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La misurazione della pressione arteriosa

Indice

Cos'è la pressione arteriosa?

La pressione arteriosa è un parametro vitale che permette di valutare le condizioni generali del paziente, in particolare il suo “stato emodinamico” (1)

Si compone di due valori, la pressione sistolica determinata dalla sistole cardiaca, ossia il momento nel quale il cuore si contrae e mette in circolo il sangue contenuto nei ventricoli nel torrente circolatorio.

La pressione diastolica invece corrisponde alla diastole, momento nel quale le camere cardiache vengono riempite di sangue che verrà poi espulso dai ventricoli nel torrente circolatorio. Questo parametro è influenzato grandemente da variabili inter-personali, come stress, funzionalità cardiaca, resistenza allo sforzo fisico, posizione del corpo, patologie che colpiscono il corpo, dolore, alimentazione, ecc.

Il valore della pressione arteriosa si esprime con una unità di misura della pressione: in genere si utilizzano i millimetri di mercurio (mmHg) (2).

Range di normalità

Il valore considerato ideale della pressione arteriosa è 120 mmHg per la pressione sistolica e 80 mmHg per la pressione diastolica.

Come già riferito, tale valore non è necessariamente l’ideale, infatti vi sono molte variabili che possono rendere tale valore inadatto alla persona, in accordo alle sue patologie, età, sesso, altezza, peso, condizioni fisiche e altre variabili sopra citate. (1,2) Un recente studio afferma che i valori di norma a cui fare riferimento sono 115 mmHg per la pressione sistolica e 90 mmHg per la pressione diastolica. (5)

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Come si misura?

La misurazione della pressione arteriosa in condizioni standard può avvenire con strumenti chiamati sfigmomanometri, questi possono essere digitali o analogici:

Sistemi digitali di misurazione della pressione arteriosa

I sistemi digitali di misurazione della pressione arteriosa effettuano la misurazione tramite un dispositivo dotato di compressore che gonfia un bracciale. Il bracciale deve essere posto sul braccio del paziente, che deve essere disteso, appoggiando la mano su una superficie piana, evitando che vi sia una tensione muscolare. Si attiva quindi il dispositivo, che gonfierà il bracciale fino a un determinato valore e successivamente lo sgonfierà lentamente, permettendo la rilevazione del parametro. Questi dispositivi sono disponibili in diverse forme, dimensioni e con tecnologie più o meno sensibili, con relativa definizione corretta del valore misurato.

Sistemi analogici di misurazione della pressione arteriosa

Il sistema analogico prevede l’intervento da parte dell’uomo, un soggetto esterno o il paziente stesso. Lo sfigmomanometro in questo caso è composto come il precedente, ma la pressione di gonfiaggio del bracciale viene data da un manometro attivato manualmente. Inoltre la rilevazione della pressione si effettua con l’utilizzo di un fonendoscopio e tramite la palpazione dell’arteria radiale del medesimo braccio su cui è posto il bracciale.

In particolare:

  • Il bracciale, in entrambi i metodi, deve essere posto a livello del bicipite brachiale del braccio scelto.
  • Il sistema di rilevamento (il diaframma o la campana del fonendoscopio) deve essere posto a livello dell’arteria brachiale, al di sotto del bracciale.
  • È necessario gonfiare il bracciale finché non si avverte più il battito cardiaco attraverso il fonendoscopio, quindi gonfiare per altri 30 mmHg.
  • Si procede dunque a sgonfiare il bracciale, lentamente. Si avvertirà tramite il fonendoscopio un suono scoccante, che corrisponde a un determinato valore sulla scala dello sfigmomanometro. Tale valore indica la pressione sistolica. La mano di colui che effettua la rilevazione deve essere posta sull’arteria radiale del medesimo braccio, in contemporanea al suono scoccante avvertirà la pulsazione a livello dell’arteria, tale metodo è detto della palpazione. E’ un modo per avere un doppio controllo sulla misurazione.
  • Di seguito si procede a sgonfiare il bracciale, sempre lentamente, finché non si avvertirà alcun tipo di suono, tale momento corrisponde alla diastole e quindi alla pressione diastolica.

