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Infezioni da salmonella: salmonellosi e tifo

Indice

La salmonellosi è un’infezione causata dal batterio chiamato salmonella, spesso responsabile di epidemie anche significative.

Esistono diversi tipi del batterio salmonella, che possono essere divisi in due categorie:

  • quelli enterici, che provocano una forma di gastroenterite chiamata salmonellosi,
  • quelli tifoidi o paratifoidi, che invece provocano rispettivamente la febbre tifoide o paratifoide.

In questo articolo esploriamo sintomi, cause e cure delle infenzioni da salmonella.

Quanto è frequente la salmonellosi? Epidemiologia

La salmonellosi è una malattia diffusa a livello globale e può insorgere in qualsiasi periodo dell’anno.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la salmonellosi è una delle infezioni alimentari più comuni, con un’incidenza annuale di circa 94 milioni di casi.

Negli Stati Uniti, il Centers for Disease Control and Prevention (CDC) stima circa 1,35 milioni di casi di salmonellosi ogni anno. Tuttavia, poiché molti casi non vengono segnalati, il numero effettivo potrebbe essere superiore.

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La salmonellosi può colpire persone di tutte le età, ma solitamente colpisce i bambini con meno di 5 anni, gli adulti con più di 65 anni e le persone con un sistema immunitario debole, come i pazienti in terapia chemioterapica o le persone affette da HIV/AIDS, che rischiano maggiormente di sviluppare la malattia.

Qual è la causa dell'infezione da salmonella?

La salmonellosi è causata dal batterio gram-negativo salmonella, che può sopravvivere in condizioni anaerobiche e colonizza diversi animali, come il pollo, i rettili, il bestiame e gli animali domestici, nonché gli esseri umani.

L’infezione avviene attraverso l’ingestione di alimenti contaminati, come:

  • carni e derivati animali infetti,
  • uova crude,
  • latte non pastorizzato.

Il batterio può sopravvivere al pH acido dello stomaco e penetrare nell’intestino, attraversando le cellule M specializzate che fanno parte del tessuto linfoide associato alla mucosa (MALT). Questo permette alla salmonella di aggirare il sistema immunitario e causare una batteriemia, ovvero la presenza di batteri nel sangue.

Alcuni sierotipi del batterio, come quelli tifoide e paratifoide, possono raggiungere organi come il fegato, la milza, il midollo osseo e la cistifellea, dove possono formare una colonia permanente e rendere i pazienti portatori asintomatici della malattia.

Sintomi dell'infezione da salmonella

I sintomi della gastroenterite da salmonella possono variare a seconda della gravità della malattia e della salute generale del paziente. Possono iniziare a manifestarsi dalle 6 alle 72 ore dopo l’esposizione al batterio e durare da alcuni giorni fino a una settimana o più.

Ecco alcuni dei sintomi più comuni:

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La febbre tifoide o paratifoide prevede, oltre a questi sintomi:

che durano circa una settimana.

Questa malattia è molto più debilitante rispetto alla semplice gastroenterite e può causare complicazioni come la setticemia in soggetti più fragili (anziani, bambini, donne in gravidanza o persone immunocompromesse).

Nei casi più gravi, la salmonellosi può provocare disidratazione, sepsi, artrite reattiva e altri problemi.

Prevenzione per l'infezione da salmonella

La modalità di trasmissione di questa patologia è oro-fecale.

Perciò, per prevenire l’infezione è sufficiente seguire norme igieniche di base:

  • lavarsi le mani prima e dopo la preparazione dei cibi,
  • consumare carne, uova e latte solo dopo la cottura,
  • evitare di bere acqua non trattata.

Gli allevamenti e le industrie alimentari che producono uova o latte sono monitorati attentamente e devono seguire rigorosi protocolli di igiene, specialmente nell’Unione Europea. Si presta particolare attenzione al consumo di antibiotici negli allevamenti di polli, poiché l’abuso di questi farmaci ha portato allo sviluppo di sierotipi resistenti. 

Questo approccio fa parte della filosofia “One Health”, che considera la salute umana, animale e ambientale strettamente connesse e dipendenti l’una dall’altra.

Tutto ciò che riguarda l’ambiente in cui viviamo – il cibo, l’acqua, l’aria e le condizioni abitative – influisce sulla nostra salute, per questo l’obiettivo dell’approccio “One Health” è promuovere la salute e il benessere attraverso la prevenzione delle malattie e la gestione sostenibile delle risorse naturali.

