La sindrome di De Quervain o Tenosinovite stenosante del primo dito
Cos’è la Sindrome di De Quervain?
La Sindrome di De Quervain, anche nota come tenosinovite stenosante del primo dito, consiste in un processo flogistico che interessa la guaina che avvolge i tendini di due muscoli del pollice, causando dolore e difficoltà nei movimenti del polso.
Questa sindrome prende nome dal medico chirurgo svizzero, Fritz De Quervain, che la descrisse per la prima volta nel 1895: egli notò, in alcune donne, una limitazione funzionale dei movimenti del polso, accompagnata da classici segni infiammatori lungo il decorso dei tendini del pollice, associati a tumefazioni.
Questa sindrome infiammatoria è a carattere degenerativo e, solitamente, evolve in stadi clinici sempre peggiori, fino a giungere all’impossibilità totale di controllare i movimenti della mano. [1],[2]
Cenni di anatomia della mano e ruolo dei tendini
Come detto, la Sindrome di De Quervain è un processo infiammatorio che colpisce le guaine (o vagine) di due tendini di due muscoli della mano:
- Il muscolo abduttore lungo del pollice, che partecipa all’abduzione del pollice e alla flessione palmare della mano;
- Il muscolo estensore breve del pollice, che abduce il pollice ed estende le falangi prossimali.
I tendini sono, in generale, delle strutture fibrose che connettono i muscoli alle ossa e sono rivestiti da una guaina, definita rivestimento sinoviale; nella Sindrome di De Quervain sono proprio le guaine sinoviali dei tendini dei muscoli sopra citati ad andare incontro ad infiammazione ed è per questo che si parla anche di Tenosinovite di De Quervain.
Infiammandosi, queste guaine sinoviali si ispessiscono proprio nel punto in cui i tendini passano attraverso un tunnel osteo-fibroso, situato in corrispondenza dello stiloide dell’osso radio nel polso distale, in una regione chiamata tabacchiera anatomica.
La funzione del pavimento osteofibroso di questo tunnel è quella di mantenere in sede i tendini stessi, i quali, altrimenti, si impennerebbero, limitando la capacità funzionale dell’intera mano. Quando, però, è in atto un’infiammazione, le guaine si ispessiscono, premendo sui tendini e sui fasci nervosi, determinando dunque dolore e limitazione nei movimenti. [1],[3]
Aspetti epidemiologici della Sindrome di De Quervain
La prevalenza stimata della tenosinovite del prim<o dito è di circa lo 0.5 % negli uomini e di quasi 1.5 % nelle donne, con un picco di prevalenza nelle donne di età compresa tra i quarant’anni e i cinquant’anni.
Il coinvolgimento bilaterale di entrambe le mani è spesso di natura passeggera nelle neo-mamme le quali, soprattutto durante i primissimi anni di vita dell’infante, tendono a sollevare il bambino, chiamando in causa i muscoli del pollice e i deviatori del radio. [2]
Eziologia e fattori di rischio della Sindrome di De Quervain
Nella Sindrome di De Quervain si assiste a un ispessimento generalizzato delle guaine dei tendini di due muscoli del pollice, che esita con l’intrappolamento dei tendini stessi all’interno del canale osteo-fibroso dello stiloide del radio.
Le ultime rilevazioni in materia fanno ritenere che questo ispessimento non sia tanto da imputare a processi di infiammazione acuta delle guaine sinoviali, quanto alla degenerazione delle guaine stesse; queste ultime, degenerando, contribuiscono a depositare nuovo tessuto fibroso e a formare nuovi vasi che, nel complesso, determinano un ispessimento delle guaine dei tendini.
È naturale ritenere che, oltre alla predisposizione anatomica e dunque individuale dei tendini dei muscoli della mano, certi movimenti, ripetuti con costanza, vadano a sollecitare troppo i tendini stessi, conducendo all’infiammazione.
In particolar modo i continui movimenti di flesso-estensione del pollice vanno a determinare, in ultimo, una sorta di sovraccarico funzionale all’interno del canale osteo-fibroso; tale sovraccarico, se associato a una tendenza alla degenerazione mixoide delle guaine, può sicuramente esitare nella Sindrome di De Quervain.
