Il respiro

Il respiro profondo o circolare: elementi meccanici, chimici ed elettrici

Indice

Il Respiro è uno dei metodi per prenderci cura del nostro corpo.

Il corpo risente immediatamente di ciò che accade sul piano emotivo e mentale: ad esempio, se ci sentiamo dispiaciuti da ciò che uno ci dice, potremo avvisare immediatamente una stretta allo stomaco, anche solo di soli pochi secondi.

Oppure potremo notare che respiriamo più profondamente quando proviamo sensazioni di pace e benessere. O, al contrario, andiamo in apnea quando non vogliamo sentire dolore fisico o morale, o più semplicemente le nostre preoccupazioni.

Sono solo alcuni esempi per dimostrare come il fisico va costantemente sollecitato da emozioni e pensieri, i quali a loro volta sono anche influenzati dal corpo: se siamo in salute fisicamente, anche le emozioni ed i pensieri sono di qualità migliore. Per tutti questi motivi è necessario prendersi cura del fisico in maniera particolare e respirare è un modo molto efficace per farlo.

Il Respiro agisce infatti su diversi piani, dal più grossolano al più sottile. Si parte da un massaggio muscolare, meccanico, del corpo e degli organi interni, passando ad una azione molecolare, fino ad arrivare ad interazioni a livello atomico, con un aumento della circolazione elettrica lungo dei canali conduttori chiamati meridiani.

Vedremo ora uno ad uno i livelli su cui agisce il respiro e quali sono le interazioni con il resto del corpo e della psiche.

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Respiro profondo e corpo: il livello meccanico

Per studiare gli effetti del Respiro sul corpo, dobbiamo necessariamente partire dai polmoni che durante la respirazione profonda si espandono e contraggono ritmicamente, agendo come dei pistoni su tutto il torace, che viene delicatamente massaggiato nelle sue parti interne ed esterne.

I muscoli del tronco coinvolti nella respirazione profonda

In particolare, mentre la respirazione normale coinvolge solamente diaframma e muscoli intercostali, la respirazione profonda, proprio perché profonda e quindi ampia, raggiunge nel suo effetto molti più muscoli del corpo, come:

  • il traverso dell’addome,
  • l’obliquo esterno ed interno,
  • il retto dell’addome,
  • il quadrato dei lombi,
  • il triangolare dello sterno,
  • il grande e piccolo pettorale.

Il Respiro giova al polmone, che nello svuotamento e riempimento completo mantiene la sua elasticità e il funzionamento ottimale degli alveoli, che possono contare su un tessuto che resta spugnoso e ben irrorato e non compresso da sempre più pesanti tensioni muscolari.

Gli altri organi coinvolti nel Respiro profondo

Scendendo lungo l’addome troviamo il diaframma, che possiamo definire il “secondo cuore” venoso. Esso svolge uno sforzo emodinamico importante quasi come quello compiuto dal cuore. Il suo movimento ritmico e ondulatorio infatti stimola meccanicamente tutta la circolazione sanguigna e linfatica, massaggia gli organi interni – in particolare fegato, milza, pancreas, stomaco, intestino, apparato genitale – e condiziona la motilità dell’apparato digerente.

La riduzione della motilità del diaframma e un respiro poco profondo, indotti dallo stress, possono così tradursi in problemi diffusi a tutto il torace e l’addome:

Inoltre anche molti problemi all’apparato genitale – vedi vaginiti e disturbi prostatici – trovano giovamento nella miglior nutrizione dei tessuti anche della parte addominale bassa.

Una migliore ossigenazione del sangue, indotta dal movimento profondo del diaframma, rallenta inoltre tutti i processi di invecchiamento cellulare, mantenendo una elevata vitalità dell’organismo.

La respirazione profonda migliora anche il lato estetico

Non dobbiamo nemmeno trascurare la dimensione estetica!

La stimolazione della circolazione linfatica e sanguigna rinforza il tessuto connettivo e contribuisce a rassodare e mantenere tonico il petto, oltre che la pelle del corpo.

