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La tigna della pelle

La tigna della pelle, chiamata anche con il nome scientifico di Tinea corporis, è un’infezione fungina che può colpire diverse parti del corpo. È causata da un gruppo di funghi chiamati dermatofiti che appartengono principalmente a tre generi: Trichophyton, Microsporum ed Epidermophyton.

Sono organismi opportunisticamente patogeni, il che significa che sono normalmente presenti nell’ambiente e non sono patogeni primari per l’uomo. Tuttavia quando trovano opportunità possono invadere le strutture cheratiniche della pelle, dei capelli e delle unghie, causando infezioni note come dermatofitosi o tigna.

 

Quanto è frequente la tigna? Epidemiologia

La tigna della pelle è un’infezione molto comune a livello globale. La sua prevalenza può variare in base a:

  • regione geografica
  • condizioni socio-economiche
  • clima
  • abitudini igieniche.

Sebbene la tigna possa colpire persone di tutte le età, è più frequente nei bambini. Ciò è in parte dovuto al fatto che i bambini tendono ad avere maggiori interazioni fisiche e contatti con oggetti infetti, oltre a una risposta immunitaria ancora in fase di sviluppo.

 

Quali sono le cause della tigna? Eziologia

Ci sono diversi fattori di rischio che possono aumentare la probabilità di contrarre la tigna, tra cui:

  • Contatto con animali: gli animali domestici, come gatti e cani, possono portare i dermatofiti e trasmetterli alle persone. Questo è particolarmente comune nei bambini che giocano con gli animali.
  • Contatto umano: il contatto diretto con una persona infetta può trasmettere i dermatofiti. Questo è un rischio ad esempio in comunità affollate, come asili o scuole.
  • Ambienti condivisi: i luoghi dove molte persone condividono gli stessi spazi, come piscine pubbliche o spogliatoi, possono aumentare il rischio di trasmissione.
  • Immunodeficienza: le persone con un sistema immunitario compromesso sono più suscettibili alle infezioni.

I dermatofiti si diffondono da una fonte infetta a una persona sana tramite spore specializzate chiamate conidi o arthrospore. Queste spore sono resistenti e possono sopravvivere in ambienti sfavorevoli per lunghi periodi, contribuendo così alla trasmissione delle infezioni.

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I processi chiave nella patogenesi includono:

  • Adesione e invasione: i dermatofiti aderiscono alla superficie cutanea attraverso adesine, che sono proteine ​​di adesione che li aiutano a legarsi saldamente alla superficie della pelle, e poi invadono lo strato corneo esterno della pelle, dove si trova la cheratina.
  • Degradazione della cheratina: i dermatofiti producono enzimi cheratinasi che sono in grado di degradare la cheratina, una proteina resistente presente nelle cellule della pelle, dei capelli e delle unghie. Questa capacità consente ai dermatofiti di ottenere le risorse nutritive necessarie.
  • Risposta immunitaria: l’organismo ospite risponde all’infezione scatenando una risposta immunitaria. Tuttavia nei casi di tigna della pelle l’infiammazione può essere moderata e limitata.

 

Quali sintomi provoca la tigna della pelle? Sintomatologia

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Tra i sintomi tipici troviamo:

  • Eritema (rossore): le zone infette spesso sviluppano arrossamento.
  • Formazione di chiazze: può causare la formazione di chiazze rotonde od ovali sulla pelle. Queste chiazze possono essere leggermente sollevate rispetto alla pelle circostante e avere bordi ben definiti.
  • Prurito: l’irritazione causata dai dermatofiti può innescare una risposta infiammatoria che provoca prurito persistente.
  • Desquamazione: la pelle infetta può diventare secca e desquamarsi. Questa può apparire come piccole squame biancastre o grigiastre.
  • Papule o pustole: in alcuni casi possono svilupparsi piccole papule (protuberanze) o pustole (vesciche contenenti pus) sulla superficie delle lesioni.

La presentazione clinica può variare inoltre a seconda delle parti del corpo coinvolte:

  • Tinea corporis: si manifesta come chiazze rotonde od ovali con prurito, eritema e desquamazione.
  • Tinea capitis: colpisce il cuoio capelluto e può causare prurito, caduta dei capelli e alterazioni della pelle.
  • Tinea pedis: comunemente nota come piede d’atleta, provoca arrossamento, prurito e desquamazione tra le dita dei piedi e sulla pianta del piede.
  • Tinea cruris: colpisce l’area dell’inguine e dei genitali, causando chiazze rosse e pruriginose.
  • Tinea unguium: coinvolge le unghie delle mani e dei piedi, rendendole ispessite, fragili e opache.

 

Diagnosi di tigna della pelle

La diagnosi viene solitamente posta da un dermatologo, in seguito ad un’anamnesi ed una serie di esami che possano confermare la patologia.

 

Anamnesi

Consiste nell’intervistare il paziente per ottenere informazioni su:

  • la storia clinica
  • i sintomi
  • i fattori di rischio
  • altri aspetti rilevanti.