I suoni della sistole e della diastole non sono i soli suoni udibili attraverso la misurazione analogica, ci sono in totale cinque suoni che si possono udire durante la misurazione della pressione arteriosa con il metodo analogico. Essi dipendono dal fatto che il passaggio del sangue, al momento della riapertura del vaso arterioso, non è lineare e quindi determina delle turbolenze che vengono percepite con l’udito. Questi suoni sono chiamati Toni di Korotkoff (3,4) e, in sequenza nel tempo, dal momento del primo rilevamento fino alla loro scomparsa, sono, suddivisi in fasi:

  1. Comparsa di suoni deboli, chiari che aumentano d’intensità lentamente (corrisponde alla sistole cardiaca).
  2. Oscillazione dei suoni con riduzione della chiarezza (non ha un significato clinico).
  3. Presenza di suoni più acuti che ritornano a livello d’intensità del primo tono (non ha un significato clinico).
  4. Distinzione chiara dei suoni (ultimo momento di suoni udibili, corrisponde alla diastole).
  5. Assenza di suono.

Secondo uno studio del 2004, per avere una misurazione con la massima sensibilità:

  • è necessario che la persona sia seduta con il braccio posto allo stesso livello del cuore,
  • non deve aver fumato o assunto caffeina nei 30 minuti precedenti la rilevazione,
  • è necessario utilizzare un bracciale di misura idonea al paziente (tenendo conto quindi di età, peso, altezza, ecc).
  • Si è rilevato come due o più rilevazioni a distanza di due minuti l’una dall’altra garantiscono una maggiore precisione, se i valori differiscono per più di 5 mmHg è necessario operare una terza rilevazione. (4)

Metodi cruenti di misurazione della pressione arteriosa

La pressione arteriosa può altresì essere misurata in maniera diretta o cruenta. Questa tecnica viene solitamente utilizzata in ambito emergenziale, dove non è possibile rilevare la pressione con lo sfigmomanometro o l’utilizzo di tale dispositivo risulta difficoltoso dato il contesto, oppure in ambito dove è necessario mantenere un controllo costante sullo stato emodinamico del paziente, come in sala operatoria o in terapia intensiva.

Per la rilevazione del parametro viene posto nell’arteria del paziente un catetere arterioso collegato a un trasduttore di segnale. In genere si utilizza l’arteria radiale, dove non sia possibile si usa l’arteria femorale.

Attualmente viene utilizzato un metodo digitale di rilevazione, che comprende un trasduttore collegato al catetere, che permette l’espressione del valore direttamente in mmHg senza dover variare tra mmH2O e mmHg, e senza il rischio che tale sistema diventi impreciso, dato lo spostamento del paziente per esempio. (4, 6)

Variabili nella misurazione della pressione arteriosa

La pressione arteriosa risente di numerose variabili interpersonali, non dipendenti quindi da chi effettua la misurazione (dette anche soggettive), ma vi sono delle variabili che possono essere controllate per avere un quadro più sensibile di tale parametro vitale. Queste variabili sono state rilevate e analizzate in uno studio, con relative modifiche del parametro.

È stato rilevato come l’utilizzo del solo sistema di palpazione rispetto a quello di auscultazione porti a una differenza di circa 8 mmHg.

Sempre nel medesimo studio sono stati valutati i diversi punti della misurazione della pressione arteriosa, che comprendono braccio, gamba e cruenta. Escludendo quest’ultima, che come già detto viene usata solo in circostanze particolari, la differenza tra la pressione rilevata sul braccio e sulla gamba può variare da +20 mmHg a -21 mmHg, elemento dovuto alla diversa dimensione dell’arteria brachiale rispetto a quella femorale.

Lo studio afferma che il sito più indicato sia il braccio. Inoltre, la rilevazione può avere ulteriori variazioni, anche sul braccio.

Effetto della posizione del braccio sulla misurazione della pressione arteriosa

Vi è una differenza di 12 mmHg nella pressione sistolica e di 11 mmHg nella pressione diastolica se il braccio è posto allo stesso livello del cuore piuttosto che si trovi lungo il corpo del paziente. Se inoltre il braccio è spostato di 90° rispetto al corpo, la variazione della pressione può modificarsi fino a 20 mmHg.

Efficacia di diaframma e campana nella misurazione della pressione arteriosa

È stato rilevato come la campana dello sfigmomanometro permetta una rilevazione più sensibile rispetto al diaframma.

In caso di pazienti che richiedano una valutazione accurata dei parametri vitali dovuto a uno stato patologico grave, è stato riscontrato che la pressione arteriosa tramite bracciale non fornisce un accurato livello di precisione, viene pertanto indicata la misurazione cruenta. In ultima analisi è stato riscontrato, sempre nel medesimo studio, come una rilevazione organizzata di questo parametro e la conseguente distinzione di un trend sia molto più importante rispetto a una singola misurazione con un valore fuori norma.