Riguardo al viso in particolare, i solchi che lo caratterizzano, specie sulla fronte, esprimono soprattutto il livello della tensione interiore: dato l’effetto calmante della respirazione, stupefacente è la luminosità e la diminuzione di rugosità in chi termina una seduta.
Perciò la respirazione potrebbe, con grandi vantaggi, essere associata ai trattamenti estetici.

Anche la posizione delle spalle cambia: il Respiro costringe a mantenere una posizione eretta, se vogliamo espandere completamente i polmoni.

Ciò corregge la nostra postura e, cosa di non secondaria importanza, comunica a noi ed agli altri una maggiore dignità, fierezza e consapevolezza.

Anche gli occhi, definiti in molte tradizioni spirituali lo specchio dell’Anima, si trasformano: dopo una seduta di respirazione profonda si potrà notare in essi una luce più intensa, e soprattutto saranno più grandi, segno di una maggiore apertura verso il mondo esterno e gli altri.

Caso reale: vertigini e dolori cervicali risolti con la respirazione profonda

Stefano soffre di frequenti vertigini e dolori cervicali. Gli esami medici non evidenziano niente di anormale.

Dopo quattro sedute individuali di respirazione i dolori sono molto diminuiti, assieme alle vertigini, merito anche della costanza con cui ha svolto il Respiro circolare – venti minuti al giorno. Invito Stefano ad un lavoro maggiormente approfondito, in un seminario della durata di due giorni, in cui le sedute arrivano fino a due ore.

Alla fine della prima seduta, le vertigini sono fortemente aumentate e con esse il dolore alle cervicali, ad un livello mai sperimentato prima.

In particolare, durante la sessione osservo che Stefano tende a contrarre molto le mandibole. Questo è segno di una rabbia espressa soprattutto a livello di mascelle e cervicali, con una conseguente tensione muscolare in tutta la zona del collo.

Portando attenzione a questa parte del corpo alla seconda occasione, la seduta si svolge più serenamente. Ciò gli permette di terminare la giornata con un senso di leggerezza a livello delle cervicali e niente vertigini. Probabilmente, queste erano anche dovute ad una cattiva irrorazione legata a tensioni muscolari.

Ho notato questo fenomeno anche in altri clienti: forte dolore iniziale successivo alla prima seduta e poi graduale miglioramento fino alla scomparsa dei dolori fisici, come se il corpo si liberasse immediatamente dei pesi portati per anni, rompendo vecchi equilibri che sul momento possono andarsene facendo anche molto male.

Naturalmente accertamenti medici preventivi sono necessari prima di intervenire con il Respiro, per definire con cura la modalità di respirazione da usare – consentendo modifiche opportune su tempi e intensità del Respiro circolare.

Respiro circolare e profondo: il livello chimico

Il Respiro profondo rivitalizza l’organismo e lo si può notare studiando i cambiamenti che determina nella fisiologia e nella chimica del corpo, a livello di globuli rossi, tossine, tassi di ossigeno e anidride carbonica presenti nel plasma e nei tessuti.

Alcune ricerche sembrano indicare come la pratica del Respiro circolare consenta un aumento del numero di globuli rossi nel sangue, che possono raggiungere i livelli presenti nei neonati. Ciò fa sì che vengano irrorate ed ossigenate zone del cervello prima non pienamente nutrite e che ricordi di antiche situazioni riaffiorino, con la possibilità di rielaborarle psicologicamente in maniera consapevole, incluse il trauma di nascita e la vita prenatale.

Il respiro profondo aiuta anche una più rapida eliminazione delle tossine – che sono eliminate dal corpo attraverso i polmoni, la pelle, l’urina e le feci. Si stima che una buona parte di esse siano eliminate attraverso il Respiro. E’ fondamentale eliminare le tossine poichè se si accumulano esse danneggiano progressivamente le cellule del nostro corpo, fino a causare infiammazioni croniche e neoplasie.

