pitiriasi rosea, eruzione cutanea del virus HHV-6 e HHV-7

Pitiriasi rosea

La pitiriasi rosea è una malattia della pelle caratterizzata dalla comparsa di eruzioni cutanee rotonde o ovali che possono causare prurito e disagio.

In questo articolo esploreremo i sintomi, la diagnosi, il trattamento e le misure preventive per la pitiriasi rosea, al fine di fornire una migliore comprensione di questa condizione cutanea.

 

Epidemiologia della pitiriasi rosea

L’epidemiologia della pitiriasi rosea riguarda la sua incidenza, prevalenza e distribuzione demografica:

  • Incidenza: varia dallo 0,5% al 3% nella popolazione generale.
  • Prevalenza: può verificarsi in tutto il mondo, indipendentemente da razza o origine etnica.
  • Età: colpisce più comunemente le persone di età compresa tra 10 e 35 anni, ma può verificarsi a qualsiasi età. È relativamente rara nei bambini sotto i 10 anni e negli anziani sopra i 60 anni.
  • Presentazione stagionale: può manifestarsi in qualsiasi momento dell’anno, ma alcuni studi hanno suggerito picchi maggiori in autunno e primavera.

 

Eziologia della pitiriasi rosea

L’eziologia della pitiriasi rosea non è completamente compresa. Tuttavia si ritiene che la malattia sia causata da infezioni virali, in particolare:

  • Virus dell’herpes umano 6 (HHV-6): un virus comune che appartiene alla famiglia degli Herpesviridae. Ne esistono due varianti: HHV-6A e HHV-6B. L’infezione primaria da HHV-6 si verifica durante l’infanzia, in seguito il virus può rimanere inattivo nel corpo per lungo tempo. Alcuni studi hanno riportato una maggiore prevalenza di anticorpi specifici per l’HHV-6 (in particolare della sua variante HHV-6B) nei pazienti affetti da pitiriasi rosea rispetto ai soggetti sani, suggerendo un possibile ruolo del virus nello scatenare la malattia.
  • Virus dell’herpes umano 7 (HHV-7): un altro virus appartenente alla famiglia degli Herpesviridae, strettamente correlato all’HHV-6. L’HHV-7 provoca un’infezione primaria durante l’infanzia e può rimanere nel corpo in uno stato di latenza. Alcuni studi hanno suggerito un possibile coinvolgimento dell’HHV-7 nello sviluppo della pitiriasi rosea. Tuttavia il suo ruolo specifico non è ancora completamente chiaro.

 

Sintomatologia della pitiriasi rosea

sintomatologia della pitiriasi rosea, lesioni cutanee ovali

La pitiriasi rosea è una malattia cutanea caratterizzata da una serie di sintomi specifici:

  • Lesione madre: inizia con una lesione “madre” chiamata “medaglione di Gibert”. Consiste in una macchia ovale o rotonda di colore rosa chiaro o rossastro. Di solito si sviluppa sul tronco, in particolare sul collo, sul petto o sulla schiena. È spesso accompagnata da un leggero prurito.
  • Eruzione cutanea diffusa: dopo alcuni giorni o settimane dalla comparsa della lesione madre, possono comparire altre lesioni più piccole, diffuse sul corpo. Si presentano come macchie ovali o rotonde con una bordatura leggermente sollevata. Possono variare in dimensioni da pochi millimetri a diversi centimetri. Sono di solito di colore rosa, ma possono anche tendere al marrone.
  • Prurito: può variare da lieve a moderato. È spesso più intenso nelle prime fasi della malattia, quando la lesione madre è presente. Tuttavia tende a diminuire man mano che l’eruzione cutanea si sviluppa e si risolve.
  • Altri sintomi: oltre all’eruzione cutanea e al prurito, la pitiriasi rosea di solito non causa sintomi sistemici significativi. Alcune persone possono avvertire una sensazione di malessere generale, affaticamento o febbre prima dell’inizio dell’eruzione cutanea, ma questi sintomi sono rari e di solito si risolvono rapidamente.
  • Durata dei sintomi: l’eruzione cutanea può persistere per diverse settimane (o mesi) prima di iniziare a svanire gradualmente. Spesso scompare da sola senza bisogno di trattamenti specifici, ma in alcuni casi può richiedere più tempo per guarire completamente.

