pediculosi

Pidocchi: che cosa ti passa per la testa?

Pediculosi: di cosa si tratta?

La pediculosi è un’infestazione della cute da parte di parassiti chiamati pidocchi.

 

Come sono fatti i pidocchi?

Sono degli insetti grigio-biancastri, senza ali, molto piccoli, ma visibili a occhio nudo, hanno il corpo appiattito e le zampe fornite di particolari uncini, con i quali si attaccano saldamente a capelli e peli.

Hanno un apparato buccale adatto a perforare la cute e a succhiarne il sangue e agiscono come parassiti degli animali, in particolare dell’uomo, senza il quale non sono in grado di avere vita autonoma, poiché incapaci di resistere a lungo lontani dall’ospite.

 

A ciascuno il suo pidocchio: specie diverse in ogni sede del corpo!

Ogni pidocchio ha il suo habitat naturale preferito in una diversa sede del corpo:

–       il pidocchio del capo (Pediculus humanus capitis) causa la maggior parte delle infestazioni; è di colore grigiastro, spesso si mimetizza con il colore dei capelli dell’ospite. Di solito si ritrova sulla testa dei bambini e in particolare nelle zone della nuca e dietro le orecchie.

–       il pidocchio del corpo (Pediculus humanus corporis) non si distingue, per la forma, da quello del capo, e la diagnosi differenziale si effettua in base alla localizzazione. Lo si ritrova spesso negli indumenti usati da persone infestate e in questi può sopravvivere anche per un mese.

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–       il pidocchio del pube (Phthirus pubis), detto anche “piattola”, per la sua forma schiacciata, è fornito di arti e uncini molto robusti, capaci di ancorarsi a peli più corposi rispetto al capello.

 

Vita dei Pidocchi

Il giovane Pidocchio nasce dalla Signora Pidocchi che depone delle uova sul capo di uno sfortunato malcapitato ospite. Le uova sono attaccate alla radice del capello con una colla naturale, difficilissima da sciogliere, sono opalescenti, lunghe circa 1 mm e di forma allungata; vengono deposte 24 o 48 ore dopo l’accoppiamento, a seconda della temperatura più o meno favorevole.

Uova di pidocchi

 

L’uovo in genere si dischiude in 7 giorni, alla temperatura ottimale di 32 gradi C. Il Pidocchio neonato si guarda attorno e prende il nome di ninfa, che è la forma intermedia del pidocchio tra le uova e la forma adulta. La principale attività del giovane Pidocchio in questo stadio è quella di nutrirsi e crescere e per questo succhia il sangue dalla cute da 2 a 5 volte al giorno e man mano cresce e si ingrossa, fino a diventare la forma adulta del parassita, il Pidocchio con la P maiuscola, dopo 7-13 giorni.

Dopo 1 o 2 settimane il pidocchio si può pertanto considerare adulto. La principale attività degli adulti è quella di perpetuare la specie procreando. Il ruolo del maschio pidocchio è fecondare le femmine, che da parte loro svolgono il ruolo di deporre circa 5 uova al giorno, che maturano e si schiudono in 7 giorni, alla temperatura ottimale di 32° C.

 

Come si manifesta la pediculosi?

I signori Pidocchi non sono così sprovveduti come potrebbe sembrare e hanno escogitato delle strategie per evitare di essere scoperti. In particolare nella saliva producono una sostanza che toglie la sensibilità alla cute morsicata, per cui le prime punture di pidocchio non si avvertono per via dell’anestetico che viene inettato. Dopo qualche settimana però la persona inizia a provare prurito locale, avvertendo così la presenza del parassita. Il prurito è dapprima localizzato alle zone di deposizione delle lendini e in seguito alla nuca e alla parte alta del tronco. E’ causato da una reazione allergica alla saliva dell’insetto e, pertanto, tra l’infestazione e la comparsa dei sintomi trascorre un periodo di latenza, durante il quale è facile la trasmissione dell’infestazione.

 

Come li distinguiamo dalla normale forfora?

I pidocchi si differenziano dalla forfora in quanto quando si fanno scorrere i capelli tra le dita, mentre la forfora si stacca facilmente, le uova (lendini) non si staccano dal capello, essendo tenacemente attaccate ad esso mediante la particolare sostanza adesiva.

 

In caso di pediculosi cosa fare?

1 Accertiamoci che si tratti di pidocchi: facciamo la diagnosi in casa!

Il miglior sistema per fare la diagnosi di infestazione da pidocchi è il “wet combing”, ovvero il cospargere i capelli con abbondante balsamo, poi pettinare con un pettine a denti fitti tutti i capelli, dalla radice alla punta, separando adeguatamente le ciocche, fino a che non si raccolgono più insetti.

2 Sono pidocchi? Allora passiamo all’azione: rimozione e prevenzione

Per piccole infestazioni può essere sufficiente il metodo descritto qui sopra: rimuovendo fisicamente gli insetti con il pettine più volte al giorno l’infestazione può venire debellata.

