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La setticemia, nota anche come sepsi, è una grave condizione medica causata dalla diffusione di batteri o altri agenti patogeni nel flusso sanguigno, a seguito di un’infezione iniziale in qualsiasi parte del corpo.
Può provocare danni agli organi vitali ed essere fatale se non viene diagnosticata e trattata rapidamente; è infatti considerata una delle principali cause di mortalità ospedaliera.
Che cos'è la setticemia?
La setticemia è una grave sindrome clinica dovuta alla presenza di microrganismi patogeni nel flusso sanguigno, come batteri, virus, funghi o altri.
Questa condizione può essere causata da un’infezione in qualsiasi parte del corpo, come nel caso della polmonite o delle infezioni del tratto urinario, dentali, cutanee o dovute a interventi chirurgici.
Quando i microrganismi patogeni entrano nel flusso sanguigno, possono diffondersi in tutto il corpo e produrre un’infiammazione generalizzata, provocando una serie di sintomi gravi e danneggiando gli organi vitali.
Quanto è frequente la sepsi? Epidemiologia
La setticemia può presentarsi a qualsiasi età, indipendentemente dallo stato di salute o dallo stile di vita, ma colpisce più frequentemente i neonati, gli anziani e le persone con un sistema immunitario indebolito.
Secondo le statistiche la mortalità associata alla sepsi varia tra il 10% e il 50% delle persone colpite, a seconda della gravità della condizione e della tempestività del trattamento.
Cause di setticemia: eziologia
La maggior parte dei casi di setticemia è causata da batteri: i più comuni sono Staphylococcus aureus, Escherichia coli, Klebsiella pneumoniae, Pseudomonas aeruginosa e Streptococcus pneumoniae. Tuttavia può derivare anche da altri microrganismi che compromettono il sistema immunitario, come virus (ad esempio il virus dell’HIV) o funghi (ad esempio Candida albicans).
Il sistema immunitario, in genere, è in grado di combattere efficacemente le infezioni iniziali, ma in alcuni casi i microrganismi patogeni vincono le difese del corpo e si diffondono nel flusso sanguigno.
Altri fattori di rischio che possono contribuire allo sviluppo della sepsi includono malattie croniche come diabete, cancro, insufficienza renale e insufficienza epatica, malnutrizione, l’uso di dispositivi medici come cateteri e ventilatori e l’uso di farmaci immunosoppressori.
Sintomi della setticemia
I sintomi di setticemia possono variare in base alla gravità e alla rapidità con cui si sviluppa la condizione, ma ci sono alcuni disturbi comuni che possono essere indicativi di una possibile infezione sistemica:
- febbre alta o bassa temperatura corporea;
- respiro affannoso o difficoltà respiratorie;
- battito cardiaco accelerato o pressione sanguigna bassa;
- sudorazione eccessiva o sudorazione fredda;
- pelle pallida, marmorizzata o bluastra;
- dolori muscolari, articolari o addominali;
- nausea e vomito o diarrea;
- confusione mentale, sonnolenza o difficoltà di coordinazione;
- diminuzione della diuresi o urina scura.
Diagnosi di setticemia
Qualora si manifestino sintomi di setticemia, è opportuno rivolgersi quanto prima al proprio medico per avere una diagnosi tempestiva e iniziare immediatamente un trattamento terapeutico per contrastare la diffusione dell’infezione ed eliminare gli agenti patogeni nel sangue.
Dopo un primo colloquio anamnestico, il medico prescriverà una serie di esami diagnostici volti a confermare la diagnosi.
Anamnesi
L’anamnesi nella diagnosi di setticemia è un’importante fase preliminare, che consiste nell’intervistare il paziente e raccogliere informazioni riguardanti:
- le condizioni di salute del paziente;
- i sintomi che sta sperimentando;
- eventuali infezioni recenti o interventi chirurgici;
- la presenza di patologie croniche;
- i farmaci assunti;
- la presenza di ulteriori fattori di rischio.