 

Diagnosi della pitiriasi rosea

La diagnosi della pitiriasi rosea viene effettuata mediante una visita dermatologica con uno specialista. Richiede un esame fisico, e all’occorrenza esami strumentali e di laboratorio per confermare la diagnosi ed escludere altre patologie con sintomi simili.

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Vediamo insieme quali sono le principali fasi diagnostiche.

Anamnesi

L’anamnesi per la pitiriasi rosea è un’importante fase dell’approccio diagnostico, durante la quale il medico raccoglie informazioni dettagliate sulla storia clinica del paziente. Verranno poste domande riguardanti:

  • Sintomi e durata: il dermatologo chiederà al paziente di descrivere l’eruzione cutanea, inclusa la sua durata, il suo aspetto e il suo sviluppo nel tempo. Saranno importanti anche la presenza e l’intensità del prurito associato.
  • Fattori scatenanti: potrebbe essere utile sapere se il paziente ha avuto recentemente un’infezione respiratoria o un altro tipo di infezione virale.
  • Stagionalità: il medico chiederà al paziente se ha notato un pattern stagionale nello sviluppo dei sintomi.
  • Storia medica e familiare: sarà importante sapere se il paziente ha una storia di malattie della pelle o condizioni mediche preesistenti. Il medico potrebbe chiedere se il paziente o i membri della sua famiglia hanno avuto episodi precedenti di pitiriasi rosea.
  • Esposizione a farmaci o sostanze: il medico chiederà al paziente se ha assunto nuovi farmaci recentemente o è stato esposto a sostanze potenzialmente irritanti per la pelle.

Esame obiettivo

L’esame obiettivo per la pitiriasi rosea si basa su un’ispezione visiva completa delle manifestazioni:

  • Osservazione delle lesioni cutanee: il medico esaminerà attentamente l’eruzione cutanea del paziente alla ricerca di caratteristiche specifiche, come la bordatura leggermente sollevata e la desquamazione centrale.
  • Distribuzione delle lesioni: presterà attenzione alla distribuzione delle lesioni cutanee. La pitiriasi rosea tende a seguire un modello ad “albero di Natale”, in cui le lesioni più recenti si sviluppano lungo le linee di tensione della pelle.
  • Esclusione di altre condizioni: l’esame obiettivo aiuta anche a escludere altre condizioni simili alla pitiriasi rosea, come la psoriasi, la dermatite seborroica o la tigna.

Esami diagnostici

La pitiriasi rosea di solito può essere diagnosticata mediante un esame obiettivo accurato e una valutazione della storia clinica del paziente. Tuttavia in alcuni casi possono essere eseguiti esami di laboratorio e strumentali per confermare la diagnosi o escludere altre condizioni simili.

Esami di laboratorio

  • Esami del sangue: utili a escludere altre malattie che potrebbero presentare sintomi simili. Ad esempio possono essere eseguiti esami per valutare la funzionalità epatica e renale, controllare i livelli di zucchero nel sangue o rilevare segni di infezioni virali o batteriche.
  • Test per l’identificazione virale: in casi selezionati può essere eseguito un prelievo di sangue per valutare la presenza di anticorpi specifici per il virus dell’herpes umano 6 (HHV-6) e il virus dell’herpes umano 7 (HHV-7).

Esami strumentali

  • Dermatoscopia: il medico utilizza uno strumento chiamato dermatoscopio per osservare le lesioni cutanee in dettaglio. Può aiutare a escludere altre malattie della pelle.
  • Fototesting: valuta la reattività della pelle alla luce ultravioletta. Può essere utile per escludere altre condizioni come la dermatite da contatto o la psoriasi.
  • Biopsia cutanea: quando la diagnosi non è chiara o è necessario escludere altre malattie della pelle, può essere eseguita una biopsia cutanea. Il medico preleva un piccolo campione di tessuto dalla lesione cutanea sospetta e lo invia al laboratorio per l’analisi microscopica.

