La scala di Glasgow: che cos’è e come si calcola
La Scala di Glasgow o GCS (Glasgow Coma Scale) è uno strumento utile per valutare il livello di coscienza dei pazienti, in particolare delle persone vittime di gravi traumi, cerebrali e non, di soggetti ricoverati in terapia intensiva o in coma da più di sei ore.
È una scala che va da un punteggio minimo di 3 (completa perdita di coscienza o coma profondo) a un massimo di 15 (migliore risposta possibile, con coscienza conservata). Tale valore si ottiene attraverso l’analisi di tre parametri: l’apertura degli occhi, la risposta verbale e la risposta motoria del paziente a stimoli dolorosi e comandi verbali.
Storia della Glasgow Coma Scale
La scala di Glasgow è stata creata negli anni sessanta da due professori di neurochirurgia dell’università di Glasgow (da cui il nome), Graham Teasdale e Bryan J. Jennett, e divulgata nel 1974 con un articolo pubblicato su The Lancet, una delle più importanti riviste mediche al mondo (1).
Scala di Glasgow: come calcolarla
Vediamo ora nel dettaglio i singoli parametri da analizzare per calcolare il punteggio finale della scala di Glasgow.
GCS: apertura degli occhi
Il primo parametro da valutare nella scala di Glasgow è l’apertura degli occhi, a cui è attribuito un punteggio da 1 a 4. Si valuta l’apertura degli occhi spontanea o in corso di stimoli e si attribuiscono i seguenti punteggi in base alla risposta:
4 (quattro) indica la condizione di normalità, in cui il paziente è in grado di aprire gli occhi spontaneamente, anche senza essere stimolato.
3 (tre) indica la condizione in cui il paziente è in grado di aprire gli occhi dopo uno stimolo verbale.
2 (due) quando il paziente apre gli occhi solo in risposta ad uno stimolo doloroso.
1 (uno) indica la completa assenza di apertura degli occhi ed è quindi il livello più grave, in quanto il paziente è totalmente non responsivo.
GCS: Risposta verbale
Il secondo parametro della Glasgow Coma Scale è la risposta verbale, a cui è attribuito un punteggio da 1 a 5. Si valuta la risposta allo stimolo verbale e si attribuiscono i seguenti punteggi:
5 (cinque) definisce un paziente sano, totalmente orientato nel tempo, nello spazio e nella persona (sa dire dove si trova, che giorno è e chi è).
4 (quattro) identifica un paziente che è in grado di parlare ma si esprime in modo confuso.
3 (tre) si attribuisce ad un paziente che pronunci parole inappropriate (il paziente spesso bestemmia o chiama persone non presenti, senza che gli si sia stata fatta alcuna domanda)
2 (due) è il punteggio dato a risposte incomprensibili (non vere e proprie parole, ma suoni)
1 (uno) indica la totale assenza di risposta a un qualsiasi tipo di stimolo verbale.
GCS: Risposta motoria
Il terzo parametro della Glasgow Coma Scale è la risposta motoria del paziente; il punteggio ad essa attribuito va da 1 a 6. Si valuta il movimento degli arti spontaneo o in corso di stimoli e si attribuiscono i seguenti punteggi in base alla risposta:
6 (sei) indica invece una condizione di normalità, in quanto il paziente è capace di eseguire a comando ogni tipo di movimento. Se ciò non avviene, si esercita uno stimolo doloroso presso un arto e si visualizza la risposta del paziente:
5 (cinque) è il punteggio attribuito alla risposta allo stimolo doloroso con il quale il paziente tende a localizzare lo stimolo doloroso e lo allontana.
4 (quattro) si attribuisce alla risposta in flessione dell’arto nei confronti dello stimolo doloroso, quando il paziente tende a piegare l’articolazione per allontanarsi da ciò che gli sta procurando dolore.
3 (tre) definisce la flessione non naturale ma anomala nel suo movimento.
2 (due) è il punteggio attribuito alla risposta in estensione dell’arto soggetto a stimolo doloroso.
1 (uno) definisce la totale assenza di risposta motoria a un qualsiasi comando, compresi gli stimoli dolorosi.