Diversi tipi di movimenti, reiterati sempre nello stesso modo, possono indurre la sindrome; non a caso, nella letteratura anglosassone, la Sindrome di De Quervain è informalmente nota come Washerwoman’s Sprain, o slogamento della lavandaia.
Le lavandaie, infatti, eseguivano manualmente sempre gli stessi movimenti, sollecitando all’estremo l’abduzione del pollice e del radio e, in alcuni casi, sviluppavano la sindrome.
Anche altre attività, tipiche di alcune professioni, possono costituire dei fattori di rischio per la Sindrome di De Quervain, come:
- Cucire;
- Ricamare;
- Suonare determinati strumenti musicali;
- Sollevare i neonati con i pollici addotti radialmente da parte delle neo-mamme;
- Utilizzare per molte ore al giorno il mouse e la tastiera del PC. [1]
Sintomi associati alla Sindrome di De Quervain
Il sintomo principale associato alla Sindrome di De Quervain è il dolore, percepito in corrispondenza dello stiloide radiale del polso, che tende a irradiarsi verso l’avambraccio e verso il pollice.
Questo dolore può insorgere in maniera graduale o all’improvviso: sicuramente viene esacerbato quando si stringono oggetti con forza, quando si abduce e si estende il pollice e quando si ruota il polso.
Oltre al dolore, altri sintomi vengono spesso riportati dai pazienti con tenosinovite stenosante, e sono di norma confinati a livello del primo compartimento dorso-radiale del polso, come:
- Tumefazioni e gonfiori lungo il decorso dei tendini dei muscoli estensore breve e abduttore lungo del pollice;
- Difficoltà di movimento e limitazione funzionale;
- Sensazione di calore nella regione dorso-radiale del polso;
- Iperestesia del primo dito della mano, causata dall’infiammazione delle terminazioni nervose del nervo radiale e del nervo cutaneo laterale dell’avambraccio, che si distribuiscono al pollice.
È importante sottolineare che, mentre nella fase di infiammazione acuta della sindrome il dolore tende a essere intermittente, nella fase degenerativa il dolore tende a manifestarsi continuamente, causando un notevole disagio alla persona. [1]
Diagnosi della Sindrome di De Quervain
La diagnosi della Sindrome di De Quervain è puramente clinica, sebbene alcuni esami strumentali possano fungere da valido supporto alla diagnosi stessa.
In genere, l’iter diagnostico della Sindrome di De Quervain si compone delle seguenti fasi:
- Visita medica con anamnesi ed esame obiettivo
Il medico ortopedico è il medico specialista nell’individuazione e nella terapia della Sindrome di De Quervain. Innanzitutto, durante la visita ortopedica, il medico vaglia a fondo tutte le informazioni anamnestiche riferite dal paziente, fornendo particolare attenzione alla presenza di reumatismi pregressi o di ereditarietà in famiglia di processi infiammatori-degenerativi a carico della mano.
Esaurita la fase anamnestica, il medico prosegue con l’esame obiettivo delle mani, attraverso le seguenti fasi:
- Ispezione della regione dorso-radiale del polso, alla ricerca di segni infiammatori come arrossamento e gonfiore.
- Palpazione lungo il decorso tendineo del compartimento dorso-radiale del polso, che in genere evoca dolore acuto.
Dopo ispezione e palpazione, qualora il medico abbia valutato come verosimile la presenza della Sindrome di De Quervain, egli mette in atto il Test di Eichoff o il Test di Finkelstein, ricercandone un’eventuale positività.
Il Test di Finkelstein consiste nello stirare attivamente il polso del paziente in direzione ulnare, ossia in direzione del mignolo, con il pollice eventualmente chiuso all’interno della mano come nella variante eseguita nel Test di Eichoff. Poiché tali movimenti causano lo stiramento massimo passivo dei due tendini, in caso si sia affetti dalla Sindrome di De Quervain il paziente avvertirà un dolore lancinante a carico del primo compartimento dorso-radiale del polso.
