deglutire.
- Gonfiore delle tonsille e dei linfonodi del collo: sulle tonsille possono apparire placche bianche o gialle, mentre i linfonodi diventano gonfi e dolenti.
- Stanchezza e debolezza: la mononucleosi può causare una grave spossatezza che può durare settimane o mesi.
- Dolore muscolare e articolare: è molto frequente e può manifestarsi insieme a rigidità e gonfiore.
- Mal di testa: è spesso accompagnato da affaticamento.
- Rash cutaneo: può comparire in alcune persone, ma non è comune.
In alcuni casi possono verificarsi anche altri disturbi, come la nausea, la perdita di appetito, la diarrea e il mal di stomaco.
Diagnosi di mononucleosi
La diagnosi di mononucleosi viene effettuata sulla base dei sintomi, dell’esame obiettivo e su alcuni esami di laboratorio, solitamente da un medico di medicina generale.
Vediamo le varie fasi una per una.
Anamnesi
Ecco alcuni elementi che il medico potrebbe chiedere al paziente con sospetta mononucleosi:
- Presenta sintomi come febbre, mal di gola, affaticamento, mal di testa, dolori articolari e muscolari?
- Ha avuto una malattia simile in passato o è stato esposto a qualcuno con una malattia infettiva?
- Qualcuno nella sua famiglia ha avuto una malattia simile?
- Ha problemi di salute preesistenti o sta assumendo farmaci che potrebbero influire sulla sua risposta immunitaria?
- Fuma, beve alcolici o fa uso di sostanze stupefacenti?
Esame obiettivo
Durante l’esame obiettivo il medico potrebbe controllare i seguenti aspetti:
- Temperatura corporea: monitora la febbre e quanto è elevata.
- Gola: esamina il suo aspetto, cercando segni di infiammazione e di placche bianche o gialle sulle tonsille.
- Linfonodi: verifica la presenza di un eventuale ingrossamento e infiammazione.
- Fegato e milza: con la palpazione dell’addome può valutare se questi organi sono ingrossati, poiché possono essere colpiti dalla mononucleosi.
- Pelle: osserva l’eventuale presenza di un rash cutaneo.
- Esame neurologico generale alla ricerca di eventuali compromissioni neurologiche.
Esami di laboratorio
Per la diagnosi di mononucleosi è in genere necessario effettuare alcuni esami di laboratorio. Vediamo di seguito i più comuni:
- Emocromo completo: si tratta del primo test di laboratorio che viene solitamente richiesto. Può mostrare un aumento dei globuli bianchi, in particolare dei linfociti, e una diminuzione dei globuli rossi e delle piastrine.
- Anticorpi anti virus Epstein-Barr (EBV): questo esame può rilevare la presenza di anticorpi prodotti dal sistema immunitario in risposta all’infezione. In particolare, controlla la presenza degli anticorpi anti-VCA (capside virale), anti-EBNA (antigene nucleare) e anti-EA (antigene precoce). La presenza di questi anticorpi può indicare una recente o attuale infezione.
Infine il medico può richiedere un test di funzionalità epatica per valutare la salute del fegato, poiché l’infezione da Epstein-Barr può causare un aumento delle transaminasi nel sangue.
Esami strumentali
Di solito la diagnosi di mononucleosi viene effettuata sulla base dei sintomi e dei risultati di un esame del sangue che verifica la presenza degli anticorpi contro il virus responsabile.
In alcuni casi il medico, in base allo stato del paziente e ai suoi sintomi e malattie pregresse, potrebbe richiedere esami strumentali per escludere altre patologie o per monitorare eventuali complicanze:
- Ecografia addominale: se, durante l’esame obiettivo, si evidenzia un ingrossamento del fegato o della milza.
- Radiografia toracica: per escludere altre patologie polmonari, in particolare se il paziente ha difficoltà a respirare o se si sospetta una polmonite.
- TAC: individua possibili complicanze dovute alla mononucleosi, come una malattia del fegato, del sistema nervoso o un tumore.
