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Sembrerebbe che l’uso di fitochimici naturali provenienti dalla pianta di Prunus africana possa essere considerato sia per la chemioprevenzione che per la chemioterapia del cancro alla prostata.
Cancro alla prostata e Prunus africana
Il cancro alla prostata è una delle principali cause di morte in tutto il mondo. Origina dalla divisione delle cellule della prostata non regolata, che porta a una loro crescita anormale, con il potenziale di diffondersi in altre parti del corpo. Circa il 9-11% degli uomini sono a rischio di soffrire clinicamente di cancro alla prostata nella loro vita.
La prevenzione e le cure basati su composti naturali possono svolgere un ruolo importante nella lotta contro questa malattia.
Attualmente uno dei principali approcci al trattamento è la down-regulation degli androgeni da parte degli agenti antiandrogeni: per anni è stato gestito attraverso le modalità di trattamento convenzionali come la chirurgia, la radioterapia, la criochirurgia e le terapie ormonali, anche se non esiste ancora un trattamento efficace per le fasi avanzate.
La chemioprevenzione e la chemioterapia presenti in natura sono state ora identificate come gli approcci con cui è possibile contenere il cancro prostatico e in alcuni casi indurre anche delle remissioni di malattia. Recenti prove infatti supportano gli effetti benefici di fitochimici di origine vegetale come agenti chemio-preventivi e chemioterapici per vari tumori.
Tra queste il Prunus africana è usato da generazioni nella medicina tradizionale africana per il trattamento del cancro alla prostata.
Approfondimento: tumore alla prostata
Il tumore alla prostata è uno dei tumori più comuni nel genere maschile, con circa 36 mila casi annui in Italia.
Fortunatamente, nonostante l’alta incidenza, nella maggior parte dei casi non ha prognosi infausta.
Dati recenti infatti indicano una bassa mortalità e un alto tasso di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi, soprattutto per via della possibilità di effettuare una diagnosi molto precoce e quindi un rapido intervento per bloccarne la progressione.
Caratteristiche dello studio
- Tipo di studio: Studio di revisione della letteratura
- Luogo: University of Science & Technology (UST) e Korea Institute of Oriental Medicine (KIOM), Republic of Korea; Natural Chemotherapeutics Research Institute (NCRI), Ministry of Health and Makerere University, Uganda
Scopo dello studio: le sostanze di Prunus africana possono aiutare nella cura del cancro alla prostata?
Questo studio ha cercato di esaminare le sostanze fitochimiche di Prunus africana che hanno il potenziale per la chemio-prevenzione del cancro alla prostata e la chemioterapia, sia in vitro che in vivo con l’obiettivo di trovare nuovi farmaci per il cancro alla prostata.
Progettazione e risultati
In questa revisione si sono ricercate informazioni da articoli peer review originali pubblicati su riviste scientifiche [1], con particolare attenzione alla botanica, distribuzione e potenziale di Prunus africana per la chemioprevenzione e la chemioterapia del cancro.
I dati ottenuti sono stati verificati indipendentemente per la loro accuratezza, e le eventuali incongruenze sono state risolte attraverso discussioni tra gli autori. I dati finali ottenuti attraverso le discussioni tra gli autori sono stati poi riassunti, analizzati e confrontati.
È quindi emerso che:
- Prunus africana è una delle piante più frequentemente utilizzate in molte comunità africane per il trattamento del cancro alla prostata. Così, secondo uno studio di Ochwang’i et al., la corteccia fusto pestato di Prunus africana è di solito mescolata con acqua e bevuta come rimedio per il cancro alla prostata nella contea di Kakamega in Kenya.
- Studi in vitro e in vivo hanno fornito una forte evidenza farmacologica per le attività antitumorali dei fitochimici derivati da Prunus africana. Attraverso interazioni sinergiche tra diversi fitochimici efficaci, estratti di questa pianta hanno dimostrato di esibire attività anti-androgeniche e anti-angiogeniche molto forti. Hanno inoltre la capacità di uccidere le cellule tumorali attraverso vie apoptotiche, prevenire la proliferazione delle cellule tumorali della prostata e modificare le vie di segnalazione necessarie per il mantenimento delle cellule tumorali della prostata.
Conclusione
Studi scientifici hanno evidenziato che le sostanze di Prunus africana hanno la capacità di influenzare numerosi bersagli associati alla degradazione delle cellule tumorali della prostata. Pertanto gli effetti farmacologici di questa pianta possono essere sfruttati e utilizzati per la chemioprevenzione e la chemioterapia del cancro alla prostata.
Tuttavia ulteriori studi preclinici e clinici dovrebbero essere fatti per avanzare ed eventualmente utilizzare questi fitochimici promettenti per la prevenzione e la chemioterapia del tumore alla prostata.
Bibliografia: fonti e note
ARTICOLO ORIGINALE: Komakech R, Kang Y, Lee JH, Omujal F., A Review of the Potential of Phytochemicals from Prunus africana (Hook f.) Kalkman Stem Bark for Chemoprevention and Chemotherapy of Prostate Cancer., Evid Based Complement Alternat Med. 2017;2017:3014019. doi: 10.1155/2017/3014019. Epub 2017 Feb 13. PMID: 28286531; PMCID: PMC5327751.
[1] Gli autori hanno cercato attentamente nei database di letteratura elettronica tra cui, ma non solo, PubMed, Scopus e Google Scholar, per i record pertinenti ad un periodo che va dal 1995 al 2016.