La perdita di sangue dal naso, nota anche come epistassi, è un disturbo che affligge molte persone in tutto il mondo. Si verifica quando i vasi sanguigni presenti nella mucosa nasale si rompono e causano la fuoriuscita di sangue attraverso le narici.
Sebbene possa sembrare spaventosa, la maggior parte dei casi non rappresenta una grave minaccia per la salute e può essere gestita efficacemente.
Tipologie di epistassi
Il naso è un’area del corpo molto ben irrorata di sangue, poiché è uno dei nostri organi di senso e funge anche da barriera contro polveri e patogeni grazie alla sua struttura.
Riceve il sangue dalle arterie carotidi interna ed esterna, dalle quali si diramano:
- la palatina e labiale superiore da bocca e labbra;
- le etmoidali anteriori e posteriori da arterie che vengono dagli occhi;
- la sfenopalatina dalla mascella.
Tutte queste arterie confluiscono nel naso, creando una rete di irrorazione, che anteriormente prende il nome di plesso di Kiesselbach.
In base alla provenienza del sangue l’epistassi può essere:
- Anteriore: è la forma più comune. In questo caso il sanguinamento proviene dai vasi di questo plesso che si rompono o si danneggiano. Questo tipo di sanguinamento nasale è spesso lieve e può essere controllato con misure di primo soccorso semplici. (1)
- Posteriore: si manifesta dopo la rottura o il danneggiamento dei vasi sanguigni nella parte posteriore del naso, principalmente dalle arterie sfenopalatina e palatina (3). Sebbene sia meno comune, può essere più grave e richiedere un intervento medico attento per essere gestito.
Quanto è frequente la perdita di sangue dal naso? Epidemiologia
Questa condizione è piuttosto comune e può interessare persone di tutte le età, anche se è più frequente nei bambini e negli anziani.
In particolar modo sembra avere un’incidenza maggiore nelle fasce inferiori ai 10 anni e tra i 70-79 anni (3).
Quali sono le cause della perdita di sangue dal naso? Eziologia
Spesso questa condizione è il risultato di fattori ambientali o comportamentali, come:
- l’aria secca, che può irritare le mucose nasali e aumentare il rischio di sanguinamento;
- il soffiarsi troppo forte il naso;
- l’irritazione meccanica delle mucose, ad esempio tramite la stimolazione con le dita, soprattutto nei bambini per i quali rappresenta la prima causa di epistassi.
Tra le ulteriori possibile cause troviamo:
- Raffreddore comune e infezioni del tratto respiratorio superiore: il comune raffreddore, l’influenza e altre infezioni del tratto respiratorio superiore possono irritare la mucosa nasale, rendendo i vasi sanguigni più vulnerabili alle rotture.
- Sinusite: l’infiammazione dei seni paranasali, nota come sinusite, può causare congestionamento e infiammazione delle mucose nasali, aumentando il rischio di epistassi.
- Allergie: le allergie stagionali o perenni, come la rinite allergica, possono causare infiammazione cronica delle mucose nasali, aumentando la possibilità di sanguinamento.
- Setto nasale deviato: una deviazione del setto nasale, che è la parete che divide le due cavità, può rendere una delle narici più suscettibile al sanguinamento, specialmente se ostacola il flusso dell’aria.
- Ipertensione: la pressione sanguigna elevata può causare una maggiore fragilità dei vasi sanguigni.
- Malattie emorragiche: alcune malattie emorragiche come l’emofilia, la trombocitopenia o la malattia di von Willebrand, possono causare una coagulazione sanguigna inefficiente e conseguente rischio di perdita di sangue dal naso.
- Uso di farmaci anticoagulanti: alcuni farmaci anticoagulanti o antiaggreganti piastrinici, utilizzati per prevenire la formazione di coaguli di sangue, possono provocare questi episodi.
- Traumi: come ad esempio l’uso di cocaina, procedure chirurgiche, fratture, ecc.
Cosa fare in caso di perdita di sangue dal naso? Trattamento
In caso di epistassi la prima cosa da fare è:
- inclinare il corpo in avanti leggermente per evitare di ingoiare il sangue;
- pizzicare delicatamente la parte morbida del naso e tenere la testa in posizione eretta per 10-15 minuti. Non spostare il capo all’indietro, poiché potrebbe far scivolare il sangue nella gola;
- applicare un panno freddo o ghiaccio avvolto in un tessuto sulla parte superiore del naso per aiutare a restringere i vasi sanguigni;
- evitare di soffiare il naso o di grattare la zona nasale irritata dopo il sanguinamento.
Quando contattare un medico o il pronto soccorso?
È consigliabile nelle seguenti situazioni:
- Sanguinamento nasale grave: se l’epistassi non si ferma dopo 20-30 minuti di compressione diretta delle narici.
- Sanguinamento intenso o prolungato: se la perdita di sangue dal naso è eccessiva o continua a ripresentarsi frequentemente nonostante le misure di primo soccorso.
- Sanguinamento causato da un trauma facciale: se è causato da un trauma al viso o al naso, è importante farsi visitare per escludere eventuali fratture o danni più gravi.
- Sanguinamento associato a sintomi preoccupanti: se è accompagnato da vertigini persistenti, emorragie da altre parti del corpo, confusione, debolezza, perdita di coscienza o difficoltà respiratorie, è necessario cercare assistenza medica immediata poiché potrebbero indicare una condizione più grave.
