La vitamina B5, anche conosciuta come acido pantotenico, è una delle vitamine del complesso B ed è essenziale per il corretto funzionamento del corpo umano.
In questo articolo esploreremo perché è importante, in che alimenti trovarla e cosa accade in caso di carenza o eccesso.
La vitamina B5: un’alleata contro l’acne
La vitamina B5 è nota anche come acido pantotenico o vitamina W. Fa parte del gruppo delle vitamine idrosolubili, che quindi devono essere assunte con regolarità mediante una dieta varia ed equilibrata per assicurarne il giusto apporto, in quanto non possono essere accumulate nell’organismo.
Questa vitamina risulta sensibile al calore (termolabile): infatti tende a deteriorarsi quando la temperatura aumenta.
Un’alimentazione basata su alimenti ricchi di zuccheri e farine raffinate tipici dei fast food risulta a basso contenuto di vitamina B5 e può svolgere un ruolo nell’insorgenza di uno dei più comuni disturbi della pelle: l’acne. Una delle prime accortezze per combattere l’acne può essere quindi condurre una dieta varia ed equilibrata.
La vitamina B5 fu scoperta da Roger J. Williams nel 1933: l’ammide tra acido pantoico e β-alanina. L’anione dell’acido pantotenico è detto pantotenato.
Il nome di “acido pantotenico” deriva dal greco pantothen (=”da ogni parte”), si pensa per la sua presenza in quasi tutti gli alimenti, e con maggiori quantità in:
- cereali integrali
- legumi
- funghi (tutti secchi)
- alcuni semi oleosi
- tuorlo d’uovo
- fegato.
Nei cibi è comune anche sotto forma di provitamine (precursori) chiamati: pantenolo o pantotenolo, e pantotenato di calcio.
Funzioni della Vitamina B5: la sintesi del coenzima A
Questa vitamina è implicata nella sintesi del coenzima A (CoA), il quale può agire come trasportatore del gruppo acile formando acetil-CoA e altri composti. Questo è un metodo di trasporto degli atomi di carbonio all’interno di una cellula.
Tuttavia solo l’isomero destrorotatorio (D) dell’acido pantotenico possiede attività biologica, ovvero è biologicamente attivo tra le varie forme di Vitamina B5. La forma levorotatoria (L) invece ne può antagonizzare gli effetti nell’organismo. [1]
Il CoA è importante nel metabolismo energetico e nella biosintesi di molti composti come:
- acidi grassi
- colesterolo
- acetilcolina.
Infine l’acido pantotenico svolge le seguenti funzioni:
- Sintesi degli acidi grassi: è necessario per la sintesi degli acidi grassi, che sono componenti essenziali delle membrane cellulari e sono coinvolti nella produzione di energia a lungo termine.
- Sintesi di colesterolo: è coinvolto nella sintesi del colesterolo, una molecola importante per la formazione delle membrane cellulari e la produzione di ormoni.
- Sintesi di ormoni e neurotrasmettitori: è coinvolto nella produzione di alcuni ormoni, come il cortisolo e l’aldosterone, e dei neurotrasmettitori, come l’acetilcolina.
- Salute della pelle: è conosciuto per le sue proprietà benefiche sulla pelle. È spesso utilizzato in prodotti per la cura della pelle per mantenere la pelle idratata e favorire la guarigione.
- Sistema immunitario: è coinvolto nella produzione di anticorpi, che aiutano a proteggere il corpo da infezioni.
- Sistema digestivo: è necessario per la produzione di acido cloridrico nello stomaco, che è essenziale per la digestione dei cibi.
- Formazione di emoglobina: contribuisce alla formazione dell’emoglobina, la proteina che trasporta l’ossigeno nel sangue.
In quali alimenti è presente l’acido pantotenico?
L’acido pantotenico è contenuto principalmente nel:
- fegato
- legumi
- rene
- tuorli d’uovo
- semi di girasole
- funghi shitake (secchi)
- erba medica
- cereali
- pesce
- arachidi
- melassa
- funghi
- riso
- crusca di frumento
- lieviti.
Un’ulteriore importante fonte di vitamina B5 sono i cereali integrali, dove però è posizionata negli strati esterni e durante la raffinazione spesso accade che il seme venga maggiormente privato di questa vitamina.
Il contenuto di questa vitamina è differente a seconda che gli alimenti siano confezionati o naturali. In particolare tra quelli confezionati ne sono ricchi gli alimenti per lattanti, i cereali fortificati, i cibi secchi e le barrette energetiche e cibi secchi.
