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“L’occhio di pernice” è il termine colloquiale utilizzato per descrivere un’escrescenza cutanea dolorosa e spesso circolare che si forma nella zona plantare del piede, in particolare sotto il tallone.
In questo articolo esploreremo i sintomi, le cause e le opzioni di trattamento per questa patologia.
Tipologie di occhio di pernice
Esistono diversi tipi di occhio di pernice che si differenziano in base alla zona del piede colpita e alla gravità della lesione.
I più comuni sono:
- Borsite sottometatarsale: si verifica sotto le dita dei piedi e può causare dolore, gonfiore e arrossamento.
- Borsite retrocalcaneare: si forma nella zona posteriore del piede, vicino al tallone. Può causare dolore e rigidità, specialmente al mattino.
- Borsite plantare: si verifica nella zona centrale del tallone e può causare dolore quando si cammina o si sta in piedi per lungo tempo.
- Malattia di Ledderhose: si forma quando le cellule del tessuto connettivo nella fascia plantare proliferano in modo anomalo, formando una massa dura e dolorosa.
- Neuroma di Morton: si tratta di una patologia in cui il nervo interdigitale tra le dita del piede si infiamma e forma una massa dolorosa.
Quanto è frequente l'occhio di pernice? Epidemiologia
Si tratta di una patologia comune, soprattutto tra le persone di mezza età e gli anziani.
Studi effettuati rivelano che l’occhio di pernice colpisce più frequentemente le donne rispetto agli uomini e si verifica più frequententemente in soggetti che passano molte ore in piedi o camminano su superfici dure per lunghi periodi.
Inoltre, l’occhio di pernice può essere associato ad altre patologie come l’artrite reumatoide e la sclerodermia.
Quali sono le cause dell'occhio di pernice? Eziologia
Una delle cause principali dell’insorgenza dell’occhio di pernice può essere una pressione eccessiva o ripetuta sulla fascia plantare, il tessuto connettivo che si trova sotto la pianta del piede.
Le origini si possono ricercare anche in traumi ripetuti o in una compromissione del flusso sanguigno nella zona plantare del piede.
Altre cause possono essere le infezioni batteriche o fungine, sempre nella zona plantare del piede, e l‘obesità e l’età avanzata sono fattori di rischio.
Sintomi dell'occhio di pernice
I sintomi possono variare in base alla gravità della lesione e alla zona interessata. Vediamo insieme i più comuni:
- Dolore: può essere acuto o cronico e può peggiorare con l’attività fisica o il camminare su superfici dure.
- Gonfiore nella zona plantare del piede: può rendere difficile indossare le scarpe o camminare.
- Infiammazione: la zona interessata può diventare infiammata, rossa e calda al tatto.
- Massa o nodulo: l’occhio di pernice può manifestarsi come una massa o un nodulo duro sotto la pianta del piede.
- Rigidità nella zona plantare del piede: può limitare la mobilità.
- Difficoltà a camminare: se il dolore e l’infiammazione sono gravi, il paziente può avere difficoltà nel camminare o nell’eseguire attività quotidiane.
Complicanze
L’occhio di pernice, se non tempestivamente curato, può provocare una serie di complicanze come:
- Dolore cronico: L’occhio di pernice può causare dolore cronico nella zona plantare del piede, che può essere invalidante e limitare le attività quotidiane.
- Infiammazione cronica: Se non trattata, la borsite plantare può causare infiammazione cronica nella zona interessata.
- Deformità del piede: In alcuni casi, l’occhio di pernice può causare una deformità del piede, come un arco plantare piatto o la comparsa di una protuberanza.
- Infezione: In rari casi l’occhio di pernice può essere infetto e causare dolore e febbre. Se diventa rosso, caldo al tatto o si verifica un aumento del dolore, è importante contattare immediatamente un medico.
Diagnosi dell'occhio di pernice
La diagnosi di occhio di pernice viene generalmente posta da un podologo o da un ortopedico, durante una visita ortopedica, dopo un’attenta anamnesi, un esame obiettivo ed eventuali esami strumentali.
