Tirofiban e ictus ischemico

Il Tirofiban può migliorare gli esiti di ictus nei pazienti senza occlusione dei grandi vasi cerebrali?

Indice

Questo studio sembrerebbe aver confermato l’efficacia del farmaco Tirofiban per migliorare la ripresa dei pazienti dopo ictus ischemico senza occlusione di vasi medio-grandi.

Trattamenti per la rimozione dei trombi nell'ictus ischemico: il farmaco Tirofiban

L’ictus consiste in una disfunzione neurologica focale che perdura per più di 24 ore e, per certi versi, sebbene sia una condizione molto eterogenea, può essere paragonato a un attacco cardiaco.

L’ictus ischemico infatti si verifica quando i vasi arteriosi cerebrali sono ostruiti e dunque il flusso sanguigno in arrivo al cervello diventa molto limitato, determinando sofferenza di una o più porzioni del tessuto cerebrale. Analogamente, l’infarto del miocardio si realizza quando le arterie coronarie, in seguito a un’ostruzione, limitano il flusso di sangue in arrivo al cuore.

Attualmente l’ictus rappresenta la seconda causa di morte al mondo e una delle principali cause di comorbidità, determinando allo stesso tempo un significativo onere finanziario a carico degli ospedali per i ricoveri e l’assistenza ai pazienti colpiti.

Il trattamento per la risoluzione dell’ictus ischemico deve avvenire il più tempestivamente possibile in quanto, più l’episodio ischemico perdura, più le aree cerebrali restano senza apporto di ossigeno e nutrienti, avviandosi verso la necrosi.

La gestione in acuto dell’ictus ischemico deve perciò essere orientata a stabilizzare il paziente nella saturazione di ossigeno e nella pressione arteriosa e, parallelamente, a dissolvere l’ostacolo meccanico che arresta il flusso sanguigno diretto al cervello.

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Per rimuovere l’ostacolo si ricorre ad apposite terapie endovenose a base di agenti fibrinolitici, antiaggreganti (aspirina) o a trombectomie meccaniche. Tali procedure sono molto efficaci quando il trombo va ad occludere arterie cerebrali di medio o grosso calibro, ma allo stesso tempo è importante delineare nuovi approcci per risolvere episodi trombotici a carico di piccole arterie terminali o di occlusioni parziali delle grandi arterie, in genere non ben rispondenti alle terapie tradizionali.

Caratteristiche dello studio

  • Tipo di studio: Trial clinico controllato randomizzato.
  • Luogo: Cina.
  • Tipo di pazienti: Soggetti affetti da ictus ischemico senza coinvolgimento di vasi di medie-grandi dimensioni.

Scopo dello studio: il farmaco Tirofiban è efficace per il trattamento entro 24 ore dell'ictus ischemico?

Gli autori dello studio hanno verificato l’efficacia del nuovo farmaco Tirofiban nel trattamento entro 24 ore dell’ictus ischemico senza coinvolgimento di vasi di medie-grandi dimensioni, per i pazienti non idonei alle consuete terapie tradizionali di riperfusione.

Progettazione

Il presente trial ha selezionato e reclutato circa 600 pazienti adulti, tutti con diagnosi di ictus ischemico senza occlusione di vasi di media o grande dimensione, sopraggiunto da non più di 24 ore.

Tutti questi pazienti non sono risultati idonei per l’esecuzione della trombectomia endovascolare, la quale mostra efficacia per l’occlusione di vasi medio-grandi, e pertanto si è valutata la sperimentazione del farmaco Tirofiban, un inibitore della glicoproteina IIb/IIIa¹.

Tutti i partecipanti sono dunque stati suddivisi in due gruppi di egual numero:

  • Il primo gruppo, sperimentale, ha ricevuto la somministrazione di Tirofiban² per via endovenosa per un massimo di due giorni.
  • Il secondo gruppo, di controllo, ha invece ottenuto la somministrazione di un placebo per via endovenosa e di 100 mg di aspirina al giorno per due giorni.

Dopo il secondo giorno di trattamento, tutti i partecipanti hanno continuato ad assumere una dose quotidiana di aspirina per 3 mesi.

Risultati: il tirofiban è utile per ridurre la disabilità dopo ictus cerebri

I risultati dell’indagine sperimentale al termine delle terapie hanno indicato che:

  • Il gruppo sperimentale ha ottenuto una probabilità circa 1.3 volte più alta di ottenere maggiori risultati in termini di disabilità post-ictus, valutata tramite la scala Rankin modificata³.
  • Il tasso di mortalità è risultato pressoché simile nei due gruppi.
  • La percentuale di emorragia intracranica è stata riscontrata lievemente più alta nei pazienti che hanno assunto il Tirofiban rispetto a coloro che hanno ricevuto sola aspirina.

Conclusioni: il tirofiban è efficace per la ripresa dopo un ictus

Il trial clinico di cui riferiamo ha messo in luce il ruolo dell’innovativo farmaco Tirofiban nel determinare ottimi margini di ripresa post-ictus rispetto alla sola assunzione di aspirina per via orale, nei pazienti affetti da ictus ischemico senza occlusione di vasi medio-grandi.

Il trattamento con il Tirofiban ha portato a un numero più alto di casi di emorragia intracranica sintomatica rispetto al gruppo dell’aspirina, ma i tassi di mortalità sono risultati molto vicini.

Bibliografia: fonti e note

ARTICOLO ORIGINALE: Zi W, Song J, Kong W et al. Tirofiban for stroke without large or medium-sized vessel occlusion. New England Journal of Medicine. 2023;388(22):2025–36.

[1] Tadi P, Lui F. Acute Stroke. [Aggiornato il 28 Febbraio 2023]. In: StatPearls [Internet]. Treasure Island (FL): StatPearls Publishing; 2023.

Nota 1. Il Tirofiban è un farmaco che appartiene alla classe degli inibitori delle glicoproteine IIb/IIIa. La glicoproteina IIb/IIIa è una proteina che si trova sulla superficie delle piastrine nel sangue. Il suo ruolo principale è quello di mediare l’aggregazione delle piastrine, cioè la loro adesione volta alla formazione di un tappo piastrinico durante la formazione di un coagulo di sangue.

Nota 2. Il Tirofiban è stato somministrato nella seguente modalità:  “una dose di 0,4 μg per chilogrammo di peso corporeo al minuto per 30 minuti, seguito da un’infusione continua di 0,1 μg per chilogrammo al minuto per un massimo di 48 ore”.

Nota 3. La scala Rankin modificata (MRS, dall’inglese Modified Rankin Scale) è uno strumento utilizzato per valutare il grado di disabilità o di dipendenza funzionale in seguito a un ictus o ad altre patologie neurologiche. Questo score è ampiamente utilizzato nella pratica clinica e nella ricerca per valutare l’outcome funzionale e la gravità della disabilità dopo un evento cerebrovascolare. La scala Rankin modificata consiste in sette livelli numerici, da 0 a 6, che descrivono diversi gradi di disabilità o dipendenza in maniera crescente.