L'effetto del Respiro sul pH del sangue

Una ulteriore azione efficace avviene a livello di pH, termine che indica il valore dell’acidità o basicità di un elemento secondo una scala che va da 0 a 14: 0 è il massimo dell’acidità, 14 della basicità, 7 è il valore neutro.

Per il sangue il valore ottimale è di 7.35 – 7.45, con possibilità di spostamento da 7.02 a 7.80, limiti estremi oltre i quali si ha uno shock fisiologico e sono incompatibili con la vita.

A causa di un eccesso di alimenti acidificanti (fra cui cibi dolci e conservati, farine raffinate, carne, ceci, fagioli per citarne solo alcuni), la scarsa respirazione e l’accumulo di tossine, l’uomo occidentale si dice che è affetto da “iperacidità sanguigna” – termine convenzionale che indica il suo pH sempre nell’area basica (cioè al di sopra di 7, nella zona 7 – 14, in particolare sopra il valore 7.02), ma sotto la zona ottimale (7.35 – 7.45) e verso il polo acido.

Il Respiro aiuta a riportare il pH dal polo “acido” (vicino a 7,02), alla zona ottimale, grazie ad un effetto alcalinizzante.

Cosa accade quando si induce un aumento del pH sanguigno con il respiro?

È pericoloso modificare il pH con il respiro?

Alcuni autori si sono espressi sul possibile rischio di uno shock fisiologico indotto dalle modifiche del pH col respiro. In realtà lo spostamento del pH non interessa in prima battuta tutti i liquidi corporei, ma solo quello del sangue, che comprende il 10% dei liquidi totali. Quindi cambiare il pH di tutti i tessuti è un processo molto lungo.

Ma ci sono ben altre considerazioni da fare per inquadrare il fatto nel suo reale contesto: oltre agli stili di vita che “acidificano” il sangue, lo spostamento di pH non interessa tutti i liquidi del corpo, che costituiscono i 2/3 della massa corporea.

Inoltre è possibile che con il respiro profondo si verifichino delle contrazioni muscolari, la cosiddetta “tetania”, con crampi e tensioni. Una possibile spiegazione di questo fenomeno sarebbe che il corpo assimila calcio dai muscoli per compensare l’eccesso di basi nel sangue. Tuttavia, ad un esame più approfondito, rimane un mistero del perché ad essere interessati dai crampi siano solo alcune persone e non tutte, come mai rispondono solo alcuni muscoli e non altri – come quelli della bocca e delle mani – e come mai, continuando a respirare profondamente, la situazione man mano si normalizza anziché peggiorare.

Il tutto sembra quindi deporre per un significato più energetico e psicologico del fenomeno, più che fisico – e cosa intendo per energia lo vedremo meglio nel paragrafo successivo.

L'eccesso di acidi nei tessuti: conseguenze fisiche e psicologiche del pH acido

Il pH del sangue è fondamentale per la vita ed è ben controllato: è difficile andare oltre i limiti vitali se non in situazioni estreme; ma bastano piccoli spostamenti, dell’ordine di decimali, verso l’acidificazione, per avere spiacevoli conseguenze rispetto alla qualità della propria vita.

L’acidificazione dei tessuti è prodotta in particolare un eccesso di alimenti acidificanti (fra cui cibi dolci e conservati, farine raffinate, carne, ceci, fagioli per citarne solo alcuni), la scarsa respirazione e l’accumulo di tossine.

Quali sono i sintomi dell'eccesso di acidi nell'organismo?

Sul piano fisico si verifica:

  • demineralizzazione ossea,
  • difficoltà intestinali,
  • sclera degli occhi colorata di giallo oppure arrossata,
  • alito cattivo,
  • odore corporeo sgradevole,
  • unghie che si screpolano facilmente o che si ingrossano,
  • capelli secchi ed opachi con tendenza alla forfora,
  • pelle secca con tendenza alle rughe precoci.