La maggior parte della vitamina B5 presente negli alimenti è sotto forma di CoA o legata alla ACP.
Affinché le cellule intestinali possano assorbire questa vitamina, questa deve prima essere convertita in acido pantotenico libero (si trova nei cibi sia in forma libera che legata). L’idrolisi in acido pantotenico libero accade grazie alla panteteinasi.
L’acido pantotenico libero viene assorbito nelle cellule intestinali attraverso un sistema di trasporto attivo dipendente dal sodio.
Quali sono le dosi giornaliere raccomandate di Vitamina B5?
Di seguito le dosi giornaliere raccomandate di acido pantotenico:
- per le donne e gli uomini in età adulta il fabbisogno quotidiano di vitamina B5 è intorno ai 4-7 mg.
- adolescenti e adulti con età pari o superiore a 14 anni è di 5 mg/die
- in gravidanza è di 6 mg/die
- in allattamento è di 7 mg/die
- per i bambini con età da 0 a 12 mesi: 1,8 mg/die
- nel caso di bambini di età compresa tra 1 e 13 anni, aumenta con l’età da 2 a 4 mg/die.
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Carenza di acido pantotenico
La carenza alimentare di vitamina B5 ha diversi effetti negativi e i sintomi che sono simili a quelli di altre carenze di vitamina B.
Nei pochi casi in cui è stata osservata una carenza di vitamina B5, come ad esempio vittime di malnutrizione e limitati studi volontari, è emerso che quasi tutti i sintomi possono essere invertiti con l’integrazione dell’acido pantotenico.
I sintomi si presentano per via dei bassi livelli di CoA, che causano una riduzione della produzione di energia. Vediamone alcuni in basso:
- irritabilità , affaticamento e apatia
- intorpidimento, parestesia e crampi muscolari
- ipoglicemia o una maggiore sensibilità all’insulina: questo perché, quando non risultano legati, i recettori dell’insulina sono acilati con acido palmitico. Pertanto, alla riduzione dell’acilazione, avverrà un conseguente aumento provocando dunque ipoglicemia;
- irrequietezza
- malessere
- disturbi del sonno
- nausea
- vomito e crampi addominali.
In poche rare circostanze è stato osservato come possano insorgere condizioni più gravi, quali encefalopatia epatica e insufficienza surrenalica.
Eccesso di Vitamina B5
Per quanto riguarda l’eccesso di questa vitamina, non esistono ancora dati certi sull’individuo circa i potenziali effetti avversi dovuti all’alto dosaggio: neppure l’assunzione orale di alte dosi di vitamina B5 (come per esempio 10 g/die) sembra scatenare effetti collaterali, con l’eccezione di una leggera diarrea.
La tossicità da vitamina B5 è improbabile, non sono documentate reazioni avverse a seguito di applicazioni parenterali (iniettate) o topiche (cutanee) della vitamina B5. In particolare uno studio condotto sugli animali, ha evidenziato come questa vitamina possa indurre una iper-reattività surrenalica alla stimolazione dello stress. [2]
Vitamina B5: cosa ricordare
In sintesi la vitamina B5 è un nutriente essenziale che gioca un ruolo cruciale nel funzionamento ottimale del nostro organismo. Dalla produzione di energia al mantenimento della salute della pelle e alla sintesi di importanti molecole biologiche, come gli acidi grassi e il colesterolo, questa vitamina svolge una serie di funzioni vitali.
Mentre la carenza di vitamina B5 è rara grazie alla sua presenza diffusa negli alimenti, è comunque importante assicurarsi di avere un’adeguata assunzione attraverso una dieta equilibrata. Gli alimenti come carne magra, pesce, uova, legumi, cereali integrali e noci sono fonti ricche di acido pantotenico.
Nel complesso la vitamina B5 rappresenta un elemento fondamentale per il benessere generale, e mantenere un apporto adeguato può contribuire a sostenere una pelle sana, un metabolismo efficiente e un corretto funzionamento di molti sistemi biologici. Con una corretta attenzione alla nutrizione, è possibile godere dei numerosi benefici offerti dalla vitamina B5 per la salute e il benessere complessivo.
Bibliografia
[1] Kimura S, Furukawa Y, Wakasugi J, Ishihara Y, Nakayama A, Antagonism of L(-)pantothenic acid on lipid metabolism in animals, J Nutr Sci Vitaminol (Tokyo). 1980;26(2):113-7.
[2] Tolerable Upper Intake Levels For Vitamins And Minerals. European Food Safety Authority (EFSA), febbraio 2006.