- Ecografia muscolo-tendinea della mano
L’esame ecografico della mano consente di individuare con precisione le alterazioni tendinee indotte dal processo infiammatorio.
L’ecografia muscolo-tendinea della mano, in caso di Sindrome di De Quervain, può mostrare i seguenti reperti:
- Aumento volumetrico (ispessimento) del tendine;
- Scorrimento del tendine limitato e compromesso;
- Riscontro di neoformazioni cistiche essudatizie a livello tendineo.
L’esame radiografico diretto della mano viene invece talvolta utilizzato, quando si vuole verificare se il dolore a livello della regione dorso-radiale del polso sia causato da un’alterazione tendinea o articolatoria, entrando dunque in diagnosi differenziale con la rizoartrosi, o artrosi del pollice. [1],[2]
Cure e trattamenti per la Sindrome di De Quervain
I trattamenti attualmente impiegati per la cura della Sindrome di De Quervain possono essere di natura conservativa o di natura chirurgica, esposti in dettaglio di seguito:
Trattamento conservativo
Il trattamento conservativo per la Sindrome di De Quervain attenua i sintomi dolorosi della patologia non impiegando la chirurgia ma contrastando le caratteristiche infiammatorie dell’affezione.
A questo scopo sono sovente somministrati farmaci FANS o farmaci cortisonici per via sistemica o tramite mesoterapia, ossia introdotti direttamente nel tessuto sottocutaneo per mezzo di un ago, in caso di dolore grave.
Il trattamento conservativo prevede anche di sottoporre a riposo funzionale con bendaggio o tutore il polso della mano interessata per almeno 15 giorni, cercando di attutire l’edema con un bendaggio elastico.
Parallelamente sono da applicare impacchi di ghiaccio refrigeranti per combattere i sintomi scatenati dalla reazione infiammatoria.
Trattamento chirurgico
Il trattamento chirurgico viene riservato ai casi che esibiscono una sintomatologia particolarmente severa e resistente alla somministrazione di farmaci.
L’operazione chirurgica eseguita allo scopo viene definita puleggiotomia e comporta l’apertura della puleggia del tunnel osteo-fibroso, con asportazione della guaina ispessita e successiva liberazione dei tendini estensori, in maniera che non siano più compressi dalle sinovie infiammate.
Generalmente, dopo aver affrontato un adeguato protocollo riabilitativo con esercizi di mobilizzazione graduale del polso e uso del tutore, è possibile riprendere le proprie attività quotidiane dopo circa un mese e mezzo dalla data dell’intervento. [1],[4],[5]
Conclusioni
In definitiva, si può affermare che la Sindrome di De Quervain, anche nota come tenosinovite stenosante del primo dito della mano, sia una patologia piuttosto comune, che tende a colpire con maggiore frequenza le donne.
Questo problema, originato dalla ripetizione continua di certi movimenti della mano associati a una predisposizione genetica di base, può evolvere in conseguenze temibili, come la limitazione funzionale della mano fino all’impossibilità di controllarla, con dolore annesso.
Attualmente, la medicina impiega farmaci antidolorifici e cortisone come trattamento conservativo, riservando l’operazione chirurgica di liberazione dei tendini compressi solo nei casi più gravi e resistenti alla somministrazione dei farmaci.
Dott. Nicola Bizzotto, ortopedico
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Fonti e note:
- [1] Gallinaro P. Manuale di ortopedia e traumatologia. Milano: McGraw-Hill; 2007.
- [2] Satteson E, Tannan SC. De Quervain Tenosynovitis. In: StatPearls [Internet]. Treasure Island (FL): StatPearls Publishing;
- [3] Anastasi G, Cannas M, Cavaletti GA, et al. Trattato di Anatomia Umana. Milano: Edi Ermes; 2021.
- [4] Goel R, Abzug JM. de Quervain’s tenosynovitis: a review of the rehabilitative options. Hand (N Y). 2015 Mar;10(1):1-5.
- [5] Patel KR, Tadisina KK, Gonzalez MH. De Quervain’s Disease. Eplasty. 2013