Sul piano psichico e psicologico il pH acido si correla a vari sintomi di stress:

  • mal di testa,
  • difficoltà di concentrazione,
  • di attenzione,
  • di memoria,
  • tendenza all’ansia,
  • tristezza,
  • sbalzi emotivi.

Inconsciamente, per combattere l’acidità spesso tendiamo a consumare dolci e zuccheri, ma in realtà essi si trasformano a loro volta in acido, peggiorando ulteriormente il problema. Molti cercano allora polveri alcaline, ma queste passano per lo stomaco, che lavora in ambiente acido ed a lungo andare interferiscono con il processo digestivo.

Invece con il Respiro non si hanno controindicazioni ed è possibile ricorrervi ogni volta che lo si desideri. Inoltre la maggior sensibilità acquisita consente di percepire nel corpo la tendenza all’acidità e anche l’effetto dei cibi acidificanti. Lentamente, possiamo modificare in modo naturale anche la tendenza al consumo di questi alimenti.

Una curiosità: l’effetto alcalinizzante del Respiro si può notare bene nelle urine dopo la respirazione, basta dotarsi di una cartina al tornasole con scala colorimetrica.

Respiro e corpo: il livello elettrico

L'energia e la sua influenza sull'organismo nella storia della medicina

Possiamo intendere il concetto di energia indotta dal Respiro come l’insieme di cariche elettriche introdotte dall’atmosfera e che vanno a stimolare e rivitalizzare l’organismo.

Nella cultura occidentale furono i Pitagorici, intorno al 500 a.C., a studiare l’influenza dell’energia, sotto forma di luce e colore, sulla salute.

Successivamente, troviamo Paracelso, celebre medico del XVI secolo, che parlava di un’essenza irradiante, che chiamava “acqueo” e che poteva essere usata dall’uomo per mezzo della immaginazione.

Mesmer, famoso per i suoi studi sull’ipnosi nel XIX secolo, si interessò a questo flusso, che il dott. Kirlian giunse a fotografare – la famosa fotografia Kirlian, per mezzo della quale è possibile riprendere l’aura, o manifestazione dell’energia corporea.

Reich, psichiatra e collega di Freud, perseguitato all’epoca con l’accusa di ciarlanateria, studiò e mise a punto una serie di strumenti diagnostici e di cura basati sulla dimensione energetica del corpo, in base a dei principi oggi largamente confermati da diversi scienziati in tutto il mondo.

Le culture antiche da secoli parlano di Prana (in India), di Chi (in Cina), di Ki (in Giappone), per riferirsi a quella forza vitale presente nel corpo e nel cosmo e che si può far coincidere grossomodo con l’elettricità, ossia con l’insieme di elettroni – cariche elettriche negative – presenti nell’atmosfera, che illuminano le nostre case attraverso i fili elettrici o sono
coinvolti nel fenomeno dei fulmini.

Fattori che influenzano le cariche elettriche nell'aria

Due fattori importanti che influenzano la densità di cariche nell’aria sono l’inquinamento e le aree terrestri specifiche.

Il primo è direttamente proporzionale alla quantità di particelle positive sospese, le quali attraggono a sé quelle negative – gli elettroni appunto – facendole precipitare a terra.

Se si prendono in considerazione le aree terrestri, esse presentano una loro specifica differenza di potenziale, ossia quella differenza di carica che esiste tra un polo positivo ed uno negativo: maggiore è questa differenza e più intensi sono i flussi elettrici (possiamo immaginare la differenza di potenziale come l’altezza a cui si pone un oggetto da terra: più è in alto e più energia avrà al momento dell’impatto con il suolo).

Esiste un costante flusso di elettricità tra cielo (yang per i cinesi, positivo) e terra (yin e negativo):

  • le zone ricche di acqua e battute dai venti hanno una alta differenza di potenziale e hanno la proprietà di energizzare il corpo rapidamente (è l’effetto che danno il mare e le cascate ad esempio);
  • zone chiuse (ad esempio strette vallate ricche di felci), possiedono invece una bassa differenza di potenziale: respirare nelle prime dà effetti molto più potenti che nelle seconde.

