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La riflessologia plantare è una pratica antica di medicina alternativa che prevede la stimolazione di specifici punti sui piedi per migliorare la salute e il benessere del corpo. È stata utilizzata per secoli in diverse culture asiatiche, ma è diventata sempre più popolare negli ultimi anni anche in Occidente.
In questo articolo esamineremo la teoria e i principi alla base della riflessologia plantare, i benefici presunti, le controindicazioni e le evidenze scientifiche sulla sua efficacia.
Storia della riflessologia plantare
In seguito Eunice Ingham, una fisioterapista americana, iniziò a esplorare i benefici della stimolazione plantare dedicando gran parte della sua carriera a studiare i punti di pressione sui piedi e il loro collegamento con gli organi del corpo. Arrivò così a sviluppare una mappa dei punti di pressione che viene utilizzata ancora oggi dalla maggior parte dei riflessologi.
Nel corso del tempo, la riflessologia plantare è diventata sempre più popolare ed è stata spesso utilizzata come trattamento complementare per disturbi come il mal di testa, il dolore lombare e la nausea.
Nonostante la sua popolarità, non è riconosciuta come pratica medica formale dalla maggior parte delle organizzazioni ufficiali, inclusi l’Organizzazione Mondiale della Sanità e il National Institutes of Health degli Stati Uniti.
Teoria alla base della riflessologia plantare
La teoria della riflessologia plantare si basa sull’idea che i piedi siano una mappa del corpo umano, e che stimolando specifici punti sia possibile influenzare le corrispondenti parti del corpo, come ossa, muscoli e tessuti.
Viene affermato inoltre che la stimolazione dei punti sui piedi migliora la circolazione sanguigna, aumenta il flusso di energia attraverso il corpo e riduce lo stress.
Fonti e specificità della teoria
La teoria della riflessologia plantare attinge a fonti diverse, tra cui la medicina tradizionale cinese e l’Ayurveda indiana.
Secondo la medicina cinese, il piede è la parte del corpo in cui scorre il meridiano dell’energia che alimenta tutti gli organi. Essa riconosce cinque elementi (fuoco, terra, metallo, acqua e legno) e associa ogni elemento con parti specifiche. I riflessologi spesso utilizzano queste associazioni per identificare i punti di pressione sui piedi e collegarli a organi diversi.
Inoltre la teoria si basa sulla ricerca riguardo al sistema nervoso e l’effetto della pressione sui nervi del corpo. La pressione sarebbe in grado di stimolare il sistema nervoso autonomo, che regola automaticamente le funzioni vitali come la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna e la digestione.
Come si svolge una sessione di riflessologia plantare?
Una sessione di riflessologia plantare inizia con una valutazione da parte del professionista riflessologo. Questi esaminerà attentamente i piedi del paziente per individuare punti di tensione o dolori.
Potrebbe anche chiedere al paziente di descrivere eventuali problemi di salute o sintomi che sta sperimentando, tra cui mal di testa e mal di schiena.
Dopo la valutazione iniziale il riflessologo utilizzerà una varietà di tecniche di stimolazione dei punti sui piedi, che possono includere la pressione dei polpastrelli, il massaggio con le dita e l’utilizzo di bastoncini di legno o di metallo.
Tecniche di stimolazione
Il riflessologo inizierà con la stimolazione delle dita e procederà gradualmente verso la pianta del piede.
Durante la sessione, il paziente può sperimentare una serie di sensazioni, tra cui formicolio o intorpidimento, e in alcuni casi dolore o disagio. Tuttavia la sessione dovrebbe risultare rilassante e piacevole.
Il trattamento può durare da 30 minuti a un’ora, a seconda del tipo di disturbi che si sta cercando di trattare.
Le tecniche più utilizzate dai riflessologi includono:
- Pressione: il riflessologo esercita una pressione diretta su specifici punti utilizzando le dita, le mani o gli strumenti appositi. Può essere leggera o intensa, a seconda delle preferenze del paziente e del tipo di condizione che si sta trattando.
- Rotazione: il riflessologo ruota il pollice su un punto specifico del piede per stimolarlo e aumentare la circolazione sanguigna nella zona.
- Frizione: prevede il movimento circolare sulla zona del piede che si sta trattando. Questa tecnica è spesso utilizzata per ridurre la tensione muscolare e migliorare la circolazione sanguigna nella zona trattata.
- Vibrazione: si utilizzano movimenti rapidi e leggeri per creare una sensazione di vibrazione nella zona trattata.
Dopo la sessione
Ultimata la sessione, il riflessologo può fornire al paziente alcune istruzioni per la cura dei piedi; tra cui esercizi di stretching, tecniche di rilassamento e consigli per l’igiene.
La frequenza delle sessioni di riflessologia plantare può variare a seconda delle esigenze del paziente e del tipo di disturbi che si sta cercando di trattare. In generale saranno più frequenti nel caso in cui sia presente un disturbo acuto o cronico.
Efficacia della riflessologia plantare
La questione dell’efficacia della riflessologia plantare è al centro di un dibattito scientifico e medico ancora aperto. Ci sono state numerose affermazioni riguardanti i benefici per la salute della riflessologia plantare, ma la comunità scientifica non ha ancora fornito evidenze solide e conclusive per supportare queste affermazioni.
Viene spesso utilizzata come trattamento complementare per una vasta gamma di disturbi e condizioni, tra cui il mal di testa, il dolore lombare, l’insonnia, lo stress e l’ansia. Tuttavia, l’efficacia della riflessologia plantare non è stata dimostrata in modo definitivo.
Nonostante le limitazioni delle ricerche attuali, alcuni studi preliminari suggeriscono che possa aiutare a ridurre lo stress, migliorare la qualità del sonno e alleviare il dolore cronico.
Controindicazioni
Anche se la riflessologia plantare è una forma di terapia relativamente sicura, ci sono alcune controindicazioni e rischi associati alla pratica che devono essere considerati.
Innanzitutto non deve essere intesa come unico sostituto delle cure mediche convenzionali. Se si è affetti da un disturbo di salute è importante consultare un medico prima di ricorrere a qualsiasi forma di medicina alternativa.
Inoltre la riflessologia plantare può essere pericolosa quando praticata su persone con problemi ai piedi o sulle donne in gravidanza, in particolare durante il primo trimestre, poiché la stimolazione dei piedi potrebbe influire sulle contrazioni uterine.
Alcuni pazienti possono anche sperimentare effetti collaterali dopo la riflessologia plantare, come vertigini, nausea o mal di testa. Questi sintomi sono generalmente temporanei e dovrebbero scomparire entro poche ore.
In rari casi, la pressione eccessiva può causare lividi o infezioni, e l’uso di strumenti come bastoncini di legno o di metallo può provocare tagli o abrasioni sulla pelle.
Conclusioni
La riflessologia plantare è una pratica antica ancora oggi utilizzata come forma di terapia complementare per una vasta gamma di disturbi e condizioni.
Tuttavia, come con qualsiasi forma di medicina alternativa, ci sono alcune controindicazioni e rischi associati.
In generale può costituire una forma efficace di terapia, ma è importante informarsi adeguatamente e discutere dei propri problemi di salute con un riflessologo plantare qualificato e, soprattutto, con il proprio medico. Con la giusta attenzione e cautela, la riflessologia plantare può essere un’aggiunta benefica alla propria routine di cura della salute e del benessere.
Bibliografia: fonti e note
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