In questo studio sembrerebbe essere stata confermata l’efficacia delle prove viscoelastiche nel predire il rischio di coagulopatia del paziente affetto da cirrosi epatica.
La coagulopatia nella cirrosi epatica: perché è importante stimarne il rischio
La cirrosi epatica rappresenta lo stadio terminale verso cui convergono molte malattie del fegato a decorso cronico, causate dall’ingestione di alcol, dall’infezione da virus epatotropi (HBV e HCV) o da altre cause tossiche/metaboliche.
Essa si presenta con un pattern istologico tipico, caratterizzato dalla copresenza di aree del fegato necrotiche, aree fibrotiche e da noduli di rigenerazione. Proprio a causa della proliferazione cellulare compensativa che si innesca per sopperire alle lesioni interne, la cirrosi epatica può rappresentare terreno fertile anche per lo sviluppo dell’epatocarcinoma.
Poiché il fegato è impegnato in migliaia di funzioni metaboliche per l’organismo, un suo intaccamento funzionale può rendersi responsabile di problematiche correlate, come le coagulopatie e i disturbi metabolici. Il fegato interviene infatti nella sintesi dei fattori della coagulazione, proteine che si attivano a cascata per frenare i processi emorragici in atto, e quando questi fattori non sono più sintetizzati a dovere, aumenta il rischio di emorragie.
Questa tendenza all’ipocoagulabilità viene generalmente stimata con il panel della coagulazione a livello laboratoristico. Tuttavia stanno emergendo dei nuovi metodi, denominati prove viscoelastiche, che mirano a determinare il grado di coagulazione del sangue mediante saggi elastografici¹ ed elastometrici², eseguiti in laboratorio.
Caratteristiche dello studio
- Tipo di studio: Revisione sistematica della letteratura.
- Luogo: USA.
- Tipo di pazienti: Soggetti cirrotici sottoposti a una o più prove viscoelastiche.
Scopo dello studio: qual è il miglior metodo per calcolare il rischio di coagulopatia nei pazienti con cirrosi epatica?
Gli autori di questa review hanno confrontato l’efficacia dei metodi viscoelastici rispetto a quella delle analisi tradizionali nella determinazione del rischio emorragico in pazienti cirrotici.
Progettazione
In accordo con le linee guida PRISMA, la presente revisione è stata sviluppata analizzando quaranta studi relativi alla cirrosi epatica e alle prove viscoelastische, attingendoli dai principali database di informazione medica.
Tutti i pazienti inclusi in questi studi hanno ricevuto conferma diagnostica tramite sonografia o punteggio MELD di cirrosi epatica, di qualsiasi natura eziologica, comprendendo dunque la tossicità da alcol e la colestasi.
Risultati
I risultati emergenti dalla revisione hanno indicato che:
- più della metà degli articoli analizzati hanno evidenziato una maggiore efficacia dei test viscoelastici nella determinazione dello stato di coagulazione del paziente, in confronto con le analisi tradizionali;
- circa la metà degli articoli analizzati ha messo in luce che il ricorso preventivo alle prove viscoelastiche ha consentito di evitare un maggior numero di trasfusioni di sangue, e ha ridotto l’incidenza di eventi avversi.
Conclusioni
L’utilizzo delle prove viscoelastiche consente con una buona efficacia ai medici di predire l’assetto coagulativo del paziente affetto da cirrosi epatica e pertanto l’utilizzo di queste metodiche dovrebbe essere incoraggiato nella pratica clinica corrente.
Fonti e note:
ARTICOLO ORIGINALE: Azer A, Kong K, Basta D et al. Evaluation of coagulopathy in cirrhotic patients: A scoping review of the utility of viscoelastic testing. The American Journal of Surgery. 2024;227:34–43.
Nota 1. La tromboelastografia misura la viscosità del sangue e la formazione del coagulo in tempo reale. Il campione prelevato viene inserito in un dispositivo di analisi della tromboelastografia, dove è soggetto a un leggero movimento oscillatorio. Qui un piccolo ago o una sonda nel campione di sangue misura la resistenza del coagulo mentre si forma e si sviluppa.
Nota 2. La tromboelastometria, a differenza della tromboelastografia, utilizza un sistema di rotazione per valutare in tempo reale la formazione e la stabilizzazione del coagulo ematico.