- Epistassi ricorrente o persistente: se si verificano frequenti episodi e se persistono nonostante le misure preventive e i trattamenti iniziali, è consigliabile una valutazione più approfondita e un piano di gestione adeguato.
Trattamento per l’epistassi anteriore
Per il sanguinamento anteriore, se la compressione da sola non dovesse bastare, si può utilizzare:
- Cauterizzazione: in alcuni casi, quando la condizione è dovuta a un vaso sanguigno specifico, può essere eseguito un procedimento che utilizza calore, freddo o sostanze chimiche come il nitrato d’argento per bruciarlo, congelarlo o chiuderlo e prevenire ulteriori episodi. Questo è possibile quando la zona da trattare è ben visibile.
- Tamponamento nasale: se l’epistassi persiste o è particolarmente grave, potrebbe essere necessario l’utilizzo di un tampone nasale. Questo viene inserito nel naso per applicare una pressione diretta sui vasi sanguigni e fermare la perdita di sangue dal naso. A volte vengono usati in combinazione con sostanze coagulanti, come l’acido tranexamico o il Floseal (1).
- In casi estremi bisogna intervenire chirurgicamente, con l’embolizzazione dell’arteria responsabile o con la legatura di quella a monte.
Trattamento per l’epistassi posteriore
Per quanto riguarda il sanguinamento posteriore l’intervento è spesso più invasivo, poiché essendo le arterie coinvolte in una zona poco accessibile, applicare pressione diventa difficile senza strumentazione adeguata.
Una di queste è un catetere con un palloncino attaccato alla sua estremità che viene inserito dalle narici fino ad arrivare posteriormente al confine tra naso e gola. Questo viene poi gonfiato con della soluzione salina (1), in modo che eserciti pressione dall’interno sulle pareti nasali.
Anche in questo caso se la misura non dovesse bastare è necessario embolizzare o fare una legatura dell’arteria responsabile.
Come prevenire la perdita di sangue dal naso?
La prevenzione può essere utile per ridurre la frequenza degli episodi. Ecco alcuni suggerimenti:
- Mantenere l’umidità dell’aria: utilizzare un umidificatore per mantenere l’aria interna a un livello adeguato di umidità, specialmente durante i periodi di clima secco.
- Mantenere un’idratazione adeguata: bere abbastanza acqua durante la giornata per mantenere le mucose nasali idratate.
- Evitare l’irritazione delle mucose nasali: non soffiare troppo forte il naso o grattare le narici con forza. Inoltre è consigliato utilizzare un detergente per il naso o una soluzione salina fisiologica per mantenere le narici pulite e umide senza irritare le mucose.
- Proteggere il naso durante attività ad alto rischio: se si partecipa a sport di contatto o ad attività in cui si potrebbero subire traumi al naso, utilizzare un casco protettivo o un dispositivo di protezione per evitare lesioni.
- Evitare l’esposizione a sostanze irritanti: come prodotti chimici forti, vernici o fumo di sigaretta, poiché possono irritare le mucose nasali.
- Mantenere la pressione sanguigna sotto controllo: se si hanno problemi di pressione alta, lavorare con il proprio medico per gestirla adeguatamente e ridurre il rischio che si verifichino gli episodi.
- Evitare l’uso eccessivo di farmaci nasali: l’uso prolungato o eccessivo di spray nasali o farmaci che causano secchezza delle mucose può aumentare il rischio di epistassi.
- Applicazione di unguenti o gel nasali: si possono utilizzare questi prodotti a base di vaselina per mantenere le mucose idratate e ridurre il rischio di sanguinamento.
Perdita di sangue dal naso: cosa ricordare?
La perdita di sangue dal naso, o epistassi, è un disturbo comune che può causare disagio e preoccupazione. Tuttavia nella maggior parte dei casi non rappresenta una grave minaccia per la salute e può essere gestita efficacemente.
Tra le cause più comuni ricordiamo: la manipolazione digitale (soprattutto nei bambini), riniti allergiche, aria secca e infezioni delle vie aeree superiori. In alcuni casi potrebbe essere provocato da condizioni più gravi, come traumi, malattie emorragiche e l’uso di farmaci anticoagulanti.
Solitamente si risolve in breve e senza intervento medico, ma se il sanguinamento dovesse essere prolungato o ricorrente è necessario procedere con trattamenti che possono variare, dalla cauterizzazione al tamponamento, fino ad arrivare a interventi chirurgici di embolizzazione o legatura dei vasi sanguigni.
L’umidificazione dell’aria, evitare l’irritazione delle mucose nasali, adottare precauzioni durante attività ad alto rischio e mantenere la pressione sanguigna sotto controllo sono alcune delle misure preventive che possono essere adottate per ridurre il rischio di epistassi. Inoltre è importante evitare l’uso eccessivo di farmaci nasali e l’esposizione a sostanze irritanti.
Riferimenti:
- Meccariello, G., Georgalas, C., Montevecchi, F., Cammaroto, G., Gobbi, R., Firinu, E., De Vito, A., & Vicini, C. Management of idiopathic epistaxis in adults: what’s new?. Acta Otorhinolaryngol Ital. 2019 Aug;39(4):211-219.
- Yan, T., & Goldman, R. D. Recurrent epistaxis in children. Can Fam Physician. 2021 Jun;67(6):427-429.
- Womack, J. P., Kropa, J., & Jimenez Stabile, M. Epistaxis: Outpatient Management. Am Fam Physician. 2018 Aug 15;98(4):240-245. PMID: 30215971.