Anamnesi
L’anamnesi è un processo di raccolta delle informazioni riguardanti i sintomi, la storia medica e l’attività fisica del paziente.
Vediamo insieme quali sono le informazioni che lo specialista potrebbe chiedere:
- Sintomi: il medico chiederà al paziente di descrivere i sintomi che sta sperimentando, come il dolore, il gonfiore e l’infiammazione nella zona plantare del piede.
- Storia medica: il paziente dovrà fornire informazioni sulla sua storia medica, come eventuali patologie autoimmunitarie o diabete.
- Storia familiare: utile per valutare la presenza di eventuali predisposizioni genetiche alla patologia.
- Attività fisica: il medico può chiedere informazioni sulle attività fisiche svolte dal paziente, in particolare quelle che coinvolgono il piede. Questo può aiutare a identificare eventuali fattori di rischio.
- Farmaci: è importante sapere se il paziente sta assumendo farmaci, in quanto alcuni di essi possono aumentare il rischio di sviluppare l’occhio di pernice.
Esame obiettivo
L’esame obiettivo consiste in un esame fisico della zona interessata. Vediamo quali sono gli elementi più importanti:
- Ispezione: il medico esamina la zona plantare del piede per individuare eventuali segni di infiammazione, come il gonfiore e il rossore. Inoltre, il medico cerca eventuali masse o noduli duri.
- Palpazione: il medico cerca di individuare eventuali punti di dolore localizzati sulla fascia plantare.
- Range di movimento: si cercano limitazioni nella flessibilità dell’arco plantare, per individuare eventuali rigidità o tensioni nella zona plantare del piede.
- Test neurologici: in alcuni casi il medico può eseguire dei test neurologici per valutare la funzione nervosa nella zona interessata.
Esami di laboratorio
Il medico può prescrivere alcuni esami di laboratorio per escludere altre patologie o per valutare eventuali fattori di rischio. Tra questi:
- Esami del sangue: vengono prescritti per valutare eventuali patologie sistemiche e la presenza di eventuali fattori di rischio, come il diabete o l’artrite.
- Esami delle urine: utili per valutare la funzionalità renale come la creatinina e per escludere eventuali patologie renali.
- Colture: il medico può prelevare un campione di liquido dalla borsa infiammata e inviarlo per coltura, per valutare la presenza di eventuali infezioni batteriche o fungine.
Esami strumentali
Sono utilizzati per confermare la diagnosi e valutare l’estensione della patologia.
- Ecografia: utile per valutare l’estensione della borsa infiammata e per individuare eventuali masse o noduli presenti nella zona plantare del piede.
- Risonanza magnetica: può essere utilizzata per valutare l’estensione della patologia e per individuare eventuali danni ai tessuti molli o alle ossa del piede.
- Radiografia: utilizza i raggi X per creare immagini delle ossa del piede e serve ad escludere eventuali fratture o danni ossei.
- Tomografia computerizzata: utilizza raggi X e un computer per creare immagini dettagliate delle strutture interne del corpo.
Diagnosi differenziale dell'occhio di pernice
La diagnosi differenziale include una serie di altre condizioni mediche che possono presentare sintomi simili a quelli dell’occhio di pernice.
- Fascite plantare: causa infiammazione e dolore alla fascia plantare del piede.
- Artrite: può causare infiammazione, rigidità e dolore alle articolazioni del piede.
- Tendinite: provoca infiammazione e dolore ai tendini del piede.
- Neuropatia periferica: colpisce i nervi periferici del corpo e causa dolore, formicolio e intorpidimento nella zona plantare del piede.
- Tumori: possono causare gonfiore o noduli nella zona plantare del piede.
Trattamento dell'occhio di pernice
L’obiettivo principale del trattamento per l’occhio di pernice è quello di alleviare i sintomi, prevenire le complicanze e migliorare la qualità della vita del paziente.
Vediamo quali tipi di trattamento sono oggi disponibili.
Trattamento farmacologico
Per il trattamento dell’occhio di pernice possono venire utilizzati diversi farmaci, tra i quali:
- Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS): servono a ridurre l’infiammazione e il dolore. Possono essere utilizzati per il trattamento dell’occhio di pernice lieve-moderato e sono disponibili sia in forma di compresse che di pomate o gel per uso topico.
- Corticosteroidi: riducono l’infiammazione e il dolore. Questi farmaci possono essere somministrati per via orale o iniettati direttamente nella zona infiammata. Tuttavia l’uso prolungato di corticosteroidi può avere effetti collaterali significativi e per questo motivo devono essere utilizzati solo sotto stretto controllo medico.
- Anestetici locali: alleviano il dolore nella zona plantare del piede. Possono essere somministrati tramite iniezione diretta nella zona infiammata o utilizzati in forma di pomate o gel per uso topico.
- Antibiotici: trattano le infezioni batteriche. Sono relativamente rare in questa patologia e vengono utilizzati solo in caso di necessità.
Il medico può inoltre prescrivere altri farmaci, come analgesici o miorilassanti, per alleviare il dolore e la tensione muscolare associati all’occhio di pernice.
Rimozione chirurgica
La rimozione dell’occhio di pernice può essere considerata se la patologia è grave e non risponde al trattamento conservativo.
I trattamenti chirurgici più comuni per questa patologia sono:
- Asportazione chirurgica: prevede la rimozione completa della borsa infiammata. Questo intervento può essere eseguito in anestesia locale o generale e comporta un breve periodo di degenza ospedaliera.
- Borsitectomia: prevede la rimozione della borsa infiammata e la sua ricostruzione. Questo intervento è utilizzato quando la borsa infiammata è molto grande o quando sono presenti complicanze, come la formazione di aderenze.
- Chirurgia percutanea: prevede l’inserimento di un ago attraverso la pelle nella zona plantare del piede per rimuovere la borsa infiammata. Viene eseguita in anestesia locale ed è meno invasiva rispetto all’asportazione chirurgica.
Dopo l’intervento chirurgico è possibile che il paziente debba indossare un tutore o una fasciatura per alcune settimane e che sia necessario seguire un programma di riabilitazione che prevede esercizi per il recupero della funzionalità del piede.
Rimedi naturali
Ci sono diverse opzioni di trattamento naturale che possono essere utilizzate per l’occhio di pernice, sia per alleviare i sintomi che per prevenire la recidiva della patologia.
- Impacchi freddi: è possibile utilizzare un sacchetto di ghiaccio o un impacco freddo per applicare il freddo sulla zona interessata per circa 15-20 minuti, diverse volte al giorno.
- Massaggio del piede: aiuta a ridurre la tensione muscolare e a migliorare la circolazione nella zona plantare del piede. Si consiglia di utilizzare un olio essenziale rilassante e di massaggiare delicatamente la zona infiammata.
- Esercizi di stretching: prevengono la recidiva dell’occhio di pernice. Si consiglia di eseguire esercizi di stretching del polpaccio e del tendine d’Achille.
- Rimedi fitoterapici: l’arnica è un rimedio fitoterapico contro l’infiammazione e il dolore. È possibile utilizzare un unguento all’arnica da applicare sulla zona interessata.
- Modifiche dello stile di vita: perdere peso o utilizzare calzature adeguate sono accorgimenti che aiutano a prevenire la recidiva dell’occhio di pernice.
Prevenzione
La prevenzione della borsite plantare si basa su alcune semplici misure, come:
- utilizzare calzature adeguate,
- evitare attività che sottopongono i piedi a stress eccessivo,
- mantenere un peso sano,
- eseguire esercizi di stretching.
Occhio di pernice: cosa ricordare
In conclusione l’occhio di pernice è una patologia comune che colpisce la zona plantare del piede e può causare dolore e infiammazione. Sebbene sia generalmente benigna, può causare problemi significativi se non trattata correttamente.
La diagnosi e il trattamento precoce sono fondamentali per prevenire la comparsa di complicanze e per garantire una rapida guarigione.
Se si sospetta di avere questa patologia o si hanno sintomi come dolore o infiammazione nella zona plantare del piede, è importante rivolgersi ad un medico specialista per la diagnosi e il trattamento adeguati.