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Steatoepatite non alcolica: quanto è efficace il nuovo farmaco Pegozafermin?

Secondo questo studio sembrerebbe che il farmaco Pegozafermin riesca a  migliorare le condizioni dei pazienti affetti da Steatoepatite non alcolica.

Trattamento della Steatoepatite non alcolica (NASH): il farmaco Pegozafermin

La steatosi epatica è una condizione in cui il fegato presenta un accumulo eccessivo di grasso, rilevabile in almeno il 5% sul totale degli epatociti. Quando questa condizione coesiste con un documentato pattern infiammatorio all’interno del fegato e presenza di danno epatico, si parla di steatoepatite non alcolica (Non Alcoholic Fatty Liver Disease).

La NASH può essere associata a patologie croniche come l’epatite C, e per definizione non può essere diagnosticata nei soggetti forti bevitori di alcol, in quanto l’etilismo costituisce la causa di un altro tipo di steatosi, definita steatosi alcolica.

La steatoepatite non alcolica primaria può essere imputata a uno stato di obesità o al diabete mellito in soggetti non etilisti oppure può essere secondaria all’eccessiva assunzione di tossine o farmaci.

La NASH è un fattore di rischio per la trasformazione in fibrosi e cirrosi epatiche, e per aggiunta del carcinoma epatocellulare. Per cui il suo trattamento deve essere adeguato e tempestivo, tenendo anche conto che spesso la condizione è asintomatica.

Attualmente la NASH viene innanzitutto trattata correggendo il peso del paziente, incoraggiando uno stile di vita attivo e una dieta sana. Nei casi più gravi si associano dei farmaci, o eventualmente la chirurgia bariatrica. Le nuove strategie farmaceutiche si stanno concentrando invece sulla modulazione diretta del FGF-21, un fattore di crescita implicato nel metabolismo lipidico, glucidico ed energetico delle cellule epatocitarie.

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Caratteristiche dello studio

  • Tipo di studio: Trial clinico controllato randomizzato.
  • Luogo: USA.
  • Tipo di pazienti: Soggetti adulti affetti da NASH con associata fibrosi medio-grave.

 

Scopo dello studio: il farmaco Pegozafermin è efficace per il trattamento della steatoepatite non alcolica?

Gli autori del trial hanno voluto valutare l’efficacia del farmaco Pegozafermin, un analogo del FGF-21, nel trattamento di pazienti affetti da steatoepatite non alcolica associata a fibrosi di grado medio-grave.

 

Progettazione e risultati

Nel trial sono stati inclusi 219 pazienti affetti da NASH e fibrosi moderata-grave comprovate dalla biopsia epatica, di età compresa tra 21 e e 75 anni.

Trascorso l’iter di selezione, tutti i partecipanti sono stati suddivisi in un macro-gruppo che ha ricevuto il placebo (una volta a settimana o una volta ogni 2 settimane) e in un altro macro-gruppo che ha ricevuto la somministrazione del farmaco Pegozafermin, a diversi dosaggi¹.

Dopo 6 mesi dall’avvio della sperimentazione viene eseguita una biopsia epatica di follow-up, che ha mostrato i seguenti risultati:

  • i pazienti che hanno assunto il farmaco Pegozafermin hanno ottenuto un netto miglioramento nel punteggio diagnostico della fibrosi, con frequenza dalle 3 alle 4 volte più alta rispetto al gruppo placebo, a seconda dei dosaggi.
  • I partecipanti che hanno ottenuto una risoluzione della NASH sono stati solo del 2% nel gruppo placebo, mentre sono variati dal 23% al 37% nei sotto-gruppi sperimentali, assuntori del Pegozafermin.
  • I pazienti del macro-gruppo sperimentale hanno riportato un maggior numero di eventi avversi rispetto al placebo, per lo più a carico del distretto gastrointestinale.

 

Conclusioni

In attesa che il presente studio prosegua il suo disegno clinico nella fase 3 è emerso un dato molto interessante: il farmaco Pegozafermin, un analogo del FGF-21, riesce ad indurre un significativo miglioramento della NASH nei pazienti affetti, senza peggioramento dello stato di fibrosi.

Una volta delineato il profilo di sicurezza, questo nuovo farmaco potrebbe essere integrato nelle nuove cure a disposizione dei pazienti affetti da NASH, che possono raggiungere fino al 12% degli adulti statunitensi.

Fonti e note:

ARTICOLO ORIGINALE: Loomba R, Sanyal AJ, Kowdley KV et al. Randomized, controlled trial of the FGF21 analogue Pegozafermin in Nash. New England Journal of Medicine. 2023;389(11):998–1008.

[1] Sharma B, John S. Nonalcoholic Steatohepatitis (NASH) [Aggiornato il 7 Aprile 2023]. In: StatPearls [Internet]. Treasure Island (FL): StatPearls Publishing; 2023.

Nota 1. I pazienti che hanno assunto il Pegozafermin per via sottocutanea, ovvero la metà dei soggetti partecipanti, sono suddivisi in tre sotto-gruppi. Il primo di essi ha assunto il farmaco nella dose di 15 mg settimanalmente, il secondo lo ha assunto nella dose di 30 mg settimanalmente mentre il terzo lo ha ricevuto nella dose di 44 mg ogni due settimane.