Il Respiro e le cariche elettriche nel corpo

Quindi respirare profondamente significa immettere abbondanti cariche elettriche nel corpo, la cui salute e funzionalità è legata al corretto scorrere degli elettroni: zone di ristagno o svuotamento energetico determinano gravi scompensi anche a livello organico e mentale – pensiamo solo all’elettricità che serve ai muscoli per contrarsi e distendersi (e che può essere misurata attraverso il tracciato elettromiografico, EMG) ed al cervello per dare vita ad i propri processi (che possono essere percepiti anche attraverso le misurazioni del tracciato elettroencefalografico, EEG).

I cinesi usavano la respirazione per cercare di sbloccare un particolare meridiano o problematica energetica, prima di ricorrere alle più complesse tecniche di agopuntura.

Il Respiro acuisce anche la sensibilità nei confronti dei legami tra fenomeni elettrici e immaginativi: se per esempio ci si immagina di inspirare dai piedi alla testa ed espirare dalla testa ai piedi, si potrà percepire, dopo una decina di minuti, proprio un’onda di formicolii che salgono e scendono dai piedi alla testa.

Anche se a livello elementare, ciò sta a dimostrare quanto diceva Paracelso, a proposito della possibilità di guidare l’energia con l’immaginazione.

Il caso reale: contratture e rigidità risolte con il respiro profondo

Gianni fa la sua prima sessione di Respiro all’età di 21 anni.

Fisicamente si presenta come estremamente rigido e composto nel modo di muoversi. La sua fronte è corrugata e dichiara di soffrire di una leggera colite. Durante la sessione di Respiro di un’ora, sperimenta delle forti contrazioni muscolari. Non crampi, ma scatti improvvisi che gli fanno alzare mani, piedi, girare la testa, tanto da lasciare perplessa chi lo stava accompagnando nell’esperienza!

Esternamente i movimenti sono ben visibili e durano per quasi tutta la seduta ed anche in quella successiva, lasciando delle trasformazioni somatiche e fisiologiche profonde. Alla fine sulla fronte non ci sono più solchi, lo sguardo è più sereno e dopo un mese anche i fastidi della colite passano.

Gianni testimonia ora un senso di benessere e lucidità mai provato prima e una maggiore capacità di relazionarsi con gli altri, con molte meno paure e diffidenze.

Respiro e corpo: conclusioni

Il Respiro è una tecnica semplice da apprendere e da utilizzare, in grado di portare salute ed energia, grazie al fatto che consente di utilizzare parte di quei 2/3 di capacità polmonare che l’uomo abitualmente non usa.

Il corpo possiede capacità di recupero e autoregolazione insospettate, spesso compromesse da interventi esterni – come i farmaci allopatici – che poi si rendono effettivamente necessari per supplire a quei meccanismi preesistenti, non rispettati e soppressi da goffi medicamenti.

La respirazione ha un occhio di riguardo e potenzia naturalmente tali risorse dell’organismo, agendo sui muscoli del torace, sugli organi interni, sulla circolazione, sulla chimica del corpo e sui suoi equilibri elettrici, attraverso azioni che la scienza ancora oggi fatica a comprendere ma la cui importanza per la salute sono sotto gli occhi di tutti coloro che praticano il Respiro circolare.

Grazie a ciò, tutte le malattie fisiche possono trovare decorsi più favorevoli attraverso questa tecnica, tranne i pochi casi in cui è controindicata o da abbinare a particolari cautele.

Così il Respiro inizia a regolare il corpo. Dopo aver “messo ordine” su questo piano, passa a quelli più in alto: alle emozioni e poi, più su, alla mente.

Bibliografia: fonti e note

[Estratto e adattato dal libro Intelligenza Emotiva e Respiro, A. D’Orlando, Amrita ed., 2007]