La sindrome da astinenza neonatale è una sindrome da astinenza a tutti gli effetti che colpisce i neonati nel momento in cui la madre partorisce, a causa della cessazione del trasferimento di sostanze psicoattive dalla circolazione materna a quella fetale. Si stima che negli USA venga effettuata una nuova diagnosi di astinenza neonatale ogni 18 minuti, e solo per quanto riguarda gli oppioidi!

Attraverso la propria circolazione la madre veicola al feto buona parte delle sostanze che ingerisce, comprendendo sia quelle a scopo nutritivo sia le molecole ad azione psicotropa, come alcol, barbiturici e oppiacei.

Gli oppioidi comprendono sia sostanze prescrivibili a uso medico come la morfina, l’ossicodone e il metadone, sia sostanze assunte illegalmente, come l’eroina. La madre in gravidanza che assume morfinici per curare stati di dolore, oppure il metadone per la terapia di disassuefazione o sostanze d’abuso a scopo ricreativo, trasferisce tutte queste sostanze nella cavità endouterina direttamente al feto.

Quando il feto è esposto a tutte queste sostanze ad attività psicotropa ne diviene gradualmente dipendente. Così tanto che, al momento del parto, è probabile che manifesti i sintomi dell’astinenza come pianto inconsolabile, irritabilità, tremori e difficoltà ad alimentarsi.

Prima di applicare degli interventi farmacologici, alcuni ricercatori si stanno concentrando nell’elaborazione di strategie alternative nel cercare di placare i sintomi dell’astinenza da sostanze nei neonati. Uno di questi interventi si basa sul Mangia, Dormi, Consolati¹ e consiste nel monitorare con attenzione il neonato durante l’alimentazione, nel ritmo di sonno/veglia e nella facilità ad essere consolato.