Attualmente non esistono vaccini contro i sierotipi enterici, anche a causa della loro variabilità. Esiste, però, un vaccino in capsule che protegge solo contro la salmonella tifoide e può essere somministrato prima di viaggiare in aree endemiche.

Diagnosi di infezione da salmonella

La diagnosi di infezione da salmonella viene posta da un medico, di solito durante una visita gastroenterologica, in seguito ad un’anamnesi ed una serie di esami che confermano la diagnosi e ne escludono altre.

Anamnesi

Il medico inizia la visita con una serie di domande riguardanti:

  • le condizioni del paziente,
  • i suoi sintomi,
  • se ha avuto contatti recenti con persone o animali malati,
  • se ha consumato alimenti o bevande sospette.

Successivamente può esaminare fisicamente il paziente per cercare segni di disidratazione, come la riduzione della quantità di urina e la secchezza delle mucose e prescrivere ulteriori esami per confermare la diagnosi.

L’anamnesi in questo caso è importante, poiché aiuta il medico a determinare la diagnosi corretta e il trattamento più adatto per il paziente.

Esame obiettivo

L’esame obiettivo per un’infezione gastrointestinale prevede una serie di valutazioni fisiche che il medico può eseguire per valutare la presenza della malattia.Durante l’esame obiettivo il medico potrebbe eseguire:
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  • Controllo della temperatura per verificare la presenza di febbre, che è uno dei sintomi più comuni della salmonellosi;
  • Controllo dell’idratazione attraverso il monitoraggio di frequenza e colore delle urine. La salmonellosi può causare una significativa perdita di liquidi e il controllo dell’idratazione può aiutare a prevenire la disidratazione;
  • Palpazione dei linfonodi per ricercare il loro aumento di volume e una modifica della consistenza;
  • Palpazione dell’addome per individuare segni di infiammazione o dolore addominale indotto, comuni nella salmonellosi;
  • Esame rettale per controllare la presenza di sangue nelle feci oppure muco.

Esami strumentali

La diagnosi di infezione da salmonella avviene soprattutto attraverso la coltura delle feci del paziente.

Il campione viene posto su un terreno di coltura specifico per far crescere le colonie batteriche, che poi vengono osservate al microscopio per identificare il tipo di batterio responsabile dell’infezione.

In caso di necessità di terapia antibiotica, le colture batteriche possono anche essere analizzate per determinare la suscettibilità agli antibiotici.

Esami strumentali per la diagnosi di salmonella

Oltre all’esame fecale, il medico potrebbe prescrivere:

  • Esami di laboratorio, come un emocromo completo, per valutare la gravità dell’infezione, con VES e PCR, e monitorare il progresso del paziente e per rilevare la presenza di anticorpi contro la salmonella.
  • L’endoscopia consente di visualizzare l’interno dell’intestino tenue o del colon ed è utilizzata per valutare la presenza di infiammazione o ulcere;
  • La radiografia dell’addome è utile per individuare anomalie, come ostruzioni intestinali o accumulo di gas;
  • L’ecografia addominale può essere utilizzata per valutare la presenza di liquido nell’addome;
  • La tomografia computerizzata (TC) o la risonanza magnetica (MRI) sono tecniche di imaging necessarie per individuare eventuali anomalie nei tessuti addominali.

Diagnosi differenziale di salmonellosi

Dal momento che i sintomi della salmonellosi possono somigliare a quelli di altre malattie gastrointestinali, è importante effettuare una diagnosi differenziale.

Alcune delle condizioni da prendere in considerazione durante questa fase sono:

  • la shigellosi, causata dal batterio shigella,
  • l’infezione da escherichia coli,
  • la campylobacteriosi,
  • l’infezione da vibrio,
  • l’infezione da norovirus.

La diagnosi differenziale di queste condizioni dipende dai sintomi specifici del paziente, dalla sua storia medica e dall’esame fisico, nonchè dalla determinazione dei tassi anticorpali nei confronti degli specifici agenti patogeni.

Trattamento per le infezioni da salmonella

Nella maggior parte dei casi di gastroenterite, compresa la salmonellosi, non è necessaria la terapia antibiotica, ma solo una terapia di supporto.

