Secondo questo interessante studio sembrerebbe che il vaccino antinfluenzale ricombinante ad alte dosi abbia fornito una maggiore protezione dall’influenza stagionale rispetto al vaccino standard.
Influenza e vaccinazione antinfluenzale: il vaccino ricombinante
L’influenza è un’infezione respiratoria delle alte e basse vie aeree, determinata dai virus dell’influenza, raggruppati nei sottotipi A, B, C e D. Questi virus colpiscono e si trasmettono prevalentemente tra gli esseri umani, ma può accadere che alcuni virus influenzali animali, se sufficientemente mutati, possano infettare gli essere umani stessi, come nel caso dell’influenza aviaria.
I virus influenzali possono essere trasmessi da una persona infetta prima ancora che sviluppi i sintomi della patologia. Il contagio avviene per via aerea, tramite uno starnuto, un colpo di tosse o una comune conversazione ravvicinata.
Nella maggior parte dei casi l’influenza si autorisolve nel giro di qualche giorno, producendo sintomi generici come rinorrea, tosse, starnutazione accentuata, congiuntivite sierosa e febbre. In alcuni gruppi a rischio come i bambini, gli anziani e le donne incinte, l’influenza può manifestarsi in modo più grave attraverso polmoniti e recidive dell’infezione.
Poiché l’influenza tende a presentarsi soprattutto sotto forma di epidemie stagionali, la vaccinazione antinfluenzale permane il miglior metodo di prevenzione primaria nei confronti di questa patologia. Tuttavia gli attuali vaccini, prodotti a partire da uova di gallina che fungono da incubatrici del virus, spesso sono dotati di un’antigenicità differente rispetto al ceppo virale circolante.
Per tale ragione i ricercatori si stanno concentrando nell’elaborazione di un vaccino ricombinante, in cui la principale proteina antigenica verso cui l’organismo risponde producendo anticorpi, ovvero l’emoagglutinina, è più esente da mutazioni e molto più abbondante rispetto ai vaccini standard.
Caratteristiche dello studio
- Tipo di studio: Studio osservazionale randomizzato.
- Luogo: USA.
- Tipo di soggetti: Adulti sottoposti a vaccinazione antinfluenzale.
Scopo dello studio: quanto è efficace il vaccino antinfluenzale ricombinante?
Gli autori dello studio hanno comparato l’efficacia dei nuovi vaccini antinfluenzali con tecnologia ricombinante rispetto ai vaccini standard su soggetti vaccinati, nelle stagioni influenzali 2018-2019 e 2019-2020.
Progettazione
Questo studio osservazionale si è basato sull’analisi delle cartelle cliniche di più di 1.600.000 persone, tutte di età compresa tra i 18 e i 65 anni, sottoposte a vaccinazione antinfluenzale, o con vaccino standard o con vaccino ricombinante.
I dati clinici dei pazienti sono stati attinti da un sistema informatico sanitario su base statale, concentrandosi sui periodi delle stagioni influenzali 2018-2019 e 2019-2020. A causa della concomitante pandemia da nCoV-19, lo studio sull’ultima stagione si è interrotto a marzo 2020.
Risultati
I risultati dello studio osservazionale hanno messo in luce che:
- i soggetti che hanno sviluppato l’influenza dopo il vaccino standard sono stati lo 0,22% sul totale, a differenza dello 0,24% sul totale dei soggetti che hanno ricevuto il vaccino ricombinante;
- l’efficacia relativa del vaccino ricombinante nella protezione dall’influenza A è risultata più alta del 15,7% rispetto all’altro vaccino.
Conclusioni
Il vaccino ricombinante ad alte dosi ha fornito una maggiore e significativa protezione in più dall’influenza stagionale rispetto al vaccino standard, su soggetti vaccinati di età compresa tra i 18 e i 65 anni.
Fonti e note:
ARTICOLO ORIGINALE: Hsiao A, Yee A, Fireman B et al. Recombinant or standard-dose influenza vaccine in adults under 65 years of age. New England Journal of Medicine. 2023 Dec 14;389(24):2245–55.
[1] Boktor SW, Hafner JW. Influenza. [Aggiornato il 23 Gennaio 2023]. In: StatPearls [Internet]. Treasure Island (FL): StatPearls Publishing; 2024.