E’ fondamentale lavare tutti gli indumenti (berretti, asciugamani biancheria da letto, copridivani etc) almeno a 60°C in lavatrice dopo ogni trattamento per evitare reinfestazioni.

Gli oggetti e gli indumenti che non possono essere lavati vanno ben chiusi in un sacco di plastica integro per almeno 7 giorni, durante i quali i pidocchi non potendosi alimentare del sangue dell’ospite muoiono di fame, le larve si dischiudono e anch’esse muoiono di fame allo stadio di ninfa. Successivamente si può aprire il sacco e esporre gli indumenti e gli oggetti all’aria.

3 Ancora non basta? W la chimica: trattamenti specifici

Se con i trattamenti che abbiamo descritto l’infestazione non si debella allora significa che è ad uno stadio più importante e occorre usare le armi pesanti. In commercio esistono numerosi prodotti contro la pediculosi, sotto forma di polveri, creme, mousse, gel, shampoo, che, in ogni caso, devono essere prescritti dal vostro medico in quanto sempre si tratta di parassitosi e di farmaci per combatterla.

 

Si può evitare o prevenire la pediculosi?

Non è possibile prevenire la pediculosi con certezza. Nemmeno utilizzare i prodotti antiparassitari a scopo preventivo rende immuni dall’infestazione, ma, anzi, si tratta di una pratica inutile e potenzialmente dannosa.

E’ possibile, comunque, mettere in atto alcune precauzioni al fine di evitare il più possibile la trasmissione dei pidocchi e di ridurre il rischio di contagio:

–       Educhiamo i bambini ad evitare che i capi di vestiario vengano ammucchiati; soprattutto nelle scuole e nelle palestre sarebbe opportuno che ogni bambino disponesse di un armadietto personale;

–       Educhiamo i bambini ad evitare lo scambio di oggetti personali, quali pettini, cappelli, sciarpe, nastri, fermagli per capelli, asciugamani;

–       Mettiamo in atto una sorveglianza accurata, con ispezioni settimanali del capo, in particolare sulla nuca e dietro le orecchie per individuare precocemente il problema;

–       In caso di infestazione scolastica, nelle famiglie con bambini in età scolare, segnaliamo tempestivamente, sottoponendo tutti a un controllo sistematico. Ricordiamoci che avere i pidocchi non è un’onta e non è sinonimo di sporcizia del bambino in questione, ma soltanto di casualità. Non stigmatizziamo chi ha la sfortuna di esserne colpito!

 

Si può andare in giro coi pidocchi?

Una volta che si è accertato che il bambino ha una infestazione da pidocchi, bisogna recarsi dal proprio medico di famiglia. E’ previsto che il bambino non possa tornare a scuola o frequentare alcuna attività collettiva, come il calcetto, la danza etc, fino a che il medico curante non abbia iniziato idoneo trattamento di disinfestazione e lo abbia certificato appositamente, come recita la circolare del Ministero della sanità n. 4 del 13 marzo 1998.

Se si seguono scrupolosamente le indicazioni per eliminare i pidocchi, il bambino può tornare a scuola il giorno successivo al primo trattamento. Qualora il bambino non venga adeguatamente sottoposto a trattamento antiparassitario, dovrà essere disposto l’allontanamento dalla scuola, in modo da interrompere la catena di trasmissione e verrà richiesto un certificato medico di riammissione.

 

Lo sapevi che il pidocchio…

  • NON VOLA E NON SALTA!
  • È FASTIDIOSO, MA NON TRASMETTE MALATTIE!
  • COLPISCE INDISTINTAMENTE TESTE SPORCHE E PULITE!
  • NON SELEZIONA LA CLASSE SOCIALE!
  • COLPISCE VOLENTIERI ANCHE LE TESTE DI GENITORI, FRATELLI E NONNI!
  • NON SI TRASMETTE DAGLI ANIMALI!
Curiosità sui pidocchi: lo sapete che è stato scritto un testo teatrale??

Vi giriamo qui la  “STORIA DI PIDOCCHIO”, un testo teatrale dell’autore Emiliano Ventura che gioca sull’assonanza del nome Pidocchio-Pinocchio e ripercorre le avventure del famoso burattino. Clicca pure sul link per aprire il racconto!

http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_dossier_28_listaFile_itemName_7_file.pdf

 

E ricorda, se dovessi essere affetto da pediculosi, non provare vergogna! E’ capitato o potrebbe capitare ad ognuno di noi almeno una volta nella vita!

 

erica astolfi infermiera

Erica Astolfi, infermiera

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Bibliografia

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/m/pubmed/29479286/?i=8&from=pediculosis%20capitis

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/m/pubmed/29360900/?i=10&from=pediculosis%20capitis

http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_3_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=dossier&p=dadossier&id=18

http://www.epicentro.iss.it/problemi/pediculosi/pdf/volantinopediculosi.pdf

https://www.cdc.gov/mmwr/PDF/rr/rr5106.pdf

http://www.epicentro.iss.it/problemi/pediculosi/pdf/Pediculosi%20scheda%20x%20internet.pdf