Tabella punteggi della Scala di Glasgow
Riportiamo qui in tabella il riassunto dei punteggi da attribuire a ciascuna singola risposta.
Tabella. Parametri della scala Glasgow e punteggi relativi per calcolarla | ||||||
1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | |
Apertura occhi | Assente | dopo stimolo doloroso | in risposta a stimoli vocali | spontanea | – | – |
Risposta verbale | Nessuna risposta | Suoni incomprensibili | Parole incoerenti | Frasi confuse | Il paziente è orientato e riesce a conversare | – |
Risposta motoria | Assenza totale di movimento | Estensione | Flessione anomala | Flessione e ritrazione | Localizzazione dello stimolo doloroso | Obbedienza ai comandi |
Qual è il significato della scala di Glasgow?
Come tutte le scale a punti anche la scala di Glasgow è piuttosto grossolana e costituisce una forma di esame neurologico di prima battuta ed estremamente rapido e universale per i pazienti incoscienti, scarsamente collaboranti o colpiti da trauma cranico.
Infatti la Scala di Glasgow rappresenta solo una parte dell’esame neurologico dei pazienti incoscienti. È anche importante valutare la reattività della pupilla, il fondo oculare, i riflessi del tronco encefalico, i riflessi degli arti, i segni di meningismo e la risposta plantare. Prese nel loro insieme, queste valutazioni possono essere utili per la corretta localizzazione di una lesione neurologica.
Un’altro utilizzo importante e diffuso della scala di Glasgow consiste nella valutazione rapida nel tempo dell’evoluzione del paziente ricoverato. Il trend della scala GCS in miglioramento o in peggioramento può dare delle importanti indicazioni sull’evoluzione neurologica del paziente ed anticipare provvedimenti urgenti e salvavita, come ad esempio l’esecuzione di una TAC cerebrale di controllo.
Valutazioni dei pazienti con trauma cranico sulla base della scala GCS
Quando avviene un trauma cranico è importante valutare rapidamente il paziente per comprendere se esso possa avere o meno delle lesioni significative in atto. A questo scopo la scala di Glasgow è uno strumento rapido ed efficace.
Il trauma cranico è definito lieve se il punteggio finale è di 14-15; moderato se tra 9 e 13; grave se minore di 9. Il valore più importante da ricordare è 8, che definisce il passaggio a una condizione di elevata gravità, cioè da uno stato di coscienza più o meno conservata a uno stato di incoscienza –di conseguenza, per i pazienti con valori uguali o inferiori a 8 è consigliata l’intubazione per la messa in sicurezza definitiva della pervietà delle vie aeree che spesso nel paziente con un valore inferiore a 8 non sono protette.
Limiti della scala di Glasgow per il paziente neurologico
La valutazione della scala di Glasgow non è indicata nei bambini di età <36 mesi, in quanto soggetti che non hanno ancora sviluppato una completa padronanza del linguaggio. Questo non rende valutabile in modo accurato l’analisi della risposta verbale. Altrettanto ha dei forti limiti di impiego nel caso di pazienti con una barriera linguistica.
Conclusioni
La Glasgow Coma Scale è un efficace strumento di valutazione del livello di coscienza del paziente, semplice da effettuare e facilmente riproducibile. È indicato il suo utilizzo nelle vittime di traumi gravi, in soggetti in coma o ricoverati in terapia intensiva, per un loro migliore inquadramento.
Fonti:
- (1) Teasdale, G. Jennet В (1974) Assessment of coma and impaired consciousness. A practical scale. Lancet II, 81-84 https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/4136544/
- Piñero G.R., Ferrari A., Muñoz Cruzado N., Godoy D. The first hours of traumatic brain injury. Evaluation and management in emergency room. Reviews in Healthcare vol.5. n.3 (2014) https://journals.seedmedicalpublishers.com/index.php/rhc/article/view/933/0
- Mehta, R., & Chinthapalli, K. (2019). Glasgow coma scale explained. BMJ, 365 https://www.bmj.com/content/365/bmj.l1296