Ipertensione

Si parla di ipertensione come dell’aumento della pressione arteriosa con un valore maggiore di 140 mmHg per la pressione sistolica e maggiore di 90 mmHg per la pressione diastolica.

Tali valori pressori sono legati a una maggiore incidenza di attacchi ischemici, ictus, patologie cardiovascolari, demenza e insufficienza renale.

Approfondimento: ipertensione arteriosa

L’ipertensione arteriosa è una condizione comune che colpisce le arterie del corpo, e si verifica quando l’individuo presenta una pressione arteriosa con valori più alti del normale. Vediamo cosa si intende per pressione arteriosa e quali sono i fattori rischio in caso di ipertensione.

Secondo uno studio un aumento della pressione di 20 mmHg per la sistolica e 10 mmHg per la diastolica, rispetto a una base di 115/75 mmHg, comporta una duplicazione del rischio di attacco ischemico cardiaco e di ictus.

Secondo un altro studio della stessa metanalisi, ogni aumento di 10 mmHg nella pressione sistolica comporta un aumento del rischio del 45% per gli attacchi ischemici cardiaci a il 65% di ictus in soggetti di età compresa tra i 55 e i 64 anni.

Gli studi dichiarano che la mortalità riconducibile ad alti valori pressori si aggira tra i 7,7 e i 10,4 milioni all’anno, con lievi differenze tra i sessi. Nel 2015 si stimano 4,5 milioni di morti negli uomini e 4 milioni nelle donne per valori pressori sistolici maggiori dei 115 mmHg.

L’ipertensione è una patologia che aumenta la sua incidenza costantemente, si calcola che rispetto al 1990, vi siano 1,6 milioni di casi in più per gli uomini e 0.9 milioni di casi in più per le donne che soffrono di tale patologia, con una maggiore diffusione nei paesi asiatici, più nello specifico nel sud-est asiatico e nelle regioni dell’africa sub-sahariana, mentre nelle regioni occidentali vi è stata una riduzione della mortalità variabile tra il 20 e il 30% in accordo a una popolazione generalmente più anziana.

Un recente studio ha dimostrato come vi sia stato un aumento nelle ultime decadi di questa patologia, che va a influire oggi particolarmente nel sud-est asiatico e nell’africa sub-sahariana. Non vi sono state differenze legate al territorio: secondo lo studio infatti la patologia si diffonde sia in ambito rurale che cittadino, con una genesi multifattoriale legata sia allo sviluppo economico e strutturale dei vari Paesi, sia a specifiche azioni o omissioni da parte del sistema di prevenzione e cura.

Si rende quindi indispensabile approfondire tale campo, ragionando su come migliorare la prevenzione di questa malattia e ridurne l’impatto a livello globale. (5)

Bibliografia: fonti e note

  1. NCBI Bookshelf. A service of the National Library of Medicine, National Institutes of Health. StatPearls [Internet]. Treasure Island (FL): StatPearls Publishing; 2022 Jan-.Vital Sign Assessment. Amit Sapra; Ahmad Malik; Priyanka Bhandari. Last Update: May 12, 2021
  2. https://www.cuore.iss.it/prevenzione/ipertensione
  3. JoVE Science Education Database. Physical Examinations I. Misurazione della pressione sanguigna. Meghan Fashjian, ACNP-BC, Beth Israel Deaconess Medical Center, Boston MA JoVE, Cambridge, MA, (2022)
  4. JBI REPORTS 2004; 2: 207–230. Systematic Review, Vital signs C Lockwood et al. RN BN GradDipNSc(ClinNurs) MNSc, Tiffany Conroy-Hiller RN BN DipBusFLM GradCertUnivTeachLearn And Tamara Page RN BN HyperbaricNursCert GradDipNSc(HighDep) MNSc Centre for Evidence-based Nursing South Australia (a collaborating centre of the Joanna Briggs Institute) and University of Adelaide, Adelaide, South Australia, Australia.
  5. Global epidemiology, health burden and effective interventions for elevated blood pressure and hypertension Bin Zhou, Pablo Perel, George A. Mensah and Majid Ezzati, Volume 18/2021, Springer Nature limited 2021.
  6. È necessario indicare come, nel medesimo studio, indichino che la variazione tra i 2 sistemi, esterno ed interno, presenti delle differenze che vanno dai 3 mmHg ai 12 mmHg relativamente alla pressione sistolica, mentre variano da 8.7 mmHg a 17.9 mmHg per la diastolica. È bene specificare comunque che a livello diastolico la differenza è stata annullata impostando come riferimento per la pressione diastolica il 5° tono di Korotkoff al posto del 4°.