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Sembrerebbe che le complicazioni dopo l’esecuzione di una laparotomia d’emergenza possano variare in relazione al dosaggio degli oppioidi somministrati.
Laparotomia d'emergenza, uso di oppioidi e complicazioni
La laparotomia consiste in un approccio chirurgico che permette di accedere direttamente al contenuto della cavità addominale praticando un’incisione trasversale o verticale a livello della parete addominale.
In molti casi, la laparotomia viene eseguita in regime d’urgenza per trattare varie condizioni, che spesso rientrano nella categoria dell’addome acuto. In questa casistica rientrano ad esempio interventi per occlusioni intestinali, peritoniti complicate, emorragie e altri quadri di urgenza.
Le laparotomie condotte in emergenza sono assai frequenti nella pratica chirurgica e, sebbene le tecniche si siano evolute negli ultimi anni, sono associate a rischi importanti di mortalità, che possono arrivare fino al 18%, molto più alti degli interventi chirurgici ordinari.
Poiché le laparotomie di emergenza sono soggette a un alto tasso di complicazioni, è molto importante impostare una buona strategia di controllo del dolore. Quest’ultimo, infatti, può manifestarsi in maniera molto intensa nella finestra postoperatoria e dare quindi adito a una serie di complicanze, sia sul piano cardio-respiratorio che su quello immunosoppressivo.
A questo fine, farmaci oppioidi come l’ossicodone, sono spesso somministrati nella terapia analgesica postoperatoria ma, a loro volta, anche questi farmaci sono in grado di produrre significative reazioni avverse come la costipazione cronica e la dipendenza. Alcuni medici si chiedono dunque se ridurre la dose di oppioidi somministrata possa minimizzare la probabilità di effetti avversi e, allo stesso tempo, tenere sotto controllo il dolore del paziente.
Caratteristiche dello studio
- Tipo di studio: Studio osservazionale retrospettivo.
- Luogo: Stati Uniti.
- Tipo di pazienti: Soggetti maggiorenni sottoposti a procedura di laparotomia d’emergenza.
Scopo dello studio: la somministrazione ridotta di oppioidi dopo laparotomia può abbassare il rischio di complicazioni nel paziente?
Gli autori di questa analisi retrospettiva hanno voluto studiare come un ridotto dosaggio di oppioidi post-laparotomia d’emergenza avesse potuto influire sulla manifestazione di effetti avversi nei pazienti, e sul rischio di mortalità a questi associato.
Progettazione
L’indagine retrospettiva ha preso in esame i dati di circa 290 pazienti con età pari o superiore ai 18 anni, tutti sottoposti a laparotomia in regime d’urgenza a causa di lesioni addominali traumatiche.
Gli autori dello studio hanno dunque proceduto all’analisi di tutti i dati concernenti le informazioni generali dei pazienti, le caratteristiche dell’intervento, il dolore percepito e il consumo giornaliero di oppioidi postoperatorio.
In base all’utilizzo medio di oppioidi per i primi 3 giorni seguenti l’intervento chirurgico, i pazienti sono stati suddivisi in tre gruppi di pressoché uguale numerosità:
- Il primo gruppo ha assunto dosi minori di oppioidi postoperatori, compresi tra 0 e 25 milligrammi equivalenti di morfina¹ al giorno.
- Il secondo gruppo ha ricevuto una dose media di oppioidi postoperatori, compresa tra 25 e 50 milligrammi equivalenti di morfina al giorno.
- Il terzo gruppo ha assunto dosaggi medi elevati di oppioidi, più alti di 50 milligrammi equivalenti di morfina al giorno.
Risultati
Dopo aver studiato il dolore percepito dal paziente a intervalli giornalieri periodici e lo stato funzionale dell’intestino, si sono registrati i seguenti risultati:
- la mortalità intraospedaliera e il ricovero in terapia intensiva sono stati più significativi nel gruppo di pazienti che hanno assunto dosaggi medi più elevati di oppioidi al giorno.
- I pazienti che hanno ricevuto somministrazioni maggiori di oppioidi al giorno sono andati incontro con più frequenza a ulteriori operazioni chirurgiche, sia di revisione della precedente che operazioni aggiuntive.
- I punteggi del dolore percepito e lo stato funzionale dell’intestino sono variati in relazione al dosaggio degli oppioidi somministrati.
- I pazienti che hanno ricevuto somministrazioni più basse di oppioidi al giorno hanno anche mantenuto per meno tempo l’inserimento del sondino nasogastrico.
Conclusioni: è utile ridurre il dosaggio degli oppioidi nel post-operatorio degli interventi di laparotomia d'urgenza
Questo studio ha dimostrato che i punteggi medi del dolore riferito, il tempo del primo movimento intestinale e il mantenimento del sondino nasogastrico dopo l’esecuzione di una laparotomia d’emergenza variano in relazione al dosaggio degli oppioidi somministrati.
Sarebbe pertanto utile cercare di ridurre il dosaggio giornaliero degli oppioidi, anche perché dosaggi più alti sono risultati maggiormente associati a rischio di mortalità più elevato e a re-intervento chirurgico più frequente.
Bibliografia: fonti e note
ARTICOLO ORIGINALE: Tchen S, Bhatt R, Peppard W et al. Quantifying the impact of reduced opioid use in patients after emergency laparotomy. Surgery. 2023;173(6):1499–507.
[1] Ahmed A, Azim A. Emergency Laparotomies: Causes, Pathophysiology, and Outcomes. Indian J Crit Care Med. 2020 Sep;24(Suppl 4):S183-S189.
Nota 1. I milligrammi equivalenti di morfina (MME) sono una unità di misura utilizzata per standardizzare i dosaggi di oppiacei e altri analgesici oppioidi. Poiché i diversi oppiacei possono avere potenze diverse, l’uso dei MME consente di confrontare i dosaggi di diverse sostanze in termini di equivalente di morfina. I MME sono un metodo per calcolare la dose di un analgesico oppioide in termini di milligrammi di morfina. Ad esempio se una persona sta assumendo un certo dosaggio di un oppioide diverso dalla morfina, è possibile convertire quel dosaggio in una dose equivalente di morfina utilizzando un fattore di conversione specifico per quella sostanza.