Esame obiettivo
Durante l’esame obiettivo, il medico valuta i segni che il paziente manifesta e cerca di individuare eventuali segni clinici tipici della setticemia.
Questa fase può includere il controllo dell’addome e del torace, per verificare la presenza di segni di infezione o zone di dolorabilità, e l’auscultazione del torace per individuare rumori anomali durante la respirazione; inoltre il medico può valutare la mobilità del paziente e la sua capacità di coordinazione.
Esami strumentali e di laboratorio
Gli esami strumentali e di laboratorio sono fondamentali per la diagnosi definitiva di setticemia. I più impiegati sono:
- Esame del sangue completo (CBC): può rivelare la presenza di un aumento dei globuli bianchi, globuli rossi, piastrine, emoglobina e altre sostanze nel sangue.
- Coltura del sangue: prevede la raccolta di campioni di sangue per identificare l’agente patogeno responsabile dell’infezione e determinare la sensibilità agli antibiotici.
- Indicatori di infiammazione ed infezione: VES, PCR e Procalcitonina
- Esame chimico del sangue: valuta i livelli di elettroliti, enzimi, proteine, zuccheri e altri elementi che potrebbero compromettere la funzionalità degli organi.
- Test di coagulazione: serve a valutare la capacità del sangue di coagulare.
- Esami di imaging: come radiografie, ecografie, TAC o risonanze magnetiche, per individuare eventuali focolai di infezioni nel corpo.
- Misurazione dei livelli di acido lattico: un aumento dei livelli di acido lattico nel sangue può essere indicativo di uno stato di shock settico già in corso.
Diagnosi differenziale di setticemia
La diagnosi differenziale della sepsi è importante per escludere altre patologie che possono manifestarsi con sintomi simili e per identificare correttamente la causa dei disturbi del paziente. Alcune condizioni da considerare sono:
- malattie autoimmuni, che possono provocare febbre, dolori articolari ed eruzioni cutanee, come il lupus eritematoso sistemico;
- reazioni allergiche gravi, che causano difficoltà respiratorie, eruzioni cutanee e bassa pressione sanguigna;
- insufficienza cardiaca congestizia, spesso associata a difficoltà respiratorie e accumulo di liquidi nei tessuti.
In genere gli esami strumentali aiutano ad orientarsi: la presenza di indici di infezione oppure l’individuazione con gli esami per immagini di un ascesso sono in grado di porre la diagnosi differenziale.
Complicanze della sepsi
Possono insorgere diverse complicanze dovute alla diffusione dell’infezione a tutto il corpo, tra cui:
- Shock settico: la pressione sanguigna diminuisce drasticamente, compromettendo l’afflusso di sangue agli organi vitali e mettendo a rischio la vita del paziente.
- Insufficienza multiorgano: la diffusione di microrganismi patogeni nel flusso sanguigno può causare danni a più organi vitali.
- Coagulazione intravascolare disseminata (CID): la coagulazione del sangue si verifica in maniera incontrollata in tutto il corpo, portando alla formazione di coaguli che causano ostruzioni dei vasi sanguigni.
- Meningite: una grave infiammazione delle membrane che ricoprono il cervello e il midollo spinale.
- Artrite settica: una grave infiammazione delle articolazioni, che può provocare danni permanenti.
Come individuare i responsabili della sepsi? L'emocoltura
Per identificare gli agenti patogeni responsabili della sepsi in modo inequivocabile si utilizza la tecnica dell’emocoltura, che abbiamo descritto ampiamente in un articolo dedicato.
Si prelevano alcuni campioni di sangue che saranno poi messi a proliferare (coltura) fino ad ampliare le colonie e riuscire ad indentificarle.
In questo modo si riesce a dare un nome specifico all’agente patogeno e di conseguenza ad orientare la terapia in modo altrettanto specifico.
