LA SCALA VAS PER LA MISURAZIONE DEL DOLORE
Cos’è la scala VAS
Nell’assistenza sanitaria i professionisti sono incoraggiati a documentare regolarmente il dolore del paziente, unitamente ad altre pratiche standard.
La scala VAS (Visual Analogue Scale) è uno dei parametri utilizzati da parte dell’operatore sanitario per stimare l’intensità del dolore nei pazienti adulti (e nei bambini più grandi) e per stabilire l’entità di sollievo dal dolore.
Perché occorre una valutazione oggettiva del dolore? Storia delle scale di valutazione
Il dolore è un sintomo ed è soggettivo, cioè percepito in modo differente da ciascun soggetto. Si tratta una sensazione di disagio fastidiosa che è molto complessa, dipende sia dalla stimolazione che dalla elaborazione dello stimolo (componente di trasmissione diretta) da parte del paziente (componente affettiva).
È difficile da parte del soggetto poter descrivere il dolore e allo stesso modo da parte di chi riceve l’informazione percepire la reale entità della sensazione di disagio da parte del paziente. Inoltre la risposta al dolore, cioè la terapia antidolorifica, è per sua natura oggettiva e da calibrare. Per questo motivo il medico ha bisogno di riferimenti su cui orientarsi, e questo è il motivo per cui sono nate le scale di valutazione del dolore.
Lo strumento di valutazione ottimale è di semplice utilizzo, riproducibile, e rapido.
La scala VAS è una delle scale di valutazione del dolore
La scala VAS per la valutazione del dolore risponde alle esigenze di rapidità, semplicità e riproducibilità necessarie per uno strumento da utilizzare quotidianamente e per questo si è imposta nell’utilizzo su larga scala rispetto altri metodi disponibili.
È un accertamento che non necessita di strumentazione (solo di carta e penna, o addirittura se ne può fare a meno) e per questo è un test di facile utilizzo.
È un tipo di test diagnostico che rimane comunque altamente sensibile: può rilevare piccoli cambiamenti dell’intensità del dolore. Inoltre consente il monitoraggio costante del suo andamento.
Come funziona la scala VAS
L’operatore sanitario chiede al paziente di selezionare un punto su una linea, la quale viene disegnata tra due estremità, per esprimere quanto intenso il paziente percepisce il dolore. Si tratta di un scala continua composta da una linea orizzontale (HVAS) o verticale (VVAS), solitamente lunga 10cm, ancorata da due descrittori verbali, chiamati “nessun dolore” e “massimo dolore”. Ai pazienti si chiede di valutare l’intensità del dolore allo stato attuale o l’intensità del dolore provato nelle ultime 24 ore.
Lettura dei risultati della scala VAS
Il punteggio è misurato da zero fino al punto segnalato dal paziente. Ci saranno 10 livelli di intensità di dolore. Più il punteggio è alto, maggiore sarà l’intensità del dolore.
Affidabilità della scala VAS
Per valutare il dolore acuto l’affidabilità della scala VAS nei vari studi è giudicata buona. Nei pazienti con deterioramento cognitivo o analfabetismo invece non possono essere garantiti risultati affidabili.
La scala VAS per monitorare i trattamenti
Attraverso i risultati ottenuti dal test della scala VAS è possibile utilizzare la riduzione percentuale del dolore come mezzo per confrontare i trattamenti o monitorare i progressi della terapia del dolore. Per elaborare la riduzione percentuale del dolore viene utilizzato un preciso calcolo, in base al quale si stabilisce la risposta al trattamento. Ad esempio, una variazione da 51 a 48 mm sulla scala VAS viene letta come una variazione percentuale di circa il 6%.
Limiti della scala VAS
Sebbene questo strumento sia adatto per l’uso con bambini più grandi e adulti, la necessità di dover visualizzare e segnare la linea possono fare della scala VAS un test poco pratico da utilizzare in situazioni di emergenza.
Uno dei limiti del VAS è proprio il fatto che deve essere visualizzato su carta o dispositivo elettronico, ed è inoltre necessario fare attenzione quando si fotocopia la linea poiché può comportare dei cambiamenti significativi nella sua lunghezza.
Anche l’orientamento grafico del VAS può fare la differenza: va deciso di volta in volta se presentarlo in modo orizzontale o verticale, in base alla normale tradizione di lettura del paziente che si ha davanti.
Difficoltà nell’interpretazione della scala VAS
L’interpretazione dei punteggi del dolore non è sempre semplice.
Normalmente i pazienti sono in grado di comunicare la loro esperienza di dolore e la loro risposta al trattamento. La chiave per una gestione efficace del dolore dipende dalla capacità del paziente di utilizzare gli strumenti disponibili, ma anche dall’attenta interpretazione da parte del personale sanitario.
L’intensità del dolore è probabilmente la dimensione più facile del dolore da valutare, ma non è così facile interpretare la complessità dei risultati. I pazienti comunicano molte più informazioni sul loro dolore rispetto alla semplice intensità quando si utilizza una scala di valutazione del dolore.
In ambito clinico, poi, l’intensità non è l’unico fattore importante nell’esperienza del dolore, poiché il dolore va inserito all’interno di un contesto che non può tenere conto solo del livello del dolore. Anche l’ambiente ha un impatto sull’esperienza di dolore, così come aspettative, atteggiamenti e convinzioni. Il dolore è raramente causato da fattori psicologici, ma è associato ad effetti psicologici ed emotivi come paura, ansia e depressione. Il dolore acuto o cronico può portare a vari gradi di comportamento alterato, disfunzione o disabilità. La patologia non è sempre correlata al dolore: l’assenza di identificabile patologia non significa assenza di dolore.
La scala VAS nella realtà quotidiana
Nella pratica quotidiana non è così semplice far svolgere al paziente le misurazioni cartacee necessarie per l’utilizzo della scala VAS. Spesso accade che per mancanza di tempo o situazioni d’urgenza non vi sia la possibilità di compiere la valutazione nel modo tradizionale. Per questo motivo può succedere di richiedere una valutazione VAS verbalmente anziché in forma cartacea.
La valutazione VAS in forma verbale
In questo caso si chiede al paziente di pensare alla condizione di massimo benessere (= valore zero) e di massimo dolore immaginabile, o mai provato in vita finora (= valore 10) e di fornire un numero relativo al dolore attuale.
Conclusioni
Le scale di valutazione del dolore hanno un posto fondamentale in ambito clinico, e tra queste la scala VAS è la più utilizzata. Indipendentemente dalla scala o dal metodo utilizzato, i medici dovrebbero in qualche modo valutare sempre i livelli di dolore dei loro pazienti.
La scala VAS è un test utile per la valutazione clinica dolore del paziente adulto o del bambino più grande. Essa va comunque inserita all’interno di un contesto più ampio e valutato anche sulla base di altre evidenze cliniche.
Dott.ssa Suela Leba, infermiera
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Fonti e note:
- A systematic review of the pain scales in adults: Which to use?
- Measures of adult pain: Visual Analog Scale for Pain (VAS Pain), Numeric Rating Scale for Pain (NRS Pain), McGill Pain Questionnaire (MPQ), Short-Form McGill Pain Questionnaire (SF-MPQ), Chronic Pain Grade Scale (CPGS), Short Form-36 Bodily Pain Scale (SF-36 BPS), and Measure of Intermittent and Constant Osteoarthritis Pain (ICOAP)
- Pain: a review of three commonly used pain rating scales