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In questo articolo vediamo cos’è il tumore della mammella, quanto è frequente e quali possono essere cause e fattori di rischio.
Il tumore della mammella
Il tumore della mammella costituisce uno dei fenomeni sanitari più studiati e allo stesso tempo più frequenti nella popolazione, dal momento che il carcinoma mammario rappresenta il secondo tumore per incidenza a livello mondiale.
Tralasciando i tumori benigni, i carcinomi della mammella sono state tra le prime neoplasie a essere studiate e caratterizzate sul piano molecolare, identificando possibili recettori contro cui indirizzare delle apposite terapie farmacologiche.
Quanto è frequente il tumore maligno della mammella? Epidemiologia
Il carcinoma mammario rappresenta la più frequente neoplasia nel sesso femminile: basti pensare che in Italia una donna su 8 rischia di ammalarsi di tumore maligno della mammella nel corso della vita.
Pare che l’incidenza del carcinoma mammario interessi per lo più le donne con età superiore ai cinquant’anni, registrando un incremento marcato delle diagnosi fra i 50 e 55 anni, per poi proseguire con un aumento meno marcato dopo i sessant’anni di età.
Nelle donne il carcinoma mammario non solo rappresenta la neoplasia più frequente, ma anche il tumore associato a maggiore mortalità, nonostante negli ultimi anni si sia registrato un trend positivo nella sopravvivenza a 5 anni della malattia.
Sebbene meno frequente sul piano epidemiologico, il carcinoma mammario può interessare anche la mammella maschile, la quale in condizioni normali non è in grado di produrre il latte ma è comunque provvista di dotti e duttili.
Il carcinoma maschile della mammella costituisce circa l’1% di tutti i tumori maligni mammari ed esibisce un comportamento biologico piuttosto aggressivo.
Fattori di rischio per il tumore della mammella
La possibilità di potersi ammalare di tumore della mammella è stata associata a diversi fattori di rischio.
Nella maggior parte dei casi, non è possibile ricondurre la neoplasia ad un fattore di rischio in particolare ma è l’assommarsi di diversi fattori ambientali, genetici e geografici a spiegare la complessa interazione alla base del tumore.
I fattori di rischio per il tumore della mammella possono essere distinti in:
- fattori genetici;
- familiarità;
- stato ormonale e riproduttivo;
- uso di contraccettivi orali.
Fattori genetici
Circa il 5-10% di tutti i tumori maligni della mammella sono imputabili ad alterazioni in geni che presiedono allo sviluppo, alla differenziazione e alla crescita di determinate linee cellulari.
In particolar modo mutazioni patologiche a carico dei geni BRCA 1 e BRCA 2 aumentano il rischio di incorrere nel carcinoma mammario fino al 70% nell’arco della vita di una donna.
Per questo motivo molte donne portatrici di questi geni si sottopongono ad una rimozione delle mammelle, una mastectomia bilaterale preventiva e successiva mastoplastica additiva piuttosto che sottoporsi a continui controlli di screening.
Questi due geni sono tra l’altro implicati anche nella genesi del tumore dell’ovaio nonché in altri tumori epidemiologicamente meno rilevanti.
Familiarità
Una donna che presenta un familiare di primo grado come la madre o la sorella affetti da tumore maligno della mammella, ha un rischio circa doppio rispetto a un soggetto sano di sviluppare il carcinoma mammario.
Qualora il familiare di primo grado abbia sviluppato un tumore maligno della mammella bilaterale o insorto in età precoce, allora il rischio di contrarre la malattia neoplastica aumento addirittura di quattro volte.
Stato ormonale e riproduttivo
Il ruolo giocato dagli estrogeni, sia di natura endogena che introdotti tramite terapie esterne, è purtroppo importante nello sviluppo del carcinoma mammario, in quanto vanno a stimolare eccessivamente l’epitelio estrogeno-sensibile.
Per questa ragione le donne che sono andate incontro a menarca precoce, menopausa tardiva o non sono mai state gravide hanno un rischio maggiore rispetto a donne pluripare di sviluppare la neoplasia.
La gravidanza sembra esercitare dunque un fattore protettivo nei confronti del carcinoma mammario in quanto rende le cellule dell’epitelio ghiandolare della mammella meno suscettibili di trasformazione neoplastica.
Utilizzo di contraccettivi orali
I contraccettivi assunti per via orale, proprio perché contengono estroprogestinici, hanno mostrato un incremento del rischio di neoplasia, soprattutto se l’utilizzo è cominciato in giovane età o precedentemente alla prima gravidanza.
Come si sviluppa un tumore al seno? Eziologia e patogenesi
L’eziologia del tumore della mammella, così come della maggior parte delle neoplasie, è profondamente complessa ed è fortemente influenzata da tutti i fattori di rischio visti in precedenza.
In molti tipi di carcinoma mammario vari recettori che presiedono a percorsi metabolici coinvolti nella crescita e nella differenziazione cellulare vengono iper-espressi in maniera aberrante, a causa di mutazioni genetiche.
In conseguenza di ciò i recettori dei fattori di crescita, come HER2/neu, segnalano alla cellula di espandersi e svilupparsi, come se non ci fossero freni.
Quando questa crescita scoordinata ed esplosiva non è opportunamente bilanciata da meccanismi di inibizione della crescita, le cellule si moltiplicano a dismisura, fino a divenire evidenti anche a occhio nudo e alla palpazione, sotto forma di noduli intra-mammari.
Conclusioni
Il tumore della mammella è la neoplasia più frequente nelle donne, tra l’altro associata a tassi di mortalità piuttosto alti.
Vari fattori di rischio incidono in maniera significativa nella probabilità di sviluppare il carcinoma della mammella: alcuni di essi sono immodificabili mentre su altri è possibile intervenire anzitempo in maniera preventiva.
Bibliografia: fonti e note
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