L’anamnesi fornisce un quadro completo della situazione e aiuta il medico a:

  • formulare ipotesi diagnostiche
  • escludere altre condizioni
  • pianificare ulteriori indagini o trattamenti.

 

Esame obiettivo

La visita dermatologica, esame con dermoscopio

L’esame obiettivo consente di raccogliere informazioni visive e tattili sulla condizione del paziente: mira a identificare le caratteristiche delle lesioni cutanee e ad escludere altre possibili diagnosi.

In particolare raccoglie informazioni tramite:

  • Osservazione delle lesioni: il medico ispeziona attentamente le lesioni cutanee e dove si trovano. Cerca chiazze arrossate, desquamazione, papule, pustole o altre alterazioni della pelle.
  • Bordi e centro delle lesioni: si presta attenzione ai bordi delle lesioni. Di solito sono più elevati rispetto al centro e possono essere leggermente sollevati.
  • Squame: rileva la presenza di squame biancastre o grigiastre sulla superficie delle lesioni. Questa desquamazione può essere più evidente quando viene grattata.
  • Prurito: il medico chiede al paziente se le lesioni sono pruriginose. Il prurito è un sintomo comune della tigna.
  • Caduta dei capelli: se si sospetta una tigna del cuoio capelluto è necessario valutare se ci sono segni di perdita di capelli, arrossamento o presenza di croste.
  • Esame delle unghie: se si sospetta una tigna delle unghie, il medico osserva le unghie per alterazioni come ispessimento, fragilità o cambiamenti di colore.

 

Esami diagnostici

In seguito potrebbe essere necessario condurre una serie di esami diagnostici, come:

  • Coltura micologica: un campione di tessuto può essere coltivato su terreni di coltura specifici per i dermatofiti. Questa permette ai microrganismi di crescere, moltiplicarsi e svilupparsi, il che facilita l’identificazione accurata del tipo di fungo coinvolto. Questo test richiede tempo, solitamente da una a due settimane, ma è molto accurato.
  • Luce di Wood: è una lampada speciale che emette luce ultravioletta. Quando viene esposta alle lesioni della pelle i dermatofiti possono emettere una fluorescenza verde-gialla caratteristica. Questo test può aiutare a individuare aree di infezione nascoste o a confermare la diagnosi.
  • Biopsia cutanea: in alcuni casi il medico può eseguire una biopsia cutanea, che prevede il prelievo di un piccolo campione di tessuto dalla lesione per l’analisi al microscopio. Questo può essere utile per escludere altre condizioni cutanee e confermare la presenza di dermatofiti.
  • Test immunologici: per rilevare componenti specifici dei dermatofiti nell’organismo, come gli antigeni. Questi test possono essere utili per confermare la diagnosi o monitorare la risposta al trattamento.
  • Esami ematici: in casi rari di tigna grave o diffusa il medico può richiedere esami del sangue per valutare lo stato immunitario del paziente e per escludere complicazioni sistemiche.

 

Diagnosi differenziale di tigna della pelle

La diagnosi differenziale è indispensabile per escludere condizioni che possono provocare sintomi simili alla tigna ed essere confusi con essa. Tra queste:

  • Eczema: è una condizione cutanea caratterizzata da prurito, arrossamento e desquamazione, ma tende a essere più diffuso, con una distribuzione spesso asimmetrica. Inoltre può essere scatenato da allergie o fattori irritanti.
  • Psoriasi: è una malattia autoimmune che causa ispessimento e desquamazione della pelle, spesso con chiazze rosse e squamose, ma solitamente non presenta il caratteristico bordo elevato della tigna. Inoltre la psoriasi può coinvolgere anche le articolazioni.
  • Pitiriasi rosea: è una malattia cutanea acuta, spesso causata da un virus. Si manifesta con eruzioni a forma di “albero di Natale” sulla pelle e le lesioni tendono a essere rosa con bordi chiari e centro squamoso.
  • Dermatite seborroica: è una condizione cutanea che colpisce aree ricche di ghiandole sebacee, come il cuoio capelluto, il viso e il torace. Può causare prurito, desquamazione e arrossamento, ma è generalmente associata a placche oleose o croste giallastre.
  • Impetigine: è una infezione batterica superficiale della pelle le cui lesioni sono spesso pustolose, con croste giallastre o marroni.
  • Herpes Zoster: si manifesta con una distribuzione tipica delle vesciche su un lato del corpo, seguendo il percorso dei nervi.
  • Malattie autoimmuni: alcune, come il lupus eritematoso sistemico, possono causare rash cutanei. Tuttavia queste condizioni spesso presentano sintomi sistemici e richiedono un’analisi più completa.
  • Altre infezioni fungine: alcune, come la candidosi cutanea, possono causare sintomi cutanei simili alla tigna. Tuttavia le caratteristiche specifiche delle lesioni e l’esame microscopico possono aiutare a differenziarle.
  • Scabbia: può causare prurito intenso e lesioni cutanee simili a pustole o papule. Le lesioni tendono a comparire nelle zone di pieghe cutanee e interdigitali.

