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In alcuni pazienti può capitare che la depressione risulti resistente al trattamento farmacologico: in questo studio si è voluto verificare se il farmaco psilocibina possa rivelarsi utile nella terapia di queste forme di depressione.
Depressione e psilocibina
La depressione maggiore, anche denominata depressione endogena, è una patologia psichiatrica caratterizzata da un disturbo dell’umore che si protrae per almeno due settimane, inficiando significativamente le abitudini sociali, comportamentali e affettive del paziente che ne soffre.
Sul piano epidemiologico, la depressione maggiore bersaglia tra il 6% e il 14% della popolazione mondiale, anche includendo le depressioni episodiche, a carattere transitorio. [1]
Approfondimento: la depressione
La depressione è un termine generico utilizzato per descrivere una serie di disturbi mentali caratterizzati da un umore depresso e/o da perdita di interesse o piacere in attività normalmente gradite.
Tra tutti i casi di depressione maggiore comprovata, vi sono delle situazioni in cui la depressione si dimostra resistente al trattamento farmacologico (TRD)¹, caratterizzandosi dunque come uno scenario molto difficile su cui intervenire.
La resistenza al trattamento può dipendere da varie cause, come la presenza di comorbidità psichiatriche, la mancata compliance alla terapia somministrata o la gravità della malattia da curare.
La psilocibina è un farmaco psichedelico strutturalmente simile alla serotonina, dall’efficacia antidepressiva accertata e in questi casi di resistenza alla farmacoterapia consueta può rivelarsi strategicamente utile nella terapia della TRD.
Caratteristiche dello studio
- Tipo di studio: Trial clinico controllato randomizzato.
- Luogo: Regno Unito.
- Tipo di pazienti: Soggetti diagnosticati con disturbo depressivo resistente al trattamento (TRD).
Scopo dello studio: la psilocibina può essere utile nella cura della depressione resistente al trattamento?
Gli autori dello studio, mediante questa analisi randomizzata in doppio cieco, hanno voluto verificare l’efficacia del farmaco psilocibina nella remissione eventuale di alcuni sintomi della depressione maggiore, monitorando al contempo la possibile comparsa di eventi avversi.
Risultati: la psilocibina aiuta nel trattamento della depressione, ma causa eventi avversi
I partecipanti allo studio sono stati suddivisi in tre gruppi, di cui:
- Il primo gruppo, sperimentale, ha ricevuto la somministrazione di 25 mg di psilocibina al giorno.
- Il secondo gruppo, anch’esso sperimentale, ha ricevuto la somministrazione di 10 mg di psilocibina al giorno.
- Il terzo gruppo, di controllo, ha ricevuto la somministrazione di una dose minima e trascurabile di psilocibina ovvero di 1 mg.
I pazienti sono stati seguiti per 12 settimane complessive e, a 3 settimane dall’inizio del trattamento, sono stati valutati mediante un questionario per la stima della gravità depressiva, il MADRS².
I risultati dello studio hanno indicato che:
- Il dosaggio con 25 mg/die e 10 mg/die di psilocibina ha indotto una remissione parziale dei sintomi depressivi nei pazienti, stimati secondo la scala MADRS.
- Nel 75% circa di tutti i partecipanti si sono verificati eventi avversi consistenti principalmente in cefalea, nausea e vertigini.
- Le deviazioni comportamentali più gravi, ossia autolesionismo e ideazione suicidaria, si sono verificati indistintamente in tutti e tre i gruppi.
Conclusioni
La depressione resistente al trattamento (TRD) è una condizione assai seria e difficile da trattare e compromette in maniera importante lo stile di vita quotidiano del paziente.
La sperimentazione con un farmaco psichedelico, la psilocibina, ha generato buoni risultati nella remissione di alcuni sintomi ma, d’altra parte, ha anche comportato il verificarsi di frequenti eventi avversi.
Per questa ragione la ratio terapeutica della somministrazione di psilocibina nei casi di TRD andrebbe meglio compresa e sviluppata nella prevenzione degli eventi avversi.
Bibliografia: fonti e note
[1] Bromet E, Andrade LH, Hwang I. et al. Cross-national epidemiology of DSM-IV major depressive episode. BMC Med 9, 90 (2011).
Nota 1. In termini più specifici, la depressione resistente al trattamento si diagnostica quando non si ha evidenza di risposta clinica dopo somministrazione di almeno due antidepressivi diversi e di classi farmacologiche diverse, erogati nei dosaggi e nei tempi opportuni.
Nota 2. Il questionario MADRS (Montgomery–Åsberg Depression Rating Scale) stima la gravità della depressione in atto, su una scala di punteggio che va fino a 60.