LA PLICOMETRIA: COS’È E A COSA SERVE
Cos’è la plicometria
La plicometria è una tecnica indiretta diffusa principalmente in ambito fitness, utile per valutare la composizione corporea di un soggetto.
È definito metodo bicompartimentale in quanto permette di suddividere il corpo in due dipartimenti omogenei: massa magra e massa grassa.
La massa grassa del corpo umano si suddivide principalmente in altri due grandi insiemi, il grasso sottocutaneo, porzione di grasso presente sotto la pelle, e grasso viscerale, porzione di grasso distribuita tra il tronco e gli organi interni.
Teoria alla base della plicometria
Questa metodologia si basa sulla misurazione della plica corporea, cioè dello spessore della porzione di grasso sottocutaneo.
La plica cutanea è misurata in determinati punti grazie all’utilizzo del plicometro, uno strumento che permette di pinzare la porzione di grasso sottocutaneo.
Il plicometro fornisce una pressione costante di 10g/mm2 in grado di “pinzare” questa porzione di grasso. Sul mercato se ne possono trovare di economici in plastica da 10-15 euro fino a plicometri professionali in metallo con prezzi che arrivano ai 300 euro.
Quali sono i punti corporei misurati con la plicometria?
I punti utilizzati per la misurazione della massa grassa sono definiti punti di repere e generalmente sono:
- Tricipite: misurata in posizione verticale a metà del braccio
- Petto: misurata in diagonale a metà fra capezzolo e linea ascellare. Nelle donne la misurazione si svolge a un terzo della distanza
- Addome: misurata in verticale, 2cm a fianco dell’ombelico
- Ascellare: misurata in verticale nella zona sottostante l’ascella, dove finisce la zona ricoperta di peli
- Soprailiaca: misurata in diagonale a 45° sopra la cresta iliaca
- Sottoscapolare: misurata in diagonale sotto l’angolo inferiore della scapola
- Coscia: misurata in verticale, a metà fra piega inguinale e rotula
Esistono diverse formule per l’identificazione della massa grassa mediante utilizzo di plicometro, ma questi sette punti di repere sono quelli generalmente più utilizzati.
L’analisi di queste pliche corporee avviene mediante l’utilizzo delle equazioni di Jackson & Pollock, equazioni in grado di stimare la massa grassa del soggetto.
La formula può essere utilizzata con la somma di sette punti di repere oppure con la somma di tre punti.
Equazione di Jackson & Pollock a 7 punti di repere
L’equazione viene calcolata a partire dalle misurazioni plicometriche effettuate su sette pliche:
- tricipitale
- sottoscapolare
- soprailiaca
- ascellare
- pettorale
- addominale
- coscia
Uomo | Donna |
Densità corporea = 1.112 – (0.00043499 * somma 7 pliche) / (0. 00000055 * (somma 7 pliche)2) – (0.00028826 x età) | Densità corporea= 1.097 – (0.00046971 x somma 7 pliche) + (0.00000056 x (somma 7 pliche)2) – (0.00012828 x età) |
% di massa grassa = (495 / densità corporea) – 450 | % di massa grassa = (495 / densità corporea) – 450 |
Equazione di Jackson & Pollock a 3 punti di repere
L’equazione viene calcolata a partire dalle misurazioni effettuate su tre pliche:
- tricipipitale
- soprailiaca
- coscia.
Uomo | Donna |
Densità corporea = 1.10938 – (0.0008267 * somma 3 pliche) + (0.0000016 * (somma 3 pliche)2) – (0.000257 * età) | Densità corporea = 1.0994921 – (0.0009929 * somma 3 pliche) + (0.0000023 * (somma 3 pliche)2) – (0.0001392 * età) |
% di massa grassa = (495 / densità corporea) – 450 | % di massa grassa = (495 / densità corporea) – 450 |
Confronto plicometria con tabelle di riferimento
È infine possibile valutare una stima della massa grassa del soggetto effettuando un confronto della somma delle pliche ottenuta con tabelle di riferimento.
Queste tabelle sono suddivise per fasce d’età e permettono di valutare in modo generale un intervallo di percentuale di massa grassa del soggetto.
I limiti della plicometria
La plicometria è una tecnica molto rapida, semplice e a basso costo utile per stimare la percentuale di massa grassa di un soggetto. Essa consente anche di individuare la composizione corporea del soggetto in maniera distrettuale, valutando variazioni nel tempo delle pliche corporee nei singoli distretti esaminati.
Questa tecnica possiede però alcuni svantaggi:
- l’affidabilità della plicometria rientra infatti in limiti determinati, in quanto la stima della massa grassa risulta potenzialmente falsata se la percentuale di massa grassa del soggetto è elevata.
- La manualità dell’operatore è una variabile importante. Operatori con poca esperienza possono apportare un errore nella misurazione.
- L’idratazione corporea può portare a misurazioni non corrispondenti alla situazione reale. Ad esempio una plicometria effettuata dopo un digiuno prolungato, dopo aver effettuato attività fisica oppure dopo aver bevuto grosse quantità di acqua, porterà a misurazioni non corrispondenti alla realtà.
Utilizzo della plicometria nella pratica clinica
La plicometria è utile per fornire informazioni chiare al soggetto su miglioramenti o variazioni della composizione corporea, in modo tale da fornire consigli alimentari e sull’attività fisica personalizzati.
È utile effettuare 2 o 3 misurazioni per punto di repere a distanza di qualche minuto e prendere la media delle misurazioni. Per ridurre l’errore è possibile segnare con un pennarello (temporaneo, non indelebile) il punto di misurazione.
Una metodologia da applicare a questa tecnica è quella di effettuare diverse misurazioni nel tempo con l’obiettivo di individuare variazioni delle pliche corporee, permettendo così un intervento mirato.
La plicometria andrebbe effettuata insieme alla misurazione delle circonferenze corporee, alla bioimpedenziometria e ad un’anamnesi completa.
Dott. Francesco Danzi, Biologo Nutrizionista