 

Diagnosi differenziale della pitiriasi rosea

La diagnosi differenziale per la pitiriasi rosea è fondamentale per escludere alcune malattie della pelle con sintomi simili, tra cui:

  • Psoriasi a placche: una malattia cronica della pelle caratterizzata da lesioni squamose, solitamente di colore rosso con scaglie grigio-argentee. Tuttavia le lesioni della psoriasi tendono ad essere più spesse, più scagliose e a presentarsi con un bordo ben definito. Inoltre la psoriasi può coinvolgere anche altre parti del corpo come le ginocchia, i gomiti e il cuoio capelluto.
  • Dermatite seborroica: una condizione comune della pelle che causa eruzioni cutanee, desquamazione e prurito. Può interessare il cuoio capelluto, il viso e altre zone del corpo. Le lesioni della dermatite seborroica possono essere simili a quelle della pitiriasi rosea, ma sono generalmente più pruriginose e si concentrano nelle aree ricche di ghiandole sebacee, come la zona naso-labiale e il cuoio capelluto.
  • Tigna corporis: un’infezione fungina della pelle che può causare eruzioni cutanee pruriginose e squamose. Le lesioni tendono ad essere più focali rispetto a quelle della pitiriasi e possono essere circolari con un bordo eritematoso e squamoso. Inoltre la tigna corporis è spesso associata a prurito intenso ed è contagiosa.
  • Eritema anulare centrifugo: una condizione dermatologica caratterizzata da lesioni a forma di anello che si espandono gradualmente verso l’esterno. Le lesioni tendono ad avere un aspetto più tipico a forma di anello e sono associate a prurito lieve (o assente).
  • Infezioni virali esantematiche: alcune infezioni virali, come il morbillo o la rosolia, possono causare eruzioni cutanee simili a quelle della pitiriasi rosea. Tuttavia queste infezioni sono spesso associate ad altri sintomi sistemici come febbre, mal di gola e malessere generale.

 

Trattamento della pitiriasi rosea

La pitiriasi rosea è una condizione autolimitante che tende a guarire spontaneamente nel giro di alcune settimane o mesi. La maggior parte dei casi non richiede un trattamento specifico e le terapie mirano a ridurre il prurito e l’irritazione della pelle.

Idratazione della pelle

L’idratazione della pelle è un aspetto importante nella gestione della pitiriasi rosea, poiché può contribuire ad alleviare il prurito, ridurre l’irritazione e favorire la guarigione:

  • Scelta dei prodotti: è importante utilizzare prodotti che siano delicati, privi di profumo e adatti alle pelli sensibili. Optare per creme o lozioni che contengano ingredienti idratanti come la glicerina, l’acido ialuronico o l’olio di jojoba. Evitare prodotti con alcol o profumi, poiché possono irritare ulteriormente la pelle.
  • Frequenza di applicazione: applicare la lozione almeno due volte al giorno, preferibilmente dopo aver fatto la doccia o il bagno. L’umidità presente sulla pelle dopo il bagno aiuterà a intrappolare l’acqua e a migliorare l’idratazione. Assicurarsi di non strofinare eccessivamente la pelle per non causare ulteriori irritazioni.
  • Gel di aloe vera: considerare anche l’utilizzo di gel di aloe vera puro per lenire la pelle infiammata e ridurre il prurito. L’aloe vera ha proprietà calmanti e idratanti che possono fornire un sollievo temporaneo.
  • Ambienti umidi: mantenere l’ambiente umido utilizzando umidificatori o posizionando recipienti d’acqua nelle vicinanze dei termosifoni. Ciò contribuisce a ridurre la secchezza della pelle e a migliorare l’idratazione generale.
  • Bere acqua: assicurarsi di bere acqua a sufficienza per mantenere il corpo ben idratato.

Farmaci topici a base di corticosteroidi

I farmaci topici a base di corticosteroidi sono uno dei trattamenti prescritti per la pitiriasi rosea al fine di ridurre l’infiammazione, il prurito e l’irritazione cutanea.

Imitano gli ormoni corticosteroidi prodotti naturalmente dal corpo, e hanno proprietà anti-infiammatorie, antipruriginose e immunosoppressive, che possono aiutare a ridurre i sintomi della pitiriasi rosea. Sono disponibili in diverse forme, tra cui creme, unguenti, lozioni o schiume.

I corticosteroidi topici vengono spesso prescritti per un periodo limitato di tempo, di solito da una a due settimane. Questo perché l’uso a lungo termine di corticosteroidi può causare effetti collaterali indesiderati, come assottigliamento della pelle, iperpigmentazione o fragilità cutanea.

Antistaminici

Gli antistaminici sono farmaci comunemente prescritti per il trattamento dei sintomi associati alla pitiriasi rosea.

