Il glaucoma rappresenta la causa principale di disabilità visiva in tutto il mondo. In questa patologia il nervo ottico subisce danni irreversibili, che nel tempo portano allo sviluppo di cecità. Scopriamo insieme in questo articolo quali sono le possibili misure di prevenzione per il glaucoma.
Glaucoma: cos’è, fattori di rischio e prevenzione
I glaucomi sono un insieme di disturbi oculari le cui cause sono eterogenee. La forma più comune, cosiddetta ad angolo aperto, così come quella ad angolo chiuso, sono determinate da un aumento della pressione intraoculare che si verifica in seguito a meccanismi patogenetici diversi. In alcuni casi queste forme si sviluppano come conseguenza secondaria di altre patologie. Esistono anche glaucomi in cui la pressione intraoculare rimane entro valori fisiologici, e non sono ancora chiari i meccanismi responsabili del danno al nervo ottico.
Il glaucoma è una patologia inizialmente asintomatica, che progredisce lentamente, per cui il danno al nervo ottico nei primi stadi della malattia è latente. Si stima che solo il 50% dei pazienti che ne soffrono ne siano al corrente. Per tentare di stabilizzare la degenerazione visiva, è quindi importante effettuare una diagnosi tempestiva seguita da screening periodico.
Tra i fattori di rischio si riscontrano valori elevati e persistenti di pressione intraoculare, età superiore ai 40 anni, malattie sistemiche (ipertensione, diabete), terapie ormonali, traumi e interventi chirurgici oculari.
Prevenzione del glaucoma: è possibile prevenire l’insorgenza della malattia?
Lo strumento migliore che abbiamo a disposizione per la prevenzione del glaucoma consiste nel sottoporsi periodicamente a visite oculistiche di controllo. In particolare se si rientra nelle categorie di rischio sopra indicate, è necessario effettuare un controllo almeno ogni due anni per individuare l’eventuale insorgenza dei primi sintomi e rallentarne la progressione.
Tuttavia sono stati identificati una serie di fattori ambientali che possono contribuire a prevenire l’insorgenza del glaucoma agendo sui meccanismi patogenetici:
- esercizio fisico: la relazione tra il rischio di sviluppare glaucoma e l’esercizio fisico sembra essere “U-shaped”, cioè l’esercizio fisico ad alto sforzo o la completa assenza di esercizio fisico sembrano aumentare le probabilità di sviluppare glaucoma in pazienti a rischio. Al contrario chi svolge esercizio fisico aerobico moderato, idealmente 2-3 volte alla settimana, mostra un’incidenza di glaucoma inferiore e la degenerazione visiva sembra rallentare. Per chi pratica yoga, occorre prestare attenzione ad alcune posizioni che possono incrementare la pressione intraoculare.
- Riduzione dell’assunzione di caffè: i consumatori abituali presentano un aumento delle probabilità di sviluppare il glaucoma ad angolo aperto.
- Fumo e alcol: sebbene gli studi finora effettuati non siano conclusivi, sono state riportate evidenze scientifiche significative che associano il consumo di alcol e il fumo a un aumento del rischio di sviluppare particolari forme di glaucoma.
- Peso corporeo: studi clinici hanno evidenziato che in pazienti a rischio di glaucoma, specialmente nelle donne giovani, un elevato indice di massa corporea (BMI) può aumentare l’incidenza di glaucoma.
Fitoterapici utili per la prevenzione e il trattamento del glaucoma
Vediamo di seguito alcuni fitoterapici che possono essere utili nella prevenzione e nel trattamento del glaucoma.
Ginkgo biloba
Sebbene i dati attuali necessitino di ulteriori conferme scientifiche, l’utilizzo di estratto secco di foglie di Ginkgo biloba sembra costituire un’utile terapia adiuvante per il glaucoma a pressione normale.