 

Trattamento per la tigna della pelle

Il trattamento dipende dalla gravità dell’infezione, dall’area del corpo coinvolta e da altri fattori.

L’obiettivo principale è eliminare l’infezione fungina e alleviare i sintomi. I trattamenti possono essere applicati localmente sulla pelle o, in casi più gravi o resistenti, somministrati per via orale.

 

Trattamento topico

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Il trattamento topico è spesso raccomandato per le infezioni da tigna localizzate e lievi che possono essere gestite attraverso l’applicazione diretta di farmaci antifungini sulla zona colpita.

Per quanto riguarda i farmaci possono essere consigliati:

  • Antifungini azolici: come clotrimazolo, miconazolo ed econazolo, agiscono impedendo la crescita dei funghi attraverso l’inibizione dell’enzima che è essenziale per la produzione dell’ergosterolo, una componente fondamentale delle membrane cellulari dei funghi.
  • Terbinafina: agisce bloccando una specifica via metabolica nei funghi, interferendo con la loro crescita e riproduzione.

La procedura del trattamento topico è solitamente la seguente:

  • Pulizia: prima di applicare qualsiasi farmaco topico, la zona infetta deve essere pulita e asciugata accuratamente poiché l’umidità può favorire la crescita dei funghi.
  • Applicazione uniforme: applica il farmaco sulla zona colpita e sul margine circostante. È importante seguire le istruzioni del medico o del foglio illustrativo del farmaco riguardo alla quantità e alla frequenza dell’applicazione.
  • Durata del trattamento: può variare a seconda del farmaco utilizzato e della gravità dell’infezione. In genere il trattamento dura da due a quattro settimane.
  • Ipersensibilità ed effetti collaterali: alcune persone possono sviluppare ipersensibilità o reazioni cutanee da farmaci antifungini.

 

Trattamento orale

Il trattamento orale è spesso riservato per casi di tigna più estesi e resistenti al trattamento topico. I farmaci antifungini somministrati per via orale agiscono dall’interno del corpo per eliminare l’infezione, tra i più comuni troviamo:

  • Griseofulvina: funziona interferendo con la riproduzione dei funghi. La griseofulvina è efficace, ma richiede un ciclo di trattamento più lungo rispetto ad altri farmaci.
  • Terbinafina ed itraconazolo: agiscono inibendo un’enzima coinvolto nella sintesi dell’ergosterolo, interrompendo la crescita dei funghi.

Ecco alcune informazioni sul trattamento orale:

  • Dosaggio e durata del trattamento: dipendono dal farmaco prescritto, dalla gravità dell’infezione e da altri fattori individuali. In genere dura da una a quattro settimane.
  • Effetti collaterali: alcuni dei potenziali effetti collaterali includono disturbi gastrointestinali, reazioni allergiche, alterazioni dei test epatici o altri disturbi.
  • Interazioni farmacologiche: gli antifungini orali possono interagire con altri farmaci o integratori e influenzare la loro efficacia o sicurezza.

 

Igiene personale

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L’igiene personale è un aspetto essenziale poiché può contribuire a prevenire la diffusione dell’infezione e coadiuvare il trattamento.

Ecco alcuni punti chiave:

  • Lavaggio regolare: lavare le aree colpite e la pelle circostante regolarmente con acqua e sapone delicato può aiutare a rimuovere le spore fungine presenti sulla superficie della pelle.
  • Asciugatura adeguata: asciugare accuratamente le aree colpite e la pelle circostante.
  • Uso di asciugamani e oggetti personali: utilizzare asciugamani, lenzuola, abbigliamento e oggetti personali puliti. Non condividerli con altre persone per evitare la trasmissione dell’infezione.
  • Pulizia dell’ambiente: pulire e disinfettare regolarmente le superfici che possono essere state a contatto con la pelle infetta, come superfici di sedie, letti, divani e pavimenti.
  • Unghie e igiene delle mani: mantenere le unghie pulite e tagliate. Evitare di mordicchiare le unghie o di grattare le lesioni per prevenire la diffusione dell’infezione. Lavare spesso le mani con acqua e sapone.
  • Evitare il contatto con persone o animali infetti: evitare il contatto diretto con persone o animali infetti per prevenire la trasmissione dell’infezione.

 

La tigna della pelle: punti chiave

La tigna della pelle è un’infezione fungina comune ma curabile che colpisce diverse parti del corpo.

Viene causata dai dermatofiti, funghi che attaccano le strutture cheratiniche della pelle e possono provocare lesioni arrossate e squamose con bordi elevati, prurito, papule o pustole e infettare diverse aree del corpo, come le unghie, il cuoio capelluto e i piedi.

La diagnosi avviene tramite un’anamnesi e un esame fisico per osservare la forma e la localizzazione delle lesioni. In alcuni casi possono essere necessari ulteriori esami, utili in particolare per una diagnosi differenziale accurata.

Mentre il trattamento varia in base alla gravità dell’infezione e può essere topico o via orale, l’igiene personale è fondamentale per il successo del trattamento e per prevenire la diffusione dell’infezione ad altre persone o animali domestici.

 

Riferimenti