Bloccano l’azione dell’istamina, una sostanza chimica prodotta dal corpo in risposta a un’allergia o a una reazione infiammatoria e responsabile del prurito, dell’arrossamento e del gonfiore.

Sono generalmente somministrati per via orale sotto forma di compresse o sciroppi. La dose e la frequenza di assunzione dipendono dal tipo di antistaminico prescritto e dalle caratteristiche del paziente.

Gli antistaminici possono avere effetti indesiderati come secchezza delle fauci, sonnolenza, vertigini o disturbi gastrointestinali lievi.

Fototerapia

La fototerapia è un trattamento utilizzato nella gestione della pitiriasi rosea che coinvolge l’esposizione controllata della pelle ai raggi ultravioletti. Sfrutta l’effetto benefico dell’esposizione controllata ai raggi UV per ridurre l’infiammazione e favorire la guarigione.

I due tipi più comuni di fototerapia sono sono:

  • Fototerapia con UVB (ultravioletto di tipo B): prevede l’esposizione della pelle ai raggi UVB a banda stretta o a banda larga. Questi raggi penetrano nello strato superiore della pelle, riducendo l’infiammazione e il prurito.
  • Fototerapia PUVA (psoralene più UVA): prevede l’assunzione di un farmaco chiamato psoralene, che rende la pelle più sensibile alla luce ultravioletta, seguita dall’esposizione ai raggi UVA. Questi ultimi penetrano più in profondità nella pelle rispetto agli UVB e possono aiutare a ridurre l’infiammazione e a favorire la guarigione.

La fototerapia può causare alcuni effetti collaterali, come eritema (rossore della pelle), secchezza cutanea, prurito e lieve irritazione. Inoltre la procedura potrebbe non essere adatta per tutti i pazienti. In presenza di alcune condizioni mediche, come la sensibilità alla luce, il lupus eritematoso sistemico o il melanoma, questo tipo di trattamento è sconsigliato.

Evitare fattori irritanti

Nella gestione della pitiriasi rosea è importante evitare fattori irritanti che potrebbero peggiorare i sintomi o ritardare la guarigione della pelle:

  • Indumenti e tessuti: non indossare indumenti in tessuti sintetici o ruvidi che potrebbero irritare ulteriormente la pelle. È consigliabile optare per indumenti in cotone o lino, che sono più delicati e traspiranti.
  • Detergenti e prodotti per la cura della pelle: evitare l’uso di detergenti aggressivi o profumati, che possono irritare la pelle sensibile. È consigliabile utilizzare detergenti neutri e senza profumo ed evitare l’uso di lozioni o creme profumate che potrebbero irritare ulteriormente la pelle.
  • Acqua calda: evitare l’uso di acqua calda durante il bagno o la doccia, poiché può aumentare il prurito e l’irritazione della pelle.
  • Scrub o sfregamenti vigorosi: evitare esfoliazioni o sfregamenti vigorosi sulla pelle interessata dalla pitiriasi rosea, poiché potrebbero irritare ulteriormente la pelle e aumentare il rischio di lesioni o infiammazione.
  • Esposizione eccessiva al sole: evitare l’esposizione eccessiva al sole o alle lampade abbronzanti durante la fase attiva della pitiriasi rosea. La pelle interessata potrebbe essere più sensibile alla luce solare e potrebbe bruciare più facilmente. In caso di esposizione al sole utilizzare una protezione solare ad ampio spettro con un alto fattore di protezione e indossare indumenti protettivi.
  • Stress e ansia: ridurre lo stress attraverso la meditazione, il rilassamento o l’esercizio fisico moderato. Una buona gestione dello stress può contribuire a una migliore guarigione della pelle.

 

Pitiriasi rosea: informazioni da ricordare

La pitiriasi rosea è una malattia della pelle generalmente benigna che colpisce soprattutto giovani adulti e adolescenti.

Si manifesta con una lesione madre localizzata sul torace e in seguito si diffonde a tutto il corpo, provocando eruzioni cutanee pruriginose di forma ovale, dal bordo leggermente rialzato.

Sebbene possa essere fastidiosa a causa dei sintomi caratteristici, la maggior parte dei casi si risolve spontaneamente nel giro di poche settimane senza necessità di trattamento.

La diagnosi precoce e accurata di un dermatologo, insieme a un corretto controllo dei sintomi, può contribuire a rendere la pitiriasi rosea più gestibile, fino alla completa guarigione.