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Il vaiolo

Il vaiolo è stata una malattia infettiva molto grave e altamente contagiosa che ha provocato numerose pandemie e milioni di morti in tutto il mondo fino alla sua eradicazione.

Grazie alla scienza e alla medicina, infatti, il vaiolo è stato dichiarato debellato nel 1980, dopo una campagna di vaccinazione globale senza precedenti.

In questo articolo esploreremo la storia del vaiolo, la sua natura e le misure preventive adottate per sconfiggerlo.

 

Cos’era il vaiolo?

Il vaiolo era una malattia infettiva causata da alcune varianti del virus “Variola”, oggi considerato scomparso in natura. Era potenzialmente letale e in caso di guarigione lasciava cicatrici permanenti sulla pelle, causando anche cecità qualora avesse colpito gli occhi.
Il metodo di trasmissione principale era per via aerea attraverso le goccioline di saliva o di muco delle persone infette (i cosiddetti “droplets“) o attraverso il contatto diretto con la pelle o gli oggetti contaminati.

Quanto era frequente il vaiolo? Epidemiologia

Prima del vaccino il vaiolo era considerato una patologia endemica in tutto il mondo e causava frequenti epidemie e pandemie. Si stima che nel XVIII secolo abbia causato la morte di circa il 10% della popolazione europea.
Nel corso del XX secolo, grazie alle campagne di vaccinazione, il numero di casi di vaiolo è diminuito notevolmente, fino alla sua completa eliminazione nel 1980. Da allora non si sono più verificati casi di vaiolo naturali, se non in laboratori che conservano il virus a fini di ricerca.

Sintomatologia del vaiolo

Complicanze

Il vaiolo può portare complicanze persino fatali, con un indice di mortalità che raggiunge il 50% nei casi più gravi. Le più comuni includono:

  • polmonite
  • encefalite
  • cecità, nel caso in cui le pustole intacchino la cornea oculare
  • complicanze cutanee (infezioni, ascessi e ulcere)
  • infezioni secondarie.

 

Diagnosi di vaiolo

La diagnosi del vaiolo si basa sull’osservazione dei sintomi tipici della malattia, la cui presenza può essere confermata tramite esami di laboratorio. Il medico può effettuare un esame fisico, raccogliere informazioni sulla storia medica del paziente e in alcuni casi eseguire ulteriori test per escludere altre malattie simili.

Anamnesi

L’anamnesi è la raccolta di informazioni sulla condizione medica del paziente: il medico si informerà sui sintomi che manifesta, eventuali patologie pregresse, stile di vita e storia medica familiare.

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Nel caso del vaiolo l’anamnesi può essere utile per individuare eventuali contatti con persone infette e per valutare il rischio di esposizione al virus.

Esame obiettivo

L’esame obiettivo per il vaiolo può includere la valutazione dei sintomi, tra cui la misurazione della temperatura corporea, la localizzazione e l’estensione delle lesioni cutanee, la presenza di linfonodi ingrossati e di eventuali complicanze.

Il medico può esaminare anche gli occhi alla ricerca di eventuali lesioni corneali o congiuntivali che possono portare alla cecità, e in alcuni casi può essere necessario eseguire un’ispezione dell’orofaringe per valutare la presenza di lesioni in bocca o in gola.

Esami strumentali

Gli esami strumentali per la diagnosi di vaiolo possono includere alcuni test di imaging, come la radiografia del torace o la tomografia computerizzata (TC), utili per identificare eventuali complicanze negli organi interni.

Il medico può quindi ricorrere a un esame oftalmologico per valutare le lesioni oculari.

Esami di laboratorio

Gli esami di laboratorio sono fondamentali per la diagnosi del vaiolo. La coltura del virus o il test del DNA del virus sono eseguiti su campioni prelevati dalle lesioni cutanee o dal sangue e confermano la presenza della malattia.

Inoltre il test del sangue può essere utilizzato per rilevare la presenza di anticorpi specifici per il virus del vaiolo.

 

Diagnosi differenziale del vaiolo