Trattamento della sepsi
Trattamento farmacologico
La terapia farmacologica deve essere iniziata il prima possibile. Prevede l’uso di antibiotici se possibile mirati al microrganismo specifico che causa l’infezione e l’uso di farmaci per il controllo dei sintomi e il supporto vitale.
Quando intraprendere la terapia antibiotica per una sepsi?
La terapia antibiotica per la sepsi in genere si intraprende dopo l’emocoltura. In questo modo si evita che la somministrazione di antibiotico possa eliminare i batteri dal sangue e di conseguenza rendere nulla la ricerca dei microrganismi con l’emocoltura. Una volta eseguita l’emocoltura allora si inizierà una terapia antibiotica ad ampio spettro contro i patogeni più probabilmente coinvolti. Questa scelta, frutto di esperienza e di suggerimenti dati dalle linee guida, dipenderà dalle informazioni disponibili, dall’anamnesi e dalle indicazioni tratte dalle indagini strumentali svolte, come ad esempio la sede principale dell’infezione.
La terapia di supporto nella sepsi
Oltre alla terapia antibiotica è necessario supportare le funzioni del paziente fino a che il suo sistema immunitario, con l’aiuto della terapia antibiotica, non sia in grado di debellare l’infezione. A questo scopo si utilizzano:
- Fluidi endovenosi: fondamentali per mantenere il volume di sangue e prevenire l’insufficienza renale.
- Vasopressori: per aumentare la pressione sanguigna e garantire l’afflusso di sangue agli organi vitali in caso di shock settico.
- Corticosteroidi: utilizzati in alcuni casi per ridurre l’infiammazione e migliorare la risposta del paziente al trattamento.
- Anticoagulanti: utilizzati in caso di CID (Coagulazione Intravascolare Disseminata), una condizione per cui si verifica una produzione eccessiva di trombina e fibrina nel sangue, sostanze che supportano il processo di coagulazione.
Trattamento chirurgico
Il trattamento chirurgico può essere necessario in alcuni casi, soprattutto se l’infezione è localizzata in un particolare organo o tessuto del corpo e non risponde al trattamento antibiotico. Tra i possibili interventi chirurgici per la sepsi troviamo:
- il drenaggio di ascessi o raccolte purulente qualora si sviluppino accumuli di pus;
- la rimozione di tessuti infetti o necrotici, necessaria per prevenire la diffusione dell’infezione e favorire la guarigione;
- la chirurgia riparativa, che in caso di infezioni localizzate può essere necessaria per ripristinare la normale funzionalità dell’organo.
In ogni caso il trattamento chirurgico della sepsi viene generalmente considerato come un’opzione terapeutica di seconda linea, riservata ai casi più gravi e complessi. Il trattamento farmacologico deve essere sempre la cura di prima scelta.
Setticemia: informazioni da ricordare
La setticemia, o sepsi, è una condizione potenzialmente letale che richiede un trattamento rapido ed efficace.
Si tratta di una grave sindrome clinica dovuta alla presenza di microrganismi patogeni nel flusso sanguigno provenienti da un focolaio infettivo localizzato in una parte del corpo.
È provocata da diversi batteri, virus o funghi che si insediano nell’organismo o da complicazioni dovute a un sistema immunitario compromesso, e può essere trattata con una terapia antibiotica mirata o, in alcuni casi specifici, con un intervento chirurgico.
Vi sono diverse abitudini e misure di prevenzione che possono essere adottate per evitare che un’infezione si aggravi, come ad esempio prestare la giusta attenzione all’igiene personale e alla cura delle ferite, svolgere controlli regolari in caso di malattie croniche ed eseguire le vaccinazioni raccomandate.
Monitorare costantemente la propria salute e seguire uno stile di vita sano, così da rafforzare il sistema immunitario, è fondamentale per prevenire complicanze e combattere le infezioni tempestivamente, riducendo così il rischio di setticemia.