- Esame oftalmologico: serve a escludere problemi oculari, come l’uveite, che in rari casi potrebbero verificarsi.
- Elettrocardiogramma: verifica la presenza di eventuali anomalie, poiché l’infezione può causare problemi cardiaci come la miocardite.
Diagnosi differenziale di mononucleosi
È importante che il medico escluda altre malattie prima di fare una diagnosi di mononucleosi, basandosi sulla presenza di sintomi simili come avviene con:
- Infezioni da virus respiratori: l’influenza o il raffreddore si presentano con febbre, mal di gola e affaticamento, similmente alla mononucleosi.
- Streptococco di gruppo A: può causare una malattia chiamata faringite streptococcica, che comporta mal di gola, febbre e gonfiore dei linfonodi.
- Citomegalovirus: i sintomi includono febbre, stanchezza e mal di gola, ma a differenza della mononucleosi, che colpisce soggetti più giovani, l’infezione da CMV è più frequente nelle età successive.
- Adenovirus: si manifesta con febbre, mal di gola e stanchezza.
- HIV: si presenta in modo molto simile alla mononucleosi durante la fase acuta dell’infezione.
Altri disturbi da tenere in considerazione sono la toxoplasmosi, la leptospirosi, la malattia di Lyme e la malaria.
Trattamento per la mononucleosi
Non esiste una cura specifica per la mononucleosi e in genere il trattamento si concentra sul sollievo dei sintomi e sulla prevenzione delle complicazioni attraverso:
- Riposo: i pazienti dovrebbero evitare l’attività fisica intensa e riposarsi per un periodo di tempo sufficiente.
- Idratazione: è consigliabile bere molta acqua e altri liquidi mentre si è affetti da mononucleosi.
- Analgesici e antipiretici: i farmaci come il paracetamolo possono aiutare a gestire la febbre e il dolore.
- Antinfiammatori: farmaci come l’ibuprofene sono indicati per ridurre gonfiore e dolore ai linfonodi e alla gola.
- Gargarismi e spray: sono utili a contrastare il dolore e l’infiammazione della gola.
- Evitare l’alcol e il fumo: queste abitudini possono compromettere il sistema immunitario e aggravare i sintomi della mononucleosi.
In caso di complicazioni il medico potrebbe consigliare un trattamento specifico.
La maggior parte dei pazienti guarisce completamente entro alcune settimane o mesi senza problemi gravi. A volte la stanchezza e la debolezza possono persistere per un periodo di tempo più lungo.
Prevenzione per l'EBV
Non esiste un vaccino per la mononucleosi, ma ci sono alcune misure che si basano sulla riduzione del rischio di esposizione al virus, evitando di contrarre e diffondere l’infezione, come:
- Evitare il contatto con la saliva di una persona contagiata: non bere dallo stesso bicchiere o utilizzare gli stessi utensili, né avere contatti ravvicinati, specialmente se si hanno problemi di salute preesistenti o un sistema immunitario compromesso.
- Lavarsi frequentemente le mani: riduce la diffusione del virus.
- Evitare di condividere oggetti personali: non usare in comune oggetti personali come spazzolini da denti, rasoi o asciugamani.
- Mantenere uno stile di vita sano: una dieta equilibrata, il riposo sufficiente e l’esercizio fisico regolare possono aiutare a mantenere il sistema immunitario forte e prevenire le infezioni.
Conclusioni
La mononucleosi è una malattia infettiva causata dal virus di Epstein-Barr (EBV).
Si manifesta solitamente con febbre, mal di gola, gonfiore dei linfonodi del collo, stanchezza e debolezza muscolare. Può anche causare ingrossamento del fegato e della milza.
La malattia di solito colpisce i giovani e gli adolescenti, ma può colpire anche gli adulti. La maggior parte delle persone guarisce completamente dalla mononucleosi entro poche settimane, ma in alcuni casi i sintomi possono persistere per mesi.
Non esiste una cura specifica per la mononucleosi, ma i sintomi possono essere alleviati con riposo, idratazione e farmaci per il dolore e la febbre.