Nei pazienti che soffrono di questo tipo specifico di glaucoma, ma non in quelli che soffrono di glaucoma ad angolo aperto, l’estratto standardizzato di Ginkgo Egb 761 ha determinato un miglioramento significativo del campo visivo. Ciò può essere imputato a un aumento del flusso sanguigno al nervo ottico e a una riduzione dello stress ossidativo, con conseguente prevenzione della degenerazione delle cellule gangliari della retina e dell’atrofia del nervo ottico.
Coleus forskohlii (o Plectranthus barbatus)
La forskolina contenuta nell’estratto secco delle radici della pianta, è nota per la capacità di contrastare le variazioni di pressione e per le sue proprietà antiossidanti e neuroprotettive. Diverse evidenze scientifiche hanno mostrato un beneficio nel trattamento di pazienti con glaucoma ad angolo aperto con forskolina.
In particolare:
- uno studio ha evidenziato che un collirio all’1% in forskolina si è mostrato più efficace nel ridurre la pressione intraoculare rispetto al timololo.
- Un’altra ricerca clinica ha dimostrato che l’assunzione per via orale di integratori a base di forskolina e rutina determina una riduzione del 10-15% della pressione intraoculare.
- Un altro studio ha constatato che l’integrazione alimentare di forskolina in associazione ad altri principi attivi e vitamine determina un miglioramento della funzione visiva e della qualità della vita dopo 2-6 mesi di trattamento.
Vaccinium Myrtillus (Mirtillo)
I componenti attivi presenti nel mirtillo, in particolare gli antocianosidi, hanno un’elevata affinità l’epitelio pigmentato della retina. Il mirtillo si è mostrato efficace nel migliorare diverse condizioni visive, quali:
- miopia
- retinopatia diabetica e/o ipertensiva
- degenerazione maculare.
Sebbene gli studi sull’utilità del mirtillo per la prevenzione o il trattamento del glaucoma siano ancora limitati, è stato dimostrato che la somministrazione di antocianine migliora la funzione visiva in pazienti con glaucoma a pressione normale. Si suppone che gli antocianosidi contrastino i radicali liberi e possiedano quindi proprietà neuroprotettive, il che rende il mirtillo un potenziale candidato terapeutico che necessita di maggiore attenzione clinica.
Cannabis e THC
Il Δ-9-THC (delta-9-tetraidrocannabinolo) è uno dei componenti attivi della cannabis che apparentemente è responsabile della maggior parte dei suoi effetti fisiologici.
A livello oculare sembra legarsi al recettore CB1 e favorire il deflusso acquoso. È stato dimostrato infatti che fumare marijuana riduce la pressione intraoculare nel 65% dei pazienti che soffrono di glaucoma. Tuttavia la durata d’azione non è sufficientemente lunga (massimo 3-4 ore) e gli effetti collaterali, la tossicità di altri componenti attivi, il potenziale sviluppo di dipendenza e l’alterazione della qualità della vita (impossibilità a guidare auto e operare macchinari, riduzione della prontezza mentale) non la rendono una strategia terapeutica applicabile a lungo termine.
La somministrazione diretta di THC potrebbe ovviare questo problema; tuttavia negli studi clinici che prevedevano la somministrazione orale, sublinguale o intravenosa di THC, il trattamento è stato interrotto per via degli effetti collaterali. L’applicazione topica, a livello oculare, costituirebbe la migliore alternativa; tuttavia il THC è un composto scarsamente solubile e nelle formulazioni attuali difficilmente raggiunge nell’occhio concentrazioni farmacologicamente efficaci. Rimane la speranza di una formulazione efficace in futuro che possa costituire un valido strumento terapeutico per il glaucoma.
Conclusioni
In questo articolo sono state revisionate le piante che hanno ricevuto l’attenzione clinica maggiore per la prevenzione e il trattamento del glaucoma. Uno dei punti chiave per la prevenzione e il trattamento della patologia sembra essere quello di ridurre lo stress ossidativo a carico del nervo ottico.
Diverse strategie terapeutiche alternative che coinvolgono fitoterapici, vitamine e alimenti sono in corso di studio. Ciò fa ben pensare che in futuro saranno disponibili strumenti terapeutici alternativi per il trattamento di questa condizione.
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