Secondo questo studio sembrerebbe che alcuni farmaci biologici si siano dimostrati efficaci nella terapia dell’artrite reumatoide in fase iniziale.
Artrite reumatoide in fase iniziale: importanza della diagnosi precoce e terapia
L’artrite reumatoide è una patologia cronica su base autoimmune e colpisce tipicamente le articolazioni diartrodiali dell’organismo, ossia quelle articolazioni dotate al proprio interno della membrana sinoviale, interessando spesso più articolazioni alla volta.
Tale condizione è assai prevalente a livello globale (fino all’1% dell’intera popolazione mondiale) e si innesca dall’interazione di fattori genetici e ambientali, che produce un ambiente immunitario fortemente disregolato, in cui le cellule dell’immunità aggrediscono non solo le componenti articolari ma anche tessuti extra-articolari.
Poiché l’artrite reumatoide può arrivare a compromettere in maniera significativa le attività quotidiane del paziente, risulta molto importante tentare di diagnosticarla nelle fasi iniziali, potendo pertanto parlare di early arthritis. La sua individuazione precoce è in molti casi difficile poiché non sono apparsi tutti i segni clinici della malattia o perché i segni rilevati all’imaging possono non essere del tutto chiari.
Spesso l’artrite reumatoide in fase precoce si manifesta con articolazioni dolenti e tumefatte e rigidità mattutina che il paziente nota da meno di un anno. In questo arco di tempo è in molti casi necessario cominciare la terapia facendo uso di farmaci, noti come DMARDs, ossia farmaci modificanti la malattia, i quali possono aiutare a indurre una remissione della malattia.
Attualmente non è ancora stabilito con certezza quali siano i farmaci biologici più efficaci nel sostenere la remissione dei sintomi clinici dell’artrite reumatoide in fase iniziale, nonostante vi siano delle raccomandazioni generali delle principali comunità scientifiche su come utilizzarli e integrarli con altre terapie.
Caratteristiche dello studio
- Tipo di studio: Trial clinico controllato randomizzato.
- Luogo: Danimarca.
- Tipo di pazienti: Soggetti affetti da early arthritis con sintomi medio-gravi.
Scopo dello studio: qual è la migliore terapia per l’artrite reumatoide in fase iniziale?
Gli autori di questo interessante trial clinico hanno testato l’efficacia di vari farmaci biologici¹ rispetto alla terapia convenzionale in uso per il trattamento dell’artrite reumatoide in fase iniziale.
Progettazione
I ricercatori hanno selezionato 812 pazienti adulti, affetti da artrite reumatoide in fase iniziale con sintomatologia intensa o molto intensa, suddividendoli in quattro gruppi di uguale numerosità.
- Il primo gruppo ha previsto la somministrazione della terapia convenzionale per la malattia, a base di glucocorticoidi, sulfasalazina e idrossiclorochina.
- Il secondo gruppo ha assunto il farmaco biologico certolizumab.
- Il terzo gruppo ha assunto il farmaco biologico abatacept.
- Il quarto gruppo ha assunto il farmaco biologico tocilizumab.
Risultati
Dopo 48 settimane di trattamento, i ricercatori hanno valutato lo stato di malattia in tutti i partecipanti, facendo ricorso all’utilizzo della scala CDAI per i sintomi e al punteggio Sharp per la valutazione dei segni radiografici.
Sono dunque emerse le seguenti osservazioni:
- l’abatacept è risultato il farmaco più efficace nel sostenere la remissione clinica dei sintomi, inducendo una remissione apprezzabile con una frequenza del 50% superiore rispetto alla terapia convenzionale.
- Tra gli altri farmaci testati, il certolizumab ha mostrato una buona significatività nella remissione dei sintomi clinici, mentre il tocilizumab ha dimostrato risultati lievementi superiori rispetto alla terapia standard.
- I sintomi clinici sono migliorati maggiormente nei pazienti assuntori dei farmaci biologici rispetto al gruppo della terapia convenzionale, evidenziando peraltro una bassa progressione radiografica della malattia.
- Le reazioni avverse più frequenti si sono verificate nei pazienti che hanno ricevuto la somministrazione del certolizumab e della terapia convenzionale.
Conclusioni
Il presente studio ha messo in evidenza che l’impiego dei due farmaci biologici abatacept e certolizumab si è dimostrato più efficace della terapia convenzionale attiva per l’artrite reumatoide in fase iniziale (early arthritis).
Tale efficacia è stata attestata sia dalla remissione clinica dei sintomi dopo il trattamento sia dal minor grado di lesioni significative accertate con indagini radiografiche sulle articolazioni.
Fonti e note:
ARTICOLO ORIGINALE: Østergaard M, van Vollenhoven RF, Rudin A et al. Certolizumab pegol, abatacept, tocilizumab or active conventional treatment in early rheumatoid arthritis: 48-week clinical and radiographic results of the investigator-initiated randomised controlled NORD-STAR trial. Annals of the Rheumatic Diseases 2023;82:1286-1295.
[1] Littlejohn EA, Monrad SU. Early diagnosis and treatment of rheumatoid arthritis. Primary Care: Clinics in Office Practice. 2018;45(2):237–55.
[2] Minisola G. Trattamento precoce dell’artrite reumatoide. Integrazione operativa tra territorio e centri specializzati. Società Italiana di Medicina Generale. 2008.
Nota 1. I farmaci biologici sono un tipo di farmaci che agiscono in maniera molto selettiva su un bersaglio molecolare, interno o esterno alla cellula. Per tale ragione sono spesso costituiti da anticorpi umanizzati. Nel trial in esame abatacept agisce come un inibitore della co-stimolazione delle cellule T, bloccando la comunicazione tra le cellule T attivate e le cellule immunitarie che causano l’infiammazione nei tessuti. Certolizumab è invece un anticorpo monoclonale che agisce contro una proteina chiamata fattore di necrosi tumorale alfa (TNF-α), mentre il tocilizumab è un anticorpo monoclonale che agisce contro il recettore dell’IL-6 (interleuchina-6).