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L’ozonoterapia e i potenziali evocati visivi nei pazienti diabetici

Secondo questo interessante studio l’ozonoterapia avrebbe dimostrato effetti benefici sui potenziali evocati visivi dei pazienti diabetici.

Potenziali evocati visivi e diabetici: il ruolo dell’ozonoterapia

L’ossigeno-ozono terapia o ozonoterapia è una procedura medica che prevede la somministrazione di miscele di ossigeno e ozono attraverso varie modalità. Attualmente viene impiegata come trattamento medico complementare in numerose condizioni cliniche.

Il termine diabete mellito fa riferimento ad un insieme di disordini metabolici caratterizzati dalla presenza di elevati livelli di glucosio nel sangue (iperglicemia). Alla base di queste condizioni cliniche vi può essere una ridotta produzione di insulina o difetti nella sua azione sui tessuti dell’organismo. Gli effetti dell’iperglicemia cronica si manifestano principalmente a carico dell’apparato cardiovascolare, dei reni, dell’occhio e del sistema nervoso.

In particolare il coinvolgimento del sistema nervoso centrale nei pazienti diabetici è una complicanza frequente, ma spesso sottostimata. A tal proposito i potenziali evocati visivi (VEP) possono essere utilizzati per la valutazione funzionale delle vie ottiche centrali, consentendo l’identificazione di alterazioni in fase iniziale.

I potenziali evocati rappresentano l’attività biolettrica del sistema nervoso conseguente a stimolazioni sensoriali di varia natura. In base al tipo di stimolo utilizzato i potenziali evocati possono essere dunque acustici, visivi, somatosensoriali, gustativi e così via.

Si registrano l’ampiezza, la durata e la latenza di tali potenziali, che forniscono utili informazioni sull’integrità della via sensoriale esaminata. In questo studio vedremo gli effetti dell’ozonoterapia sui potenziali evocati visivi nei pazienti diabetici.

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Caratteristiche dello studio

  • Tipo di studio: studio controllato randomizzato.
  • Luogo dello studio:
  • Tipologia di soggetti arruolati: 60 pazienti affetti da diabete mellito di tipo 2.

 

Scopo dello studio: quali sono gli effetti dell’ozonoterapia sui potenziali evocati visivi in pazienti diabetici?

L’obiettivo di questo studio è quello di valutare i potenziali effetti dell’ozonoterapia sulla trasmissione dell’impulso nervoso nelle vie ottiche nei pazienti diabetici.

 

Progettazione dello studio e risultati

Lo studio è stato condotto assegnando i 60 partecipanti a due gruppi sperimentali in maniera casuale:

  • Il gruppo di studio (gruppo 1), costituito da 30 soggetti i quali, in aggiunta alla terapia standard per il diabete, sono stati sottoposti a 20 sedute di ozonoterapia sistemica.
  • Il gruppo di controllo (gruppo 2) costituito dai restanti 30 soggetti ai quali è stata somministrata la sola terapia standard per il controllo metabolico.

Gli autori hanno preso in considerazione nei due gruppi due parametri relativi al pattern dei potenziali evocati visivi, ossia la latenza e l’ampiezza di P100 dopo 3 mesi di trattamento. [1]

In aggiunta hanno misurato i valori di HbA1c (emoglobina glicata), prima dell’inizio della terapia e nuovamente dopo 3 mesi.

Dall’analisi dei dati è emersa una significativa riduzione della latenza di P100 dopo 3 mesi di trattamento, mentre l’ampiezza di P100 non ha mostrato significative modificazioni in entrambi i gruppi.

Non è stata inoltre osservata alcuna correlazione fra i valori di HbA1c e quelli di latenza di P100. Non sono stati registrati effetti avversi dovuti alla terapia.

 

Conclusioni

In conclusione l’ozonoterapia si è mostrata efficace nel migliorare la conduzione degli impulsi nervosi nelle vie ottiche dei pazienti diabetici. Per comprendere pienamente tutti i meccanismi alla base di tale effetto positivo saranno necessari ulteriori approfondimenti.

 

 

Bibliografia: fonti e note

ARTICOLO ORIGINALE: Izadi M., Javanbakht M., Sarafzadeh A. et al. Efficacy of ozone therapy on visual evoked potentials in diabetic patients. Diabetol Metab Syndr. 2023 Jun 26;15(1):140.

  • Porter R. S., Kaplan J. L. et al. The Merck Manual Twentieth Edition Ed. Italiana. Milano: Raffaello Cortina Editore; 2020. 1844.
  • Mutani R., Lopiano L., Durelli L. et al. Il Bergamini di Neurologia. Torino: Edizioni Libreria Cortina; 2012. 199 – 204.

[1] P100 rappresenta la componente positiva registrata nei potenziali evocati visivi, che viene rilevata a 100 ms (da cui il nome). Questa è tipicamente interposta fra due componenti negative a 75 e 145 ms.