È importante reintegrare i liquidi persi per evitare la disidratazione e non è consigliabile assumere farmaci per fermare la diarrea, perché ciò impedirebbe al corpo di liberarsi del batterio il prima possibile.

In caso di febbre tifoide, invece, è necessario somministrare un antibiotico per eradicare efficacemente il batterio e prevenire complicanze, specialmente nei pazienti più fragili.

Terapia farmacologica

La terapia farmacologica per la salmonellosi dipende dalla gravità delle condizioni del paziente.

Nei casi lievi, spesso non è necessario alcun trattamento specifico, poiché la malattia tende a risolversi spontaneamente. Tuttavia, i pazienti con sintomi gravi o con un sistema immunitario compromesso possono richiedere farmaci specifici.

Gli antibiotici possono essere utilizzati per trattare le infezioni da salmonella, ma il medico prescriverà un antibiotico specifico sulla base del ceppo di salmonella isolato dal paziente. In questa circostanza potrebbe essere necessaria una terapia antibiotica prolungata, che può durare fino a 30 giorni.

Gli antidiarroici possono alleviare la diarrea e prevenire la disidratazione.

I farmaci antidolorifici, come il paracetamolo, possono essere utilizzati per alleviare il mal di testa, i crampi addominali e la febbre.

La terapia di supporto potrebbe essere necessaria per i pazienti che presentano complicanze e può includere il monitoraggio dei liquidi, l’ossigenoterapia, la gestione del dolore e altri trattamenti sintomatici.

In ogni caso, è importante seguire le indicazioni del medico per quanto riguarda la terapia farmacologica della salmonellosi e assicurarsi di completare l’intero corso di antibiotici prescritti, anche se i sintomi migliorano.

Terapia di supporto

La terapia di supporto si concentra sulla gestione dei sintomi e sulla prevenzione della disidratazione. Alcuni trattamenti di supporto per la cura della malattia includono:

  • La terapia fluidica per prevenire la disidratazione. Diarrea e vomito causano una perdita significativa di liquidi e di elettroliti, che possono essere recuperati anche per via endovenosa attraverso la terapia fluidica;
  • Il riposo, importante per aiutare il corpo a combattere l’infezione e a recuperare le forze;
  • Il monitoraggio dei sintomi e dei risultati dei test.

Terapia nutrizionale

Il trattamento specifico della salmonellosi può includere anche la terapia nutrizionale, in quanto aiuta a prevenire la disidratazione e fornisce al paziente sostanze nutritive essenziali per il recupero.Alcuni consigli alimentari importanti per i pazienti affetti da salmonellosi:
Valutazione nutrizionale
  • Bere molta acqua, succhi di frutta senza zucchero, tè e brodi. Evitare bevande gassate, alcol e caffeina, che possono aggravare la disidratazione;
  • Mangiare cibi morbidi come riso bollito, patate, banane mature e pane tostato. Evitare cibi grassi, piccanti o difficili da digerire, che possono irritare l’intestino;
  • Consumare alimenti ricchi di nutrienti come frutta fresca, verdura cotta, pollo o pesce magro e legumi per ripristinare i nutrienti persi;
  • Aggiungere probiotici alla dieta, come lo yogurt o gli integratori, per aiutare a ripristinare la flora intestinale sana e prevenire la diarrea;
  • In alcuni casi possono essere necessari integratori nutrizionali, come liquidi elettrolitici, vitamine e minerali.
  • Per prevenire ulteriori complicazioni, è importante evitare di mangiare cibi contaminati o non sicuri come carne cruda, uova crude e latticini non pastorizzati.

Salmonellosi: cosa ricordare

Le infezioni da salmonella sono causate dal batterio presente in alimenti contaminati e possono risultare in salmonellosi, una malattia del tratto gastrointestinale diffusa a livello globale, o in febbre tifoide o paratifoide.

I sintomi dell’infezione da salmonella variano a seconda della gravità della malattia e della salute generale del paziente, ma di solito includono diarrea, crampi addominali, febbre, nausea e vomito e la cura può prevedere farmaci, terapia di supporto, terapia nutrizionale e altri trattamenti sintomatici.

Come prevenire l’infezione? Con una corretta igiene alimentare e qualche accortezza in più nella manipolazione degli